Rucola miglior alleato contro ipertensione e malattie del cuore, ecco perché
La rucola, col suo gusto amaro e pungente, o la ami o la odi. Una cosa è certa però, il principio attivo che le conferisce questo sapore pungente è in grado di abbassare la pressione arteriosa, combattendo l'ipertensione e le malattie del cuore. Lo ha scoperto un team di farmacologi dell'università di Pisa guidato da Vincenzo Calderone in collaborazione con le università di Firenze e Federico II di Napoli insieme al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia (Crea) di Bologna.
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A bordo di Sea Watch sono tutti pagati. Non ci sono più i radical chic di una volta
Oggi ho scoperto qualcosa di sensazionale grazie a Panorama (e già è una notizia che Panorama pubblichi qualcosa degno di nota). Reggetevi forte e ingoiate una compressa di Xamamina: la crew di Sea Watch sarebbe pagata. Già, avete capito tutti: pa-ga-ta. Non sono fichetti radical chic che spendono i soldi delle famiglie per fare i missionari come pensavate, ma veri e propri dipendenti di una Organizzazione non governativa che la stampa buonista continua a chiamare “volontari”. Ma quale volontario! Pensate un po’: percepirebbero fino a 2000 euro al mese per stare a bordo e questo scoop spiegherebbe tante cose.
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5G: i big cinesi sfidano gli Usa: pronti a fare a meno dei vostri componenti
Da Huawei e Zte un avvertimento che può costare miliardi ai gruppi americani: se la Casa Bianca insiste con il bando cambieremo fornitori, siamo già pronti. I big della tecnologia cinese faranno a meno dei fornitori statunitensi. Huawei lo dice apertamente e Zte lo lascia capire, così il messaggio che arriva Shanghai - dove si appena chiusa l’edizione orientale del Mobile World Congress - è chiaro: noi siamo pronti a fare a meno di noi, voi siete pronti a fare a meno di noi?
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Panzironi: il Ministero pronto a bloccare la vendita della dieta magica Life 120
I carabinieri dei Nas sono già stati allertati e presto dal Ministero della salute, fanno sapere i consiglieri della titolare Giulia Grillo, potrebbe partire l’altolà alla vendita della dieta magica Life 120 del Guru delle televendite mediche Adriano Panzironi. Che laureato in medicina non è ma che con il suo cocktail di integratori alimentari promette lunga vita, per 120 anni appunto. Sconfiggendo malattie, dal cancro al morbo di Crohn o prevenendo cose serie come l’ictus.
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SIAMO TUTTI CARLO ALBERTO RUGGIERI: l'edicolante che ha ritirato le copie del giornale 'la Repubblica' e ha deciso di non venderle perchè...
«Scusi, mi dà Repubblica?». «No, non c' è». «È finita?». «No». «È in sciopero?». «No». «E allora?». «Non è in vendita oggi». Carlo Alberto Ruggieri, titolare dell' edicola «Tabaccheria Sant' Andrea» a Bisceglie in Puglia, ieri ha compiuto un gesto senza precedenti: ha fatto obiezione di coscienza contro il titolo «Forza Capitana» del quotidiano la Repubblica che inneggiava a Carola, la comandante della nave Sea Watch 3. E pertanto ha ritirato le copie del giornale e deciso di non venderle. «Non ce l'ho contro quei poveretti a bordo della nave», spiega, «ma contro il modo di raccontare di un giornale che non fa informazione veritiera e incita una persona che ha violato le nostre leggi». A chi parlasse di boicottaggio lui risponde: «Il mio vuole essere un segnale forte affinché ci sia un'informazione neutrale che la smetta di creare un clima di odio. In fondo il mio è un appello a salvare le edicole: se la stampa torna a essere credibile, anche i giornali tornano a vendere». L' edicolante pugliese dice di voler andare avanti nella sua campagna: «Nel caso Repubblica o altri quotidiani facessero ancora titoli simili, continuerei a non venderli». E non esclude che altri edicolanti in paese e non solo lo seguano: «Se lo facessero, sarebbe un'azione intelligente. Sia i redattori dei giornali che i lettori inizierebbero a farsi delle domande». A detta dell'edicolante, sarebbe una sorta di filtro preventivo contro le fake news, simile a quello di Facebook che segnala le notizie false sul social. «Fatte le debite proporzioni, la logica è la stessa», ammette.
Sea Watch, il segreto di Carola Rackete: cosa nasconde la capitana della nave Ong
Spiacerà alla Capitana, eppure io non solo sono un uomo occidentale e «bianco»(per usare il suo linguaggio razzista all'incontrario), ma sono fiero di esserlo. Sono nato in questa fetta di mondo, l'unica che alla prova della storia ha coniugato libertà personale e benessere collettivo (e non è un caso, se togliete la prima non avrete nemmeno il secondo, come ha dimostrato il fallimento epocale della distopia comunista). Non ne ho tratto alcun senso di colpa e non penso di dover espiare la mia provenienza biografica e culturale negandola, mortificandola, precipitandomi a fare da navetta tra lo sporco lavoro degli scafisti e le coste europee, quelle dei miei avi «bianchi», maledetti loro, come fa Carola Rackete.
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Affidi illeciti Reggio Emilia, chi è la dirigente al centro dell'inchiesta. L’ombra dei favori alle coppie omosessuali
Obbligava gli assistenti sociali a redigere e firmare verbali dove si attestava il falso riguardo allo stato familiare o al contesto abitativo dei bambini. Che poi decideva a chi affidare (elargendo addirittura contributi doppi fino a 1.200 euro rispetto alle ‘rette’ previste), influenzata tra l’altro dal suo attivismo nel mondo gay, per la lotta in favore dell’adozione alle coppie omosessuali, ma anche dai suoi intrecci sentimentali. E stabiliva pure a quali psicoterapeuti bisognava mandare in cura i piccoli una volta strappati dalle famiglie naturali. Assume quasi il volto di una zarina dei servizi sociali Federica Anghinolfi, dirigente dell’Unione val d’Enza, finita ai domiciliari con numerose accuse tra cui falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, violenza privata e lesioni personali gravissime, nelle carte dell’inchiesta 'Angeli e Demoni', lo scandalo scoppiato in provincia di Reggio Emilia sul presunto sistema illecito di affidamenti dei minori strappati alle famiglie naturali con falsificazioni di atti e altri escamotage: 16 misure cautelari emesse, 27 indagati.
Arrestato un foreign fighter italo-marocchino nato a Brescia
Samir Bougana, 25 anni, si era radicalizzato e aveva scelto di andare a combattere in Siria, prima con le milizie vicine ad Al Qaeda e successivamente con l’Isis. Un foreign fighter italo-marocchino è stato arrestato in Siria dalla polizia nell’ambito di un’indagine della procura di Brescia partita nel 2015. Samir Bougana, nato 25 anni fa nella provincia lombarda, si era radicalizzato e aveva scelto di andare a combattere in Siria, prima con le milizie vicine ad Al Qaeda e successivamente con l’Isis.
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"In manette", "Ma tu chi sei...?" Così sul molo della Sea Watch scatta la "rissa"
Scontro verbale durissimo tra l'ex vicesindaco di Lampedusa, Angela Maraventano, e l'ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Lo sbarco dei migranti a Lampedusa, dopo la manovra spericolata per l'ingresso in porto e l'attracco, ha creato non poche tensioni nel porto di Lampedusa. Come detto la Sea Watch ha provato a "schiacciare" una una motovedetta della Guardia di Finanza per attraccare e far sbarcare i migranti. Subito dopo l'attracco sul molo si è scatenata una "rissa verbale" tra i sostenitori della capitana, Carola Rackete e chi invece la voleva in manette. A guidare la prima fazione l'ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, dall'altro lato invece l'ex vicesindaco della Lega, Angela Maraventano. Proprio l'ex vicesindaco è andata all'attacco: "È una vergogna - ha urlato Maraventano rivolta verso la nave -. Qui non si può venire a fare quello che si vuole, non venite nelle nostra isola se no succede il finimondo". Poi l'affondo e le urla sul molo: "Fate scendere i profughi - ha aggiunto rivolgendosi alle forze dell'ordine - e arrestateli tutti".
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Manovra pirata di Sea Watch: 'Schiacciata' una motovedetta
La "capitana" ha forzato il blocco. Accusata di "tentato naufragio" rischia 11 anni. La Gdf: "Abbiamo rischiato di morire". Una manovra spericolata da vera pirateria. La comandante della Sea Watch, Carola Rackete, quando questa notte ha forzato il blocco per attraccare nel porto di Lampedusa, ha usato le maniere forti. Così forti da "schiacciare" una motovedetta della Guardia di Finanza tra il molo e la nave Sea Watch. Insomma quello che è accaduto questa notte è del tutto fuorilegge. Per fortuna la manovra della comandante non ha avuto conseguenze sugli uomini delle fiamme gialle a bordo della motovedetta. Ma di certo questa mossa avrà conseguenze pesantissime sul percorso giudiziario che la stessa Carola Rackete dovrà affrontare. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, non ha esitato a definirla "criminale". Tra i reati contestati alla capitana ci sono quelli di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, resistenza alle navi da guerra e anche tentato naufragio. Proprio questo reato è quello che potrebbe inguaiare di più la Rackete: la pena prevista va dai 5 ai 12 anni.
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Viminale, scacco matto a Sea Watch, Carola e Ue? Ecco il "cavillo" giuridico che può far crollare la Ong
Sea Watch, Matteo Salvini e il piano segreto per sequestrare la nave e fregare Carola Rackete. Risolvere il caso Sea Watch, ma alla maniera di Matteo Salvini. Il ministro degli Interni ha posto una condizione all'Unione europea: far sbarcare subito i 40 migranti rimasti a bordo della nave della Ong tedesca ferma a un miglio dal porto di Lampedusa, ma a patto di una distribuzione immediata dei profughi senza registrazione in Italia, che non sarebbe più dunque il "paese di primo approdo".
"Siamo su Sea Watch 3": l'ennesima sfilata rossa (e buonista) dei piddini
I parlamentari piddini sono saliti a bordo della Sea Watch 3 per "esercitare" le loro "prerogative ispettive". Mentre la capitana della Sea Watch 3 è entrata in acque italiane non preoccupandosi dei divieti e mettendo in pericolo la vita di 42 immigrati, la sfilata buonista può iniziare. I deputati rossi, infatti, dopo aver annunciato ieri l'intenzione di voler salire a bordo dell'imbaracazione, oggi hanno formalizzato il tutto. E così i piddini hanno organizzato un'altra passerella come già era successo lo scorso gennaio, quando alcuni parlamentari salirono sulla Sea Watch mentre si trovava in rada nel porto di Siracusa con 47 migranti a bordo. (E ricordiamolo che per questa sfilata buonista sono pure stati multati).
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Sea Watch non sfida solo Salvini: l'attacco è contro tutta l'ITALIA
Quello che sta accadendo al largo di Lampedusa è una sfida allo Stato. E chi lo sostiene tifa per chi infrange la legge. Gli intellettuali e i benpensanti sostengono Sea Watch per colpire Salvini: ma attenzione, la sfida è contro un ministro che rappresenta l'Italia e le sue leggi. No, Sea Watch 3 non ha ingaggiato un duello con Matteo Salvini, ma con tutta l'Italia. Troppo spesso in questi giorni si parla della "battaglia" sul blocco della nave della ong come di un confronto rusticano fra il leader della Lega e l'organizzazione tedesca che si occupa di migranti. Ma la questione va posta su un altro piano: non è Salvini ad essere l'obiettivo dell'organizzazione, ma un ministro del governo italiano e le leggi approvato da un governo scelto da un parlamento eletto dalla maggioranza del popolo italiano. E che ha trovato conferma nelle ultime elezioni europee (pur rovesciandone le forze).
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Il "povero" rom di Bergoglio? È proprietario di 27 automobili
Gli avevano dato una casa popolare, il Papa stava con lui, era diventato un simbolo buonista. Ma la realtà è un'altra. È diventato l'emblema della legalità. Il Movimento 5 Stelle lo ha difeso a spada tratta. La Raggi è scesa in campo personalmente spiegando che quella casa gli spettava di diritto. Lo ha ricevuto persino papa Francesco nella sagrestia della Basilica di San Giovanni in Laterano esprimendogli solidarietà cristiana dopo gli attacchi ricevuti.
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Quanto guadagna l'equipaggio: Buonisti da 2mila euro al mese
I capitani e gli equipaggi a bordo delle navi delle ong non fanno volontariato. Ma hanno uno stipendio: ecco quanto guadagnano. Non chiamatelo volontariato. Perché quella delle Ong che fanno politica con gli immigrati è tutt'altro che semplice solidarietà. Fiumi di denaro scorrono nelle casse di tutte queste organizzazioni che vanno in tivù a predicare l'accoglienza e a sbraitare contro Matteo Salvini. Tutti ci guadagnano, anche il capitano e l'equipaggio delle imbarcazioni che pattugliano il Mediterraneo in cerca di disperati da portare sulle nostre coste. Spulciando tra i conti pubblicati su internet, si scopre infatti che il personale (di terra e di mare) arriva a prendere fino a 2mila euro al mese.
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Arriva lo schiaffo dall'Olanda: "Non prenderemo i migranti"
L'Aja non vuole aprire le porte e dà un due di picche al governo: "Riconosciamo gli sforzi, ma non li accoglieremo". L'Olanda non accoglierà i migranti della Sea Watch. Dopo le richieste insistenti da parte dell'Italia con Conte, Salvini e Moavero, l'Aja ha deciso di prendere una posizione sulla vicenda della nave ferma all'ingresso del porto di Lampedusa. A risposndere al governo italiano è la sottosegretaria olandese responsabile per l'Immigrazione, Ankie Broekers-Knol: "L'Olanda si assume la sua responsabilità in quanto stato di bandiera della Sea Watch 3, ma "questo non significa che si prenderà i migranti" che sono a bordo della nave", si legge in una dichiarazione inviata all'Adnkronos.
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L'Onu e la sua ultima trovata: "I jihadisti rientrino in Europa"
“Processarli oppure rimandarli in Europa”: a dirlo è Michelle Bachelet, ex presidente cileno dallo scorso anno a capo dell’Agenzia Onu per i diritti umani ed il riferimento è ai combattenti dell’Isis detenuti nelle carceri di Siria ed Iraq. Un’affermazione in cui non mancano aspetti grotteschi: da un lato il palazzo di vetro sembra bacchettare due Stati che, negli ultimi cinque anni, hanno vissuto il terrore jihadista ed avrebbero invece, al contrario, bisogno di un certo sostegno politico ed economico per la ricostruzione. Dall’altro lato, la Bachelet di fatto prende in considerazione l’idea di veder tornare in Europa centinaia di jihadisti.
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Guerra tra islamiche e donne francesi a colpi di burkini e décolleté hot
Da una parte il diritto delle donne occidentali di mostrare le proprie forme senza essere importunate. Dall'altra le musulmane ribelli che sfidano la legge per farsi il bagno coperte con il burkini. Liberté, egalité. E décolleté. In Francia è guerra tra chi sfida il divieto del burkini nelle piscine e chi, invece, rivendica la laicità dello Stato a colpi di foto hot. Tutto è iniziato qualche giorno fa a Grenoble. Qui un gruppo di donne musulmane ha lanciato una protesta nelle piscine a favore del burkini, il costume da bagno in linea con i dettami islamici che copre tutto il corpo lasciando scoperti solo mani, piedi e viso. Ma tante piscine in Francia lo proibiscono, considerandolo un simbolo religioso islamico e quindi contrario alla laicità dello Stato.
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Hai 60 anni? Segui queste 10 regole e vivrai meglio
Dall’attività fisica al minore apporto di calorie necessario nell’alimentazione. Attenzione al sonno e prendete un animale domestico per aiutarvi. Rimettersi in gioco va bene ad ogni età. Ma dopo i 60 anni bisogna sapere che il fisico non è più quello di un tempo. Ancora oggi, nonostante i progressi della scienza, la più frequente causa di decesso è correlata a malattie di origine aterosclerotica (malattie coronariche, delle arterie periferiche, dell’aorta, della carotide).
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Beppe Grillo attacca La7: tra tutti i canali è il più fazioso
(03/02/13) E così, La7 finì per essere appuntata nella lista nera di Beppe Grillo. “Tra tutti i canali televisivi è il più fazioso” ha sentenziato il leader del Movimento Cinque Stelle, attaccando senza mezze misure l’emittente terzopolista e parlando di “canale fuori controllo, con figuranti strapagati nonostante abbia perso circa 70 milioni nel 2012“. Un j’accuse esplicito, arrivato ieri dalle pagine del suo blog.
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Sea Watch, non fu sequestro: archiviata indagine su Salvini
Per il Tribunale dei ministri di Catania la nave della Ong è entrata in Italia in maniera unilaterale. Salvini: "Si possono chiudere i porti". "La nave della Ong straniera Sea Watch è entrata in Italia in maniera unilaterale e senza le necessarie autorizzazioni della Guardia Costiera". È questa la motivazione con cui il Tribunale dei ministri di Catania, in merito al caso della Sea Watch del gennaio scorso, ha disposto l'archiviazione per il premier Giuseppe Conte, per i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e per il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.
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Rivoluzione LUXOTTICA: 1.150 nuove assunzioni e orario flessibile (turni di 6 ore) con l’accordo integrativo
Ogni dipendente già in forza al gruppo potrà decidere di aderire al nuovo orario flessibile mantenendo il posto fisso e invariata la busta paga. Tempo indeterminato per oltre mille giovani che già lavorano in azienda con contratti diversi, introduzione di un nuovo orario flessibile per coprire i picchi di produzione al quale possono aderire tutti i dipendenti e azionariato diffuso, fino all”autogestionè on line delle presenze.
Il Movimento 3.0 debutterà a Italia 5 Stelle
Al via la riorganizzazione M5S. Luigi Di Maio, capo politico del Movimento, ha iniziato la “campagna d’ascolto” sul territorio per ricostruire i pentastellati dalla base. Secondo quanto riporta l’Adnkronos la presentazione del nuovo M5S sarà sul palco di “Italia 5 Stelle” che, dicono fonti grilline all’agenzia, dovrebbe tenersi a Napoli. I tempi saranno rispettati però soltanto se le votazioni sul “restyling” del Movimento partiranno a settembre in modo da poter presentare il progetto all’appuntamento di ottobre. Nel decennale della nascita del Movimento, che cadrà il prossimo 4 ottobre, si è voluto dare un segnale importante, quello di presentare sul palco di Italia 5 Stelle la versione 3.0 grillina. L’idea di Di Maio è quella di ascoltare la base del Movimento partendo dall’Umbria per girare le principali piazze italiane.
Fuori dalla moneta unica? Ecco perché i minibot italiani terrorizzano l'Unione Europea
Mi sono occupato - fin troppo - dei mini Bot. Con questo intervento spero di chiudere il discorso. Voglio scriverne, ancora una volta, per far emergere una semplice verità. Voglio che sia chiaro perché vengono demonizzati e paragonati al "patacòn" di argentina memoria. La paura di Bruxelles non è tanto che il fallimento dell' Italia ma la sua uscita dalla moneta unica. Un' ipotesi, temo, infondata ma che, invece, andrebbe presa in considerazione. Al di là di questa valutazione personale voglio spiegare i motivi veri, per cui Bruxelles tenta, sistematicamente, di aizzare i mercati contro l' Italia: l' arma, in questo caso specifico, è la procedura di infrazione che i nostri "fratelli" europei sembrano intenzionati ad attivare.
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Salvini: «Due rom in carcere a Roma nonostante la gravidanza, ai loro figli penseranno i mariti»
Post polemico di Matteo Salvinisu Facebook. «A Roma, nei pressi della stazione Termini, due Rom pregiudicate hanno derubato un turista americano per un bottino di oltre 4mila euro. Gli agenti le hanno identificate, arrestate e, nonostante la scusa della gravidanza, mandate in carcere. Ai loro numerosi figli penseranno i rispettivi mariti. Tolleranza zero per questa gente», le parole del ministro dell'Interno.
"Valutopoli" delle toghe. Il 99% è promosso alle verifiche interne
Il trucco: l'avanzamento di carriera avviene in base all'autovalutazione dell'interessato. I vertici - a partire dal Consiglio superiore della magistratura - trafficoni e collusi con la politica. La base - ovvero i novemila magistrati italiani - seri ed onesti, impegnati solo a lavorare in silenzio. È questa la narrazione che sta passando dello scandalo che ha investito la giustizia italiana grazie all'inchiesta della procura di Perugia sul marcio nel Csm. Quadro in larga parte corretto. Ma che non fa i conti con un male cronico della magistratura tricolore:
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Gli scafisti con la 'nave madre': una tecnica nota e mai bloccata. Perché solo ora i media si sorprendono?
L'uso della nave madre da parte degli scafisti non è affatto una novità. Venerdì la procura di Agrigento blocca nove scafisti e viene sequestrato un peschereccio definito come "nave madre" per piccoli barchini, che poi toccano terra lungo le coste italiane. Una tecnica non affatto nuova e già in passato nel mirino degli inquirenti. Desta non poco clamore l’operazione resa nota dalla procura di Agrigento nella giornata di venerdì, nella quale oltre a procedere con l’arresto di sette scafisti (che si vanno ad aggiungere ad altri due fermati in un’altra operazione ravvicinata) si pone sotto sequestro una cosiddetta “nave madre”.
Fisco, nei primi 5 mesi del 2019 scoperti 13.000 evasori totali.
Mancate entrate per 3,4 miliardi di Iva. Di Maio: in carcere chi non paga le tasse. Nel periodo compreso tra il 1 gennaio del 2018 e il 31 maggio del 2019 la Guardia di Finanza ha scoperto 13.285 evasori totali, soggetti completamente sconosciuti al Fisco che non hanno mai pagato un euro di tasse e che hanno evaso complessivamente 3,4 miliardi di Iva. Un numero leggermente superiore a quello dello stesso periodo precedente, quando ne furono scoperti 12.824. Sono inoltre scoperti 42.048 lavoratori in nero o irregolari - anche questi in aumento (erano 30.818) - e sono stati denunciati 8.032 datori di lavoro.
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Roberto Saviano ai raggi X: "In 10 anni 13 milioni di euro"
L'inchiesta giornalistica di Panorama su Roberto Saviano: l'autore di Gomorra ai raggi x, dagli incassi fino alla scorta. Roberto Saviano, scrittore simbolo, ai raggi x. Gli incassi, le relazioni, le minacce dei Casalesi. L'autore di Gomorra ha ormai avviato la sua battaglia contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini sul tema dell'accoglienza e delle Ong. Famosa la sua difesa a spada tratta del sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Tutto lecito, per carità. Ma questa volta è lui a finire sotto la lente di ingrandimento: l'ultimo numero di Panorama contiene infatti una lunga inchiesta sullo scrittore, dal reddito fino ad arrivare alla tanto contestata scorta.
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Bugie su sbarchi e accoglienza: ecco le 10 fake news di Saviano
Ecco la realtà negata dallo scrittore buonista. Lo scrittore Roberto Saviano ha diffuso sui social il decalogo delle dieci bufale sui migranti. «LE COOP NON HANNO LEGAMI CON LA MAFIA». È lo stesso Saviano a riconoscere che è vero: «Le mafie si infiltrano anche nella gestione degli immigrati». Un business miliardario che il crimine non poteva lasciarsi sfuggire, visto poi che i barconi approdano in zone da loro controllate. Solo le più recenti operazioni: ndrangheta e business dei migranti, 68 arresti a Isola Capo Rizzuto; a Rimini la Questura scopre che 8 hotel su 15 che si erano proposte al Comune per ospitare i migranti erano legate a mafia, camorra e Sacra Corona Unita. Secondo una ricerca dell'Istituto Demoskopika gli sbarchi dal 2011 ad oggi hanno fruttato alla criminalità organizzata un giro di affari di 4 miliardi di euro.
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Il conflitto di interessi di Saviano
Non sarebbe una cosa corretta nascondere i meriti di Roberto Saviano come scrittore di talento che ha saputo correre gravi rischi personali per raccontare, dal suo punto di vista, la verità, ma neanche gli incidenti di percorso che lo accomunano a noi tutti uomini e donne lontani dalla perfezione e per i quali, con l’andare avanti della vita, il carico di errori tutt’altro che diminuire, aumenta. Il suo naturale talento di giornalista di inchiesta e scrittore e i rischi che ha corso e ora, in misura minore per le misure di sicurezza che giustamente lo devono proteggere, ancora corre, sono stati tuttavia ben ripagati dal guadagno – lecito, a scanso di equivoci – dai diritti di autore per libri, film, opere teatrali, e contributi giornalistici su varie testate in Italia e all’estero. Già si sapeva che il successo di scrittore è avvenuto tramite la Mondadori (Gruppo Fininvest e cioè Berlusconi), e ancora che della costruzione del personaggio Saviano si è fatto carico Repubblica/Espresso Gruppo GEDI e cioè De Benedetti).
Aveva 166 auto intestate, nomade di 63 anni riforniva i pregiudicati
Dal 2006 anno in cui è stata costituita la società di cui era amministratore delegato, S. F., un cittadino serbo di 63 anni aveva creato un sistema rodato legato alla compra-vendita illegale di automobili. Per anni si è preso gioco della motorizzazione civile. In che modo? L’uomo, domiciliato nel campo nomade di Castel Romano, smistava in tutta Italia i veicoli, vendendoli anche a molti pregiudicati. Quando i carabinieri del Nucleo radiomobile, durante un normale controllo di routine lo hanno fermato sulla Cristoforo Colombo, è emersa la sorpresa: il serbo risultava intestatario di ben 166 veicoli.
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