È morto Luciano De Crescenzo, addio all'ingegnere filosofo
Lo scrittore e regista napoletano avrebbe compiuto 91 anni ad agosto. Se ne va l'ingegnere-filosofo Luciano De Crescenzo e con lui un pezzo di Napoli. Il filosofo partenopeo, ingegnere dell’Ibm poi diventato attore e scrittore, è morto a Roma, all’età di 90 anni, per le conseguenze di una polmonite. Da tempo era malato. Oltre cinquanta libri scritti, 18 milioni di copie vendute nel mondo. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 paesi.
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Sicilia: in Regione 1400 dirigenti non bastano. Musumeci ne vuole altri 100. Senza concorso
Il governo regionale siciliano presenta una legge per assumere nuovi esterni. Nonostante la corte dei conti abbia più volte sottolineato come sull'isola “il numero dei dirigenti regionali sia oltre un terzo (37%) di tutti i dirigenti delle altre regioni italiani". E spunta il sospetto: "Questa è una legge con la quale il governo vuole fare qualche cortesia”, dice il dem Cracolici. Sono circa 1400. Ma alla Regione siciliana non bastano. Per questo motivo, il governo di Nello Musumeci ha pensato a una norma che potrebbe prevedere l’arrivo di altri cento dirigenti a riempire gli uffici pubblici. Tutto, ovviamente, senza un concorso. Ma attraverso la “chiamata diretta” della giunta.
Il "modello Riace" di Lucano: false prestazioni per far cassa
Nelle intercettazioni e nelle carte dell'inchiesta il modo con cui il sindaco otteneva più finanziamenti per l'accoglienza. A Riace l’accoglienza era un vero “business”. Il “modello”, divenuto famoso nel mondo, andava mantenuto. Certo, non era facile farlo, soprattutto perché i soldi destinati agli immigrati, i famosi 35 euro al giorno, come riportato dagli investigatori, venivano utilizzati per concerti, feste, manifestazioni e pranzi. Lucano e i suoi avevano bisogno di soldi. Molti soldi. I migranti protestavano e, la tensione nel piccolo comune calabrese, cresceva giorno dopo giorno. Liti, proteste, scioperi. Gli immigrati si facevano sentire la loro voce e Lucano non poteva fare finta di nulla.
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Muro anti-stranieri di Macron. Così caccia i migranti in Italia. Parigi considera “inaccettabile” il comportamento di Salvini, ma così barrica la Francia
La stazione di Ventimiglia è la casa di molti migranti. Mangiano e dormono per strada o sui sassi tra le rotaie. Gli occhi fissi sui tabelloni dei treni diretti oltr'Alpe. La direzione è solo una: la Francia. Sono a centinaia gli immigrati che, ogni giorno, arrivati dalla rotta del Mediterraneo o da quella balcanica marciano compatti fino a Ventimiglia, per provare a valicare il confine e dirigersi dall’altra parte d’Europa. Non è facile. Superare la prima stazione "straniera" e proseguire per la terra promessa è ormai diventata un’impresa. Non appena il treno si ferma, a Mentone, la polizia francese sale a bordo a caccia di migranti sospetti. Inizia a cercare chi, su quel treno, non ci può stare. L’obiettivo dei gendarmi sono sempre loro, gli immigrati senza passaporto. In base "ai tratti somatici" gli agenti iniziano a fare il controllo dei documenti, poi li trascinano sulla banchina e il loro viaggio termina lì. Loro lo sanno. Sanno che, una volta beccati, verranno rispediti subito in Italia.
Di Maio: "Escludo la crisi, meglio se oggi ci vediamo con Salvini"
Il ministro del Lavoro intervistato su Rai Tre: «Portiamo soluzioni ai cittadini e non problemi» ha detto, aggiungendo «Se avessei dubbi su di lui per i fondi russi non sarei al governo». Luigi Di Maio torna a parlare a poche ore dal duello con Matteo Salvini. «Escludo la crisi, solo dinamiche tra forze diverse» ha detto il vicepremier in tv, ad Agorà estate, RaiTre. «È auspicabile che oggi ci parliamo e ci vediamo: è giusto che ci incontriamo – ha aggiunto –, ci chiariamo e andiamo avanti, perché c'è il Consiglio dei ministri ed il tavolo autonomia». Al Consiglio il ministro del Lavoro ci sarà, quello dell'Interno no. «Non vado al Consiglio dei ministri e neanche al vertice sulle Autonomie. Il venerdì lo dedico ai figli e non a Di Maio», aveva detto ieri Salvini.
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L'interrogatorio di Carola
Rackete in Procura ad Agrigento. La capitana esce dal palazzo di giustizia dopo quasi quattro ore: "Cosa penso del ministro dell'Interno? Niente". E' terminato l'interrogatorio di Carola Rackete (VIDEO). La comandante della nave Sea Watch indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è uscita dalla stanza del procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, accompagnata dai suoi legali, Leonardo Marino e Alessandro Gamberini. Quest'ultimo, incontrando la stampa, ha fatto sapere che "Carola non è più membro dell'equipaggio della Sea Watch; quindi, a questo punto farà altro. Nella sua vita non ha fatto solo la capitana ma tanto altro. Farà quel che crede".
Tentazione americana: il nuovo stadio della Roma dirottato a Fiumicino
Se non è il classico piano B, un po’ gli assomiglia. Per lo stadio della Roma calcio gli americani hanno già speso una barca di quattrini: 93 milioni, dicono. E a vederli finire tutti nella pattumiera non ci pensano proprio. Ecco perché nelle scorse settimane è stato sondato Esterino Montino, il sindaco pd di Fiumicino.
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ITALIA E MALTA CONTRO FRANCIA E GERMANIA - Sui migranti è scontro, lite sui porti di sbarco
Al vertice di Helsinki aumenta la distanza tra i Paesi Mediterranei e l'asse franco-tedesco. A settembre summit straordinario a La Valletta. È scontro tra Italia e Malta da un lato, e Francia e Germania dall’altro, sui porti di sbarco dei migranti. In occasione del Consiglio informale dei ministri dell’Interno in corso a Helsinki, in Finlandia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo quanto riferiscono fonti del Viminale, ha ribadito il no dell’Italia al principio del porto più vicino per l’approdo dei migranti, appoggiato dal collega maltese. Parigi e Berlino, già dalla cena di ieri sera, insistono invece per far approvare un documento sugli sbarchi che vincoli in tal senso i Paesi che affacciano sul Mediterraneo.
Di Maio: “Io col Pd non voglio averci nulla a che fare. Lo dico chiaramente"
“Lo dico chiaramente: io col Pd non voglio averci nulla a che fare”. Lo ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio, intervistato a Uno Mattina. “Sono sempre stato leale a questo Governo e sono stato il capo politico della forza politica che più di tutti ha attaccato il Pd – ha proseguito – con un partito che fa parte dello scandalo Bibbiano non voglio avere nulla a che vedere”.”Io sono sicuro dell’esecutivo e ritengo ingiusto che si minacci una crisi di governo ogni giorno”, ha aggiunto.
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“In un anno la Francia ha respinto oltre 18mila persone alla frontiera di Ventimiglia”. I dati ufficiali
Sono 18.125 le persone respinte negli ultimi 12 mesi alla frontiera di Ventimiglia dalla polizia francese, prevalentemente provenienti da Nigeria, Mali, Costa d’Avorio, Guinea e Algeria. Numeri che vanno ad aggiungersi a coloro che sono espulsi per via del Trattato di Dublino e riaccompagnati a Bardonecchia e in aereo da Austria, Olanda e Germania. Le persone respinte sono regolari sul territorio italiano, eppure non sempre vengono rilasciate dopo l’identificazione: a volte capita (sempre più raramente) che il Viminale costringa queste persone già esasperate a trasferimenti in pullman dal confine fino al Sud Italia, al solo scopo di ‘alleggerire’ (senza badare a spese) il numero delle persone ferme a Ventimiglia.
Il paese del politically correct che "boldrinizza" il linguaggio. Vietate 'signorina' e 'fratellanza': "Sessismo"
La giunta di Velletri approva un provvedimento "boldriniano" che mette al bando il linguaggio sessista dalla modulistica e dalle comunicazioni ufficiali. Fratelli d'Italia: "Di questo passo cambieranno anche l'inno nazionale". “Sindaco, sindaca? A me non importa, quello che conta è che sia una persona per bene”. La signora che abbiamo davanti, una velletrana doc che porta sul viso i segni dell’esperienza, proprio non riesce a capire quale sia il problema. “È nel linguaggio signora”, proviamo a rilanciare. Nulla, ci guarda disorientata, scrolla le spalle e si congeda con un sorriso. Difficile spiegare, soprattutto agli over sessanta, quello che sta succedendo in città.
Francia: migranti nel 'bunker': "Ci fanno dormire per terra"
A Ventimiglia i respingimenti di Macron. Bufera sulla gestione degli irregolari detenuti al confine. Il Re è nudo. O forse dovremmo dire il Napoleone dei giorni nostri. Emmanuel Macron e le sue politiche migratorie finiscono (di nuovo) nel mirino per la gestione dei rimpatri al confine con l'Italia. La polizia d'Oltralpe ferma i migranti, controlla i documenti di chi prova ad entrare illegalmente e li rispedisce nel Belpaese. Ma non sempre lo fa trattandoli coi guanti bianchi. Con la scusa del terrorismo, dal 2015 Parigi ha sospeso gli accordi di Schengen per pattugliare le frontiere, superando (e non di poco) il limite dei due anni imposto dai trattati. La gendarmerie blocca tutte le auto alla caccia di passeur e batte a tappeto i treni provenienti dal Belpaese.
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Così Macron tratta i migranti: rinchiusi senza cibo né acqua. I clandestini nei container
Parigi predica accoglienza, ma respinge i migranti. Le accuse di abusi: "Ci fanno dormire in terra, senza letti né coperte". La camionetta con i simboli della polizia francese, la sirena e i lampeggianti resta parcheggiata alla stazione. Dopo aver rastrellato il treno, gli agenti caricano il migrante su un altro mezzo senza insegne di riconoscimento. È anonimo, quasi a voler nascondere qualcosa. Il nove posti Renault sfreccia lungo le strade di Mentone, costeggia il lungomare e si dirige verso gli uffici della polizia di frontiera. Sono le 22 circa. L’immigrato non potrà essere respinto prima di domani mattina. È il destino dei clandestini che cercano di andare in Francia dopo le 19: vengono catturati, portati via, rinchiusi e stipati in un container senza cibo né acqua dalla polizia dell’accogliente Macron (guarda il video).
Quei visti turistici in vendita: business nelle ambasciate Ue. Affari nelle sedi diplomatiche dell'Unione europea in Africa: 5mila euro per un permesso per entrare nei paesi Schengen
L'attenzione di tutti è concentrata sui barconi in arrivo dalle coste del Nord Africa, ma mentre ciò accade c'è un fenomeno ancor più preoccupante che rischia di contribuire sensibilmente all'invasione europea. In alcuni Stati africani, infatti, sta prendendo piede il business della vendita di visti turistici o per motivi di studio per i Paesi Schengen. Sono nate agenzie, facilmente reperibili sui social, che si fanno pagare dai 2.500 ai 5mila dollari per facilitare l'acquisizione di un visto da parte delle ambasciate di varie nazioni europee, che evidentemente stanno al gioco. Da capire se in buona fede o meno.
"Vai a fare la saldatrice", Boschi umiliata dalla grillina Taverna: lite a colpi di botta e risposta
"L'ad di Fincantieri dice che mancano 6mila ragazzi per fare lavori manuali, come il saldatore. E lui è pronto ad assumerli. Forse il Governo dovrebbe concentrarsi su questo anziché sul reddito di cittadinanza. I ragazzi hanno diritto a trovare un lavoro, non a ricevere un sussidio" scriveva su Twitter Maria Elena Boschi. Il commento della deputata piddina non è passato inosservato. Immediata la replica della pentastellata Paola Taverna, vicepresidente del Senato: "Il sistema del Reddito è già partito. Adesso ci stiamo occupando del taglio di 345 Parlamentari. Le consiglio di inviare il cv come saldatrice. Oppure c'è il Rdc con cui le proponiamo dei lavori, se rifiuta due volte la mandiamo nella sua Bolzano. Ci pensi!".
Il piano della von der Leyen: così esclude Salvini e Le Pen
La probabile leader della Commissione Ue conferma il blocco dei partiti moderati contro l'eurogruppo sovranista. Ursula von der Leyen è alla ricerca di una maggioranza in vista del voto di martedì prossimo. I tre grandi partiti europeisti – Popolari, Socialisti e Liberali di Renew Europe – sono spaccati sul voto alla presidente della Commissione che lo scorso 2 luglio era stata scelta dai primi ministri europei. Il suo nome era infatti spuntato dopo un lungo negoziato al Consiglio Europeo, ma secondo quanto prevedono i trattati, deve essere confermato dalla maggioranza degli europarlamentari.
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Strage di notte sulle strade da Nord a Sud: morti 11 giovani, 4 feriti gravi
Strage sulle strade italiane, la scorsa notte, da Nord a Sud: si contano dieci morti e quattro feriti gravi. Le vittime erano tutte giovani, a causa della perdita del controllo dei loro mezzi e anche per il maltempo.
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Pd: il tesoretto da 500 milioni dell’ex Pci non si dividerà. La mappa delle 68 fondazioni del PCI
«Io resto dove sono. Non esco, non sono scissionista». Laconico come sempre Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds e senatore dem vicinissimo a Massimo D’Alema. Poche parole che però hanno un impatto non da poco sulla guerra dei beni in corso da nove anni tra ex Ds e Pd. Quando infatti a inizio febbraio lo spettro scissione cominciò a materializzarsi, i Dem pensarono subito a quella cassaforte di 68 fondazioni con dentro 2.399 immobili, 410 opere d’arte e un valore stimato di circa mezzo miliardo di euro (benchè non ci siano dati ufficiali a tal riguardo). Se il deus ex machina delle fondazioni fosse andato con D’Alema e Bersani, i Dem avrebbero corso il rischio di vedere eclissarsi per sempre quel forziere gelosamente custodito da Sposetti. Per questo il tesoriere Pd Francesco Bonifazi è partito lancia in resta proponendo una class action con cui si sarebbe aperta formalmente la guerra a colpi di carte bollate per mettere le mani sulle fondazioni.
Bufera procure, il pg Fuzio anticipa le dimissioni: “Via fra una settimana, il mio ufficio non funziona”
Il Pg della Cassazione, Riccardo Fuzio, anticipa la sua uscita dalla magistratura: doveva restare sino al 20 novembre, lascerà tra una settimana, il 21 luglio. Lo fa con «rammarico»", dopo aver constatato che «non sussistono le condizioni interne per garantire la piena funzionalità della Procura generale» della Cassazione. La decisione é stata comunicata al Csm, al Ministero della Giustizia e ai colleghi della Procura generale. Il 4 luglio scorso Fuzio aveva comunicato al Capo dello Stato la sua decisione di andare in collocamento a riposo anticipato.
"Nei vicoli più facile catturarlo". E la Cassazione libera il pusher. Quella sentenza choc sui "caruggi" di Genova
Sentenza-choc dei giudici della Suprema Corte. Secondo gli ermellini il luogo ove è avvenuto l'arresto dello spacciatore non può essere considerato un'aggravante in quanto non sempre agevola la vendita di droga. Può essere strumento per gli investigatori che conoscono le strade. Una sentenza-choc che finirà inevitabilmente per far discutere a lungo quella della corte di Cassazione. Gli ermellini hanno fatto scarcerare un pusher, beccato fra i vicoli del centro storico di Genova dalla polizia che lo aveva pizzicato con 12 involucri di cocaina.
Fiumi di soldi, blitz e arresti: così la mafia lucra sui migranti
Il lavoro degli inquirenti negli ultimi anni svela come quello dell'accoglienza sia uno dei business più fiorenti per le mafie. Il vero filo conduttore che riguarda tutte le mafie riguarda senza dubbio i soldi: la criminalità organizzata, in ogni parte del mondo, va soltanto lì dove ci sono interessi di natura economica. Un appalto, una fornitura, anche un singolo lavoro per i clan e per ogni gruppo che si rifà ad un consorzio mafioso vuol dire soldi, potere e prestigio ed entra automaticamente nelle sue mire.
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Investita mentre è al cellulare. "E' responsabile all'80%"
Cellulari sul banco degli imputati anche quando si attraversa la strada. Perché la distrazione che deriva dall’uso di telefoni sia quando si è al volante che quando si cammina è tra le principali cause degli incidenti. Per la prima volta si riconosce la responsabilità di un pedone in questo senso. A farlo, il tribunale di Trieste che ha attribuito l’80% della colpa di un incidente stradaleaccaduto nel 2010 alla vittima: una donna che è stata investita perché secondo i giudici aveva attraversato la strada ‘parlando al cellulare e senza preventivamente guardare se stessero sopraggiungendo altri veicoli’.
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La Libia libera i migranti: esodo in vista
Rilasciati i 350 del centro bombardato da Haftar. Il governo pensa di chiuderli tutti: quattromila persone pronte a partire. Il governo del premier libico Fayez al Sarraj ha liberato 350 migranti che erano rinchiusi nel centro di detenzione di Tajoura. La struttura è quella colpita la settimana scorsa da un raid dell'aviazione del generale Khalifa Haftar che ha provocato 53 morti. Lo si è appreso da un tweet dalla filiale libica dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).
Trump non può bloccare i follower su Twitter che lo criticano
Una corte federale di New York ha stabilito che il presidente non può bloccare gli utenti su Twitter. I giudici: «Zittire gli utenti viola il Primo emendamento». Donald Trump non può bloccare chi lo critica e impedirgli di essere un suo follower su Twitter. Una corte d’appello federale di Manhattan ha confermato la sentenza di un giudice distrettuale. «Il Primo emendamento della costituzione non consente ad un pubblico ufficiale, che utilizza un account sui social media per ogni genere di scopi ufficiali, di escludere persone da un dialogo online aperto perchè esprimono vedute divergenti», ha scritto il giudice Barrington D. Parker nella sentenza unanime della corte.
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Sea Watch, Matteo Orfini e Maurizio Martina multati per essere saliti a bordo: "Non è un Paese normale"
Multati per aver trasgredito la legge. Si parla dei piddini Matteo Orfini e Maurizio Martina, i quali sono stati sanzionati nelle ultime ore per un fatto che risale a mesi fa, quando salirono a bordo della Sea Watch 3 nonostante il blocco che era stato imposto. Tutto normale, ma non per loro. Non a caso, su Facebook, Orfini scrive: "In questo Paese accadono cose inquietanti che non possiamo rassegnarci a considerare normali". Il piddino, nella mattinata di oggi, martedì 9 luglio, a Siracusa ha chiesto, assieme a Maurizio Martina, di essere ascoltato dalla Capitaneria di Porto, per ricordare che "a gennaio salimmo sulla Sea Watch 3 bloccata dal governo al largo di Siracusa. E fummo denunciati per questo. Violazione dell’articolo 650 del codice penale. L’accusa è di aver disobbedito a un divieto di avvicinamento alla nave. E mesi dopo siamo stati multati. L’accusa è di non aver osservato le norme di polizia relative alla libera pratica sanitaria", sottolinea.
"Pronto, Sea Watch. È partito un gommone da Zuara". Alleanza con gli scafisti, la telefonata-bomba incastra la ong?
Questa volta c'è "ciccia"? Si parla dei presunti rapporti tra ong e scafisti, da tempo nel mirino di Matteo Salvini, il quale ha infatti sganciato la bomba: "I magistrati hanno elementi concreti su telefonate fatte dagli scafisti a una ong dalla Libia". Così ieri, martedì 9 luglio, il ministro dell'Interno in televisione. Il punto è che, svela sempre il leader della Lega, un libico ha chiamato per errore il Centro di coordinamento delle Capitanierie di porto di Roma, il Mrcc, credendo di parlare con Sea Watch. L'uomo parlava in inglese: "Pronto, Sea Watch? È partito un gommone da Zuara".
Ora il migrante smonta la Alex: "Il viaggio? È stato perfetto...". Ma l'ong ha usato lo "stato di necessità"
Uno dei migranti a bordo della Alex non parla di "condizioni estreme a bordo". E a chi gli chiede del viaggio dà una risposta che spiazza. Sarim Karafae, 19 anni, somalo, è uno dei migranti sbarcati dalla Alex. La storia del veliero di Mediterranea ormai è nota. L'imbarcazione con 42 migranti a bordo ha forzato il blocco imposto dal Viminale, ha ignorato l'at intimato dalle motovedette ed è entrata nel porto di Lampedusa per lo sbarco. Un atto di forza quello dell'ong che è costato a Mediterranea un'indagine a carico del comandante e del capo missione e una pesante sanzione.
Aerei da pattugliamento e radar. Ecco il piano segreto anti-sbarchi
Si delinea la strategia del governo per dare supporto alle Guardie costiere di Libia e Tunisia. La Marina militare da sola non riesce a tenere sotto controllo il Mediterraneo e perciò si ricorrerà anche all’Aeronautica. Oltre le navi che già presidiano il mare a sud della Sicilia, saranno schierati aerei-radar, droni e aerei da pattugliamento. L’obiettivo sono i soliti barconi e barchini che partono da Libia e Tunisia. Questo il piano segreto di Matteo Salvini, condiviso dall’intero governo, per frenare le partenze dei clandestini e aiutare in maniera sostanziale le due Guardie costiere, quella libica e quella tunisina, le sole che possono operare nelle rispettive acque territoriali, ma non hanno una tecnologia all’altezza, occorre un salto di qualità.
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Via la patente a chi guida col cellulare
Approvato in Commissione il nuovo Codice della strada. Il M5S: altro passo verso la mobilità sostenibile. Via libera - con molte novità ed emendamenti - da parte della Commissione Trasporti di Montecitorio al nuovo Codice della strada. Adesso la parola spetta all’Aula di Montecitorio, dove potrebbero essere inserite altre modifiche, e cancellate quelle appena approvate; poi la norma approderà al Senato per la seconda lettura. «Oggi è stato fatto un ulteriore passo in avanti in tema di mobilità sostenibile e miglioramento degli spostamenti dei cittadini - dice il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Michele Dell’Orco, del Movimento Cinque Stelle - sono soddisfatto del lavoro fatto con i parlamentari e auspico che il Parlamento possa licenziare in autunno questa importantissima legge».
Evasione fiscale, così l'Unione Europa ci ruba 8 miliardi: soldi buoni per fare una manovra
Uno scippo che vale dai 5 agli 8 miliardi l' anno. A far di conto è il presidente dell' Antitrust, Roberto Rustichelli, che non utilizza certo giri di parole: la concorrenza fiscale tra i diversi partner dell' Unione europeo, oltre a «minare la fiducia nel mercato unico», penalizza in particolare l' Italia con un danno annuo stimato fino a 8 miliardi. Una rapina fiscale data dalla concorrenza di imposizione fiscale privilegiata che favorisce le imprese invitandole a trasferire la residenza fiscale della società per mettere a bilancio importanti sconti di tasse. A livello mondiale - stima l' Autorità sulla concorrenza - l' erosione vale oltre 500 miliardi l' anno. Insomma, un prelievo occulto sulla contabilità degli Stati da non tralasciare.
Sea Watch 3 e Carola Rackete da fermare: ecco perché l'Italia rischia la sostituzione islamica
Mentre sul destino giudiziario del capitano della Sea Watch, Carola Rackete, si consuma l'ennesimo scontro fra l'autorità politica e la sfera della giurisdizione - sullo sfondo di stucchevoli polemiche prodotte da una sinistra convinta che la soluzione del problema consista nell' accoglienza indiscriminata di massa - vale la pena di fare uno sforzo per andare oltre la cronaca delle ultime ore, cercando di leggere il fenomeno della "grande migrazione" secondo canoni meno improvvisati e più ancorati alla storia delle idee della civiltà democratico-liberale.
Anche il Papa attaccato sui social: "I migranti e rifugiati accoglili tu in Vaticano"
Insulti e invettive sotto il post pubblicato sul profilo Twitter del Pontefice in cui invitava alla solidarietà verso i migranti. Alla barbarie di messaggi di hater sui social non sfugge nemmeno il Papa. I commenti a un tweet pubblicato dall'account ufficiale di Bergoglio - in cui invita all'accoglienza e alla solidarietà linkando un'iniziativa della Caritas, Gwa18, che propone di donare un pasto o dare ospitalità a migranti e rifugiati - sono quasi tutti dello stesso tenore: "Ospitali tu in Vaticano" fino a "Pensa anche agli italiani, non solo agli immigrati".
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