Conte II e Andreotti III: le analogie con il 1976. Come lo stesso premier può guidare coalizioni diverse
Modello prima Repubblica. Da De Gasperi al Divo Giulio: come lo stesso premier può guidare coalizioni diversissime tra loro. Dalla destra alla sinistra, come capo del governo, nominato anche per garantire gli equilibri internazionali. Sembra il profilo di Giuseppe Conte, premier uscente, e lo è certamente. Ma non riguarda solo lui. La storia repubblicana offre varie analogie, non paragoni superficiali,
I 5 stelle studiano la squadra giallorossa: il leader alla Difesa, dentro Di Battista, Patuanelli e Fioramonti. Via libera a Tria, allo studio una "lista nera" per il Pd: porte chiuse a Renzi, Lotti, Boschi, Orfini e Boldrini
No a coinvolti in Mafia Capitale e Bibbiano. C’è il nodo Giuseppe Conte ancora insolubile sul tavolo, e questo è noto. Ma nell’incessante lavorio per districarlo gli ambasciatori del Movimento 5 stelle stanno sondando il Partito democratico su quale possa essere la composizione della squadra di governo. Avendo, da parte loro, le idee piuttosto chiare. A partire dall’assoluta volontà di coinvolgere Alessandro Di Battista, e di fermare all’ingresso le personalità per i 5 stelle macchiate dalle inchieste su Mafia Capitale e Bibbiano. Andiamo con ordine. Premier a parte, della vecchia compagine rimarrebbero solo Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede. L’optimum sarebbe nelle caselle che ricoprono oggi, quelle di ministri dei Rapporti con il Parlamento e della Giustizia, ma non se ne fa una questione insormontabile. Insieme a Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio manterrebbe la poltrona da vicepremier. Ma cambierebbe ministero. Le ipotesi sono tre, in ordine crescente di probabilità: Esteri, Interni e Difesa. È sul ruolo che oggi è di Elisabetta Trenta che il capo politico punta. La professoressa della Link campus farebbe gli scatoloni, insieme ad Alberto Bonisoli, Barbara Lezzi, Giulia Grillo e Danilo Toninelli.
Telefonata con Zingaretti, Di Maio ribadisce la linea. Appello dei renziani al segretario: “Accetti il nome di Conte, la svolta si farà su contenuti e ministeri”
Il segretario dem vuole il presidente della Camera Fico, anima di sinistra del M5s. Ma lui fa sapere: “Continuità con il mio ruolo istituzionale”. Intanto il fondatore del Movimento Beppe Grillo fa un nuovo endorsement all’attuale presidente del Consiglio: “Ha i requisiti”. Cerno (Pd): “Non è un veto alla persona, Conte 2.0 è cosa diversa da Conte bis”. Proseguono i contatti tra i partiti. I due leader in mattinata si sono parlati al telefono. Il capo politico dei 5 stelle insiste sul nome del presidente del Consiglio uscente, il segretario dem ribadisce il suo no ma valuta "soluzioni" sotto la pressione dei suoi. E i grillini dicono di intravedere "spiragli". Il senatore Cerno (Pd): "Si valuti Conte 2.0". Grillo elogia di nuovo il premier: "Ha tutti i requisiti". Ladini al Corriere: "Ha coraggio politico". E il sondaggio Winpoll per il Sole 24 ore rileva un crollo del Carroccio di cinque punti in un mese.
Rivelazione choc: una bomba atomica francese contaminò la Sicilia
FU FATTA ESPLODERE IN ALGERIA MA LA NUBE ARRIVÒ SULLE NOSTRE COSTE. Una nube radioattiva sarebbe arrivata in Sicilia sospinta dai venti e avrebbe contaminato alcune aree delle province di Agrigento, Caltanissetta, Trapani e Palermo. Questo secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul quotidiano “La Sicilia“, che fa riferimento a un documento desecretato dal ministero della difesa francese che si riferisce alla prima esplosione nucleare dei transalpini nel Sahara algerino, il cosiddetto Gerboise Bleue, un test atomico effettuato dalla Francia il 13 gennaio del 1960. La bomba fatta esplodere in Algeria era quattro volte più potente di quella che rase al suolo Hiroshima il 6 agosto del 1945 ponendo fine alla Seconda Guerra Mondiale, e fu fatta esplodere nel poligono di Reggane, in un’area desertica abitata da migliaia di persone e attraversata da carovane di nomadi. Dopo tredici giorni dall’esplosione – scrive sempre il quotidiano “La Sicilia” – la nube radioattiva sarebbe giunta fino in Sicilia, contaminando le aree in cui si sarebbe propagata. Guarda caso negli anni successivi, in quelle aree sarebbe stata registrata un’impennata di casi di tumore e malformazioni varie.
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La bomba atomica francese che contaminò anche la Sicilia
Nel 1960 il test nucleare voluto da Charles De Gaulle, la nube contaminata di Cesio 137 e Iodio 131 dall'Algeria sospinta dal vento raggiunse anche la Sicilia Occidentale. All’epoca la Francia non rivelò quanto accaduto. Una vera e propria Chernobyl dimenticata che, 26 anni prima dell’incidente in Ucraina, contaminò la Sicilia Occidentale con conseguenze ancor oggi pressoché sconosciute. E’ quanto emerge dai documenti di recente desecretati dal ministero della Difesa di Parigi nell’ambito di un processo per i risarcimenti richiesti dal personale dell’esercito che ha lavorato nei siti nucleari francesi. E potrebbe anche non essere l’unica visto che, tra il 1960 e il 1966, la Francia ha condotto ben 17 test nucleari nel Sahara algerino e che solo del primo – quello del 13 febbraio del 1960 – sappiamo ora con certezza che la nube radioattiva – il cosiddetto fallout – arrivò, dopo tredici giorni, anche in Sicilia, contaminando tutta la Sicilia Occidentale.
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I 5 stelle sottoporranno alla rete un'eventuale intesa. Frontale con le condizioni poste da Zingaretti. Di Maio non chiude le porte alla Lega e Bugani si aggiunge alla lista degli anti-Dem
Luigi Di Maio tace, Gianluigi Paragone e Massimo Bugani parlano. Il primo, si sa, rema contro l’accordo con il Partito democratico: “È un’operazione che serve al Pd”, ha spiegato al Corriere della sera. Ma a fare rumore sono le parole del secondo, storico volto del grillismo delle origini, nello staff del ministro del Lavoro e socio fondatore di Rousseau. Rompe il silenzio in un lungo post su Facebook: “Quello con i Democratici sarebbe un governo della paura”, spiega. E aggiunge: “Se qualcuno ripone le speranze di un nuovo governo nel Pd di oggi, come al solito il Pd è sempre pronto a deluderle tutte”. I bene informati spiegano che l’uomo vicinissimo a Davide Casaleggio pende assai più per l’opzione ritorno alle urne, che non per quella che vedrebbe riscaldare la minestra leghista.
Sergio Mattarella, ipotesi pazzesca. "E se martedì, Di Maio sale al Colle e...". Scacco matto al presidente
La crisi "veleggia esattamente nella direzione opposta a quella indicata" da Sergio Mattarella. Un retroscena di Repubblica evidenzia la preoccupazione del Capo dello Stato, che ha chiesto ai partiti di fare presto e indicargli per martedì prossimo un'ipotesi chiara di nuovo governo, con premier e programmi credibili. "E se il vicepremier Luigi Di Maio tornasse martedì al Quirinale per dire che intende riproporre la maggioranza con Matteo Salvini?", si chiede terrorizzato il quotidiano diretto da Carlo Verdelli. Risposta secca: Mattarella dovrebbe dire sì, a malincuore e con malcelato stupore per come è stata gestita tutta questa faccenda. D'altronde, però, i dubbi del Colle sul governo eventuale Pd-M5s sono sempre più evidenti.
Di Maio-Zingaretti, braccio di ferro su Conte premier. Al G7 Tusk dice: “Tra i migliori esempi di lealtà in Ue”.
Il segretario dem chiede discontinuità, ma una parte consistente del partito gli chiede di non escludere il premier uscente a priori. Cerno: “Conte bis sarebbe nuova stagione politica”. Marcucci: “Senza veti daremo un governo all’Italia”. Intanto il presidente del Consiglio europeo, incontrando i giornalisti a Biarritz, ha fatto il suo endorsement per l’ex premier. Mediazioni in corso tra i due partiti per formare l'esecutivo giallorosso. Da sciogliere il nodo del presidente del Consiglio: il segretario dem chiede discontinuità, ma una parte consistente del partito gli chiede di non escludere il premier uscente a priori.
Milano. Ora Sala vuol aiutare i migranti a chiedere il ricongiungimento. Strada più facile per i figli degli stranieri
Il progetto, fortemente voluto dal Comune, è pronto per partire in autunno. Nel locale che lo ospiterà, in via Don Carlo S.Martino, troveranno impiego diverse figure professionali, dagli psicologi ai consulenti per la scuola. Continuano nella Milano di Sala gli interventi a favore dell'inclusione e dell'accoglienza. In questo caso, a fare notizia, è la volontà del Comune di aprire una nuova struttura per il ricongiungimento familiare dei cittadini stranieri che vada ad integrarsi con gli enti già operativi sul territorio, come il "RaggiungiMi", operativo ormai da tempo. Il progetto è pronto per essere avviato in autunno.
Tasse, le grandi imprese pagano meno imposte di quelle piccole
Nel 2018 i lavoratori autonomi e le piccole imprese hanno versato al fisco 42,3 miliardi di euro. Tutte le altre, prevalentemente medie e grandi imprese, invece, hanno corrisposto 37,9 miliardi. Sono piccole ma pagano più imposte. Nonostante la dimensione aziendale delle piccole imprese presenti in Italia sia molto contenuta, il contributo fiscale ed economico reso al Paese è rilevantissimo. In materia di imposte e tasse, ad esempio, nel 2018 i lavoratori autonomi e le piccole imprese hanno versato al fisco 42,3 miliardi di euro (pari al 53 per cento degli oltre 80 miliardi di imposte versate da tutto il sistema produttivo). Tutte le altre, prevalentemente medie e grandi imprese, invece, hanno corrisposto “solo” 37,9 miliardi (il 47 per cento del totale). In buona sostanza i piccoli hanno versato 4,4 miliardi di tasse in più rispetto a tutti gli altri. Il calcolo arriva dalla CGIA di Mestre.
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Muore per una malattia ai polmoni dovuta alla sigaretta elettronica, prima vittima in Usa
Un uomo è morto in Illinois, Stati Uniti, dopo aver contratto una malattia respiratoria legata all'uso della sigaretta elettronica. Lo ha reso noto il dipartimento di Sanità pubblica dello Stato, secondo quanto riporta Sky News. Secondo l'emittente le autorità ritengono che questa sia la prima vittima dello svapo nel Paese. L'identità di questa persona, tra i 17 e 38 anni in un primo momento non era stata rivelata, poi si è appreso che si trattava di un uomo. La morte è stata segnalata giovedì poiché il'istituto sanitario statunitense ha riportato 193 casi di malattia polmonare in 22 stati. Malattie polmonari in aumento. Salgono senza sosta i casi della misteriosa malattie polmonare legata all'uso di sigarette elettroniche negli Usa: le segnalazioni accertate dalle autorità sanitarie - tutte riguardanti 'casi gravi di disturbi ai polmonì che hanno portato a ricoveri in ospedale - sono arrivate a 153, allargandosi a 16 Stati dell' Unione.
Il Vaticano spinge Marta Cartabia come candidata premier
Il Vaticano endorsa la vicepresidente della Corte Costituzionale come premier. Piace a gesuiti e ciellini. E dai sacri palazzi, pur di far uscire di scena Salvini, arrivano aperture anche a un governo Pd-M5s. Come in un sogno di mezza estate, i cattolici provano a riprendersi la centralità politica perduta passando dalla finestra della crisi di governo. Il nome magico intorno al quale ruota l’operazione è quello di Marta Cartabia, vicepresidente della Corte Costituzionale, cattolica, nominata dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, militante ciellina ma di ‘larghe vedute’, poco esposta fino a oggi sui temi eticamente sensibili, capace di condividere però molti degli input bergogliani e ipotetica leader della futuribile alleanza Pd-M5s. Nel 2015, quando Comunione e liberazione si ritrovò in udienza speciale in Piazza san Pietro con papa Francesco, fra i primi esponenti di rilievo di Cl che strinsero la mano al pontefice c’era proprio lei.
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Il terremoto dimenticato del Centro Italia
A tre anni dal sisma la ricostrizione è ferma: 1.500 sfollati vivono ancora negli alberghi, in 9 mila nei prefabbricati. Oltre 50 mila restano senza casa e senza futuro. Mentre tutta la politica litiga, un intero territorio si spopola e muore. E' il silenzio, sapete. Quel silenzio che se non lo ascolti non puoi capire, ma se ci caschi dentro invece capisci tutto. Un silenzio che puzza di detriti, di urla, di smemoria, di attesa, di destino, di fatalità, di rassegnazione, di tutto, di niente. Odora di silenzio, ma non quello rilassante, sognante. L’altro, quello della morte. Neppure gli uccellini sembrano cantare allo stesso modo. Sotto di loro, un cantierino ogni tanto, che mette tristezza.
Amazzonia in fiamme, processo a Bolsonaro. Ma Trump resta in silenzio
Per Merkel e Macron "ne deve discutere il G7", scontro con il presidente brasiliano, che pensa di inviare l'esercito. Brucia il polmone del mondo. Brucia l’Amazzonia, e con il verde, il mondo, tra cui anche la distratta Italia, rischia di perdere il 20% della produzione di ossigeno del pianeta e il 10% della biodiversità mondiale. L’Amazzonia è in fiamme da giorni, si apre un processo politico internazionale nei confronti di Jair Bolsonaro, ma per il presidente brasiliano la colpa è delle Ong ambientaliste. Dall’inizio dell’anno ad oggi ci sono stati più 35.000 roghi nei diversi stati che comprendono la più grande foresta tropicale del pianeta, ma a preoccupare è soprattutto l’accelerazione delle ultime due settimane, visibile anche dai rilevamenti satellitari. Secondo Londra, Parigi e Berlino se ne deve occupare il G7, mentre Donald Trump resta in silenzio. Manifestazioni per l’Amazzonia sono in programma per oggi in Brasile e nel mondo.
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Aperitivo a casa di Spadafora. Per Di Maio "Conte è il perno di un nuovo Governo". Zingaretti dice no: "Il problema non è personale, ma politico". Poi informa Renzi, che concorda. Tutti i sospetti sul doppio forno dei 5 stelle
Si arriva subito al dunque, dopo il primo sorso dell’aperitivo. In clima schietto, ma cordiale. Ecco Luigi Di Maio, polo Lacoste, che illustra la sua posizione a Zingaretti: “Nicola, sai quale è il nostro apprezzamento e la nostra stima per Conte. Per me è lui il perno attorno a cui costruire un Governo con voi”. Ecco Zingaretti, camicia bianca botton down, giacca blu dell’abito lasciata in macchina: “Guarda, nessun problema personale con Conte. Però il punto è politico”. Ed è sul punto politico che si inceppa la trattativa: “Per me, per il Partito democratico, occorre un Governo di svolta rispetto a questi quattordici mesi. Sono disponibile al confronto, l’ho detto pubblicamente, ma sulla base di una discontinuità. Di agenda e del nome per palazzo Chigi”. Casa di Vincenzo Spadafora, Castel Sant’Angelo. Il padrone di casa se ne va, dopo i convenevoli, per favorire il faccia a faccia.
Diego Fusaro: "Il vangelo secondo Soros e l'enigma della sostituzione di Ratzinger con Bergoglio"
"Il Vangelo di Soros". Titola così Diego Fusaro il suo video dedicato all'enigma della sostituzione di Papa Ratzinger con Bergoglio. Partendo da "Cristo si è fermato a Eboli", il filosofo spiega quel grande cambiamento in Vaticano quando Benedetto XVI ha lasciato il suo ruolo: "Ratzinger era un grande credente e teologo. I suoi interventi erano fatti non per piacere ma mettevano al centro il cristianesimo. Poi nel 2013 assistiamo alla prima grande sconfitta della Chiesa che è stata travolta dal capitalismo e dalla globalizzazione edonista e nichilista". Bergoglio, conclude Fusaro, "è fatto per piacere a tutti. La sua è una predica sociale in cui l'elemento della trascendenza sparisce completamente. La sua è una fede low cost compatibile con questo mondo. Con il cristiano consumista".
Zingaretti apre al dialogo con M5s, ma il partito arriva diviso alla meta. Renzi è favorevole a un Conte bis e anche a Di Maio premier, non invece il segretario dem
Renzi sfida Zingaretti sul Conte bis. In risposta, il segretario presenta 3 condizioni ostili a M5S. Caos e accuse, trattativa in salita. A sera schiarita, ma i Dem vanno divisi al tavolo con i 5s. Il timore che chiedano Di Maio premier: ok per Renzi ma non per il segretario che punta a Cantone o Giovannini. Conte non vuole fare nemmeno il Commissario Ue... Inizia come la giornata dei due Pd. E finisce nello stesso modo. Quando a sera Sergio Mattarella concede tempo per le trattative per la formazione di un governo, tutto il Pd tira un respiro di sollievo. Si aspettavano il patatrac già oggi, con lo scioglimento delle Camere visto che, dopo il colloquio al Colle, Luigi Di Maio non ha citato esplicitamente il Pd nella sua lista di ‘buoni propositi’. Alla fine è andata meglio: nuovo giro di consultazioni martedì. “Dalle proposte e dai principi da noi illustrati al Capo dello Stato e dalle parole e dai punti programmatici esposti da Di Maio emerge un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare”, commenta il segretario Nicola Zingaretti. Ma al Nazareno non torna il sereno. Il partito andrà alla trattativa con i cinquestelle, ma ci andrà diviso: con mille sospetti tra l’una e l’altra parte, tra il segretario Zingaretti e l’ex segretario Matteo Renzi, per usare una semplificazione.
Tre turiste detenute in Francia per un mese, non avevano prenotato l'hotel. Ecco quella "cella" in aeroporto nella Parigi buonista (dittatoriale) di Macron
Macron fa la morale all'Italia, ma all'aeroporto di Parigi arrestano i viaggiatori transitanti che non hanno prenotato un albergo. Emannuel Macron fa la morale all'Italia sulla gestione degli immigrati e sui "porti chiusi", ma quanto emerge da Oltralpe è a dir poco agghiacciante: tre turiste latino-americane fanno scalo aereo a Parigi e vengono arrestate, umilate, detenute per più di venti giorni e poi lasciate in mezzo alla strada. La loro colpa? Non aver prenotato un hotel per la notte di transito all'aeroporto di Parigi, prima di prendere le rispettive coincidenze per Svizzera e Spagna.
Monti: “Lega? Nel 2008 partecipò alla ratifica Trattato di Lisbona, su cui si regge l’Europa. E Salvini votò a favore”. A proposito di svendere, chi ha la memoria corta, caro Salvini?
“Cosa lamenterei nel giornalismo italiano? Non c’è abbastanza il gusto della memoria. L’altro giorno, ad esempio, ho scoperto che nel 2008 anche la Lega all’unanimità ha partecipato alla ratifica del Trattato di Lisbona, il documento su cui oggi si regge l’Europa. Salvini era parlamentare italiano, allora. Era in Aula e ha votato a favore”. Sono le parole dell’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, ospite di Otto e Mezzo, su La7. E aggiunge: “Il leghista Giorgetti è stato l’artefice, e io gliene rendo merito, della modifica costituzionale, che noi abbiamo introdotto nel 2012, per rafforzare il pareggio di bilancio. Ecco, a me piacerebbe che il giornalismo italiano in tutte le direzioni mettesse tutti noi più in difficoltà, ricordando con maggiore frequenza il passato”. Monti si sofferma poi su Silvio Berlusconi, prima menzionato dal giornalista Massimo Giannini: “Con lui ho avuto motivi di consenso e di dissenso in lunghi anni, però siamo su un altro livello di responsabilità nei confronti del Paese rispetto a quello che vediamo oggi. Io posso testimoniare che nei momenti più difficili di fine 2011, quando è avvenuta una transizione che poi successivamente alcuni hanno chiamato ‘complotto’, quest’uomo, pur con l’amarezza di essersi dimesso, ha cercato in tutti i modi di sostenere in Parlamento e con appoggio personale la mia opera non semplice di far lavorare insieme il suo gruppo e quello di Bersani.
La Lega smascherata da Conte: ecco chi era il partito del No. Salvini finisce a balbettare spot e sul Russiagate scappa ancora
Infilatosi da solo in un vicolo senza uscita, Matteo Salvini era sicuramente preparato ad essere sepolto in Senato da una valanga di accuse. La elegantissima e allo stesso tempo implacabile requisitoria del premier Giuseppe Conte deve essere però stata troppo anche per lui. Presa la parola, il capitano ridotto a improbabile sergente ha cercato di difendersi con la sua solita strafottenza e ricorrendo al solito armamentario sovranista e populista. Ha provato a salvare la faccia. Trucchi utili su un palco di qualche festa della Lega, da Pontida in giù, ma che a Palazzo Madama hanno mostrato tutta la loro fragilità. Per venti minuti ha parlato un leader a cui si sono sgonfiati i muscoli pompati all’inverosimile dopo il voto europeo, che disperatamente e invano ha cercato di portare i parlamentari verso l’unica strada rimasta per lui percorribile: il voto. Parole che hanno dimostrato tutta la debolezza dell’uomo e la pochezza del leader privo, come evidenziato proprio da Conte, di cultura istituzionale. Incapace di salvare se stesso e il suo partito dal disastro da lui creato, con il risultato che fuori dal Viminale ad attendere Salvini ci sono anche le inchieste delle Procure che tanto lo turbano e un probabile processo da parte dello stesso Carroccio, diventato partito nazionale per poi tornare a non contare granché per la megalomania del capo. “Ecco, è questo”, continuava a ripetere tra uno slogan e l’altro. A corto di parole quanto di argomenti.
SALVINI, LO SCHIAFFO INATTESO - La durezza di Conte lo ha sorpreso e ha reagito male. Primi mugugni nel partito. Giorgetti: "Nella Lega non c’è dibattito"
La durezza del discorso di Conte ha sorpreso il Capitano, che ha reagito male. Primi mugugni nel partito. Giorgetti taglia corto: "Nella Lega non c’è dibattito, non c’è democrazia. Decide un capo”. Lo schiaffo inatteso da parte di un premier, Giuseppe Conte, che “se mi credeva un cretino avrebbe potuto dirlo 14 mesi fa”. Quando esce dall’aula, dopo l’ennesimo gancio sferratogli dal presidente del Consiglio (“Hai mancato di coraggio”), Matteo Salvini ha il volto scuro, è nervoso, forse rassegnato dal fatto che un governo nascerà. Non si aspettava, certo, tutta queste serie di accuse da parte dell’inquilino di Palazzo Chigi. “Pericoloso, autoritario, adesso anche poco coraggioso? Bastava il Saviano di turno per questa sequela di insulti, non il premier”, dirà a più riprese davanti ai cronisti che lo bombardano di domande. Su tutte le questioni: dall’apertura di una crisi nel bel mezzo di ferragosto, al perché non ha ancora lasciato il Viminale e ritirato la delegazione ministeriale nonostante volesse tornare al voto. “Perché sono ministro in carica e sto cercando di bloccare l’ennesimo sbarco dell’ennesima ong abusiva. Fino all’ultimo mi guadagno lo stipendio che mi pagano gli italiani per difendere i confini e la sicurezza del Paese”.
Conte: “Salvini ha compromesso gli interessi nazionali per i suoi personali. Su piazze e pieni poteri la sua concezione mi preoccupa”
“Il ministro dell’Interno ha dimostrato di inseguire interessi personali e di partito“. Compromettendo, quelli “nazionali”. “Le sue scelte” rivelano “scarsa sensibilità istituzionale e carenza di cultura costituzionale”. Dodici giorni dopo lo strappo di Matteo Salvini, annunciato in piazza a Sabaudia, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha affrontato il leader della Lega nell’Aula del Senato. Poco meno di un’ora di discorso, durante la quale il premier ha accusato il leghista di “scorrettezze istituzionali”, slealtà e di una rottura “grave” che ha messo fine all’esperienza di governo. “Ti ho sentito chiedere ‘pieni poteri’ e invocare le piazze a tuo sostegno, questa tua concezione mi preoccupa”, ha detto passando direttamente al “tu”. Parole dure su quello che è stato, sul “non rispetto delle regole” e l’aver consapevolmente “macchiato 14 mesi di intensa attività di governo“. Ma anche sullo scarso impegno dell’ex alleato che, dopo le Europee, ha iniziato ad allontanarsi per “capitalizzare i consensi”: “Ti avevo detto”, è stato uno dei tanti esempi, “di indicarmi i delegati della Lega per i lavori per approntare la finanziaria, ma ho atteso due mesi invano”.
Open Arms, migranti si gettano in mare. La Spagna: "In tre giorni una nostra nave li scorterà a Maiorca"
Il vascello della marina spagnola partirà alle 17 da Rota, a Cadice. Il procuratore di Agrigento a bordo per un'ispezione. Il tweet di Oscar Camps, fondatore della ong: "Inizia così il 19esimo giorno di sequestro". Sui social video del naufrago che questa mattina si è gettato in acqua, seguito da altri. Mentre è sempre più insostenibile la situazione sulla Open Arms al suo diciannovesimo giorno di attesa a mezzo miglio da Lampedusa, il governo spagnolo fa sapere che invia una nave militare per recuperare i migranti e portarli a Maiorca. L'esecutivo ha dichiarato che la nave partirà alle 17 dalla base di Rota, a Cadice, e impiegherà tre giorni di viaggio per arrivare a Lampedusa e portare poi i migranti a Maiorca, nelle Baleari. Intanto il procuratore capo di Agrigento, Patronaggio, sta arrivando sulla Open Arms con due medici per valutare la situazione.
In Africa è esplosa un'epidemia che adesso può invadere l'Europa
Negli ultimi mesi, l’attenzione del mondo intero si è focalizzata sulla terribile epidemia di ebola che sta colpendo il Congo e le aree ad esso limitrofe: purtroppo però non si tratta della sola piaga che affligge l’Africa centrale, che dall’inizio del 2019 ad oggi sta vivendo una delle più grandi crisi umanitarie della sua storia anche a causa di un’altra terribile malattia che minaccia di raggiungere anche Asia ed Europa: la malaria. Un disastro annunciato. Il centro dell’epidemia che sta colpendo il cuore dell’Africa è situato a poca distanza dal Congo orientale, dove ebola sta mietendo la maggior parte delle sue vittime: il Burundi è infatti il Paese che sta sostenendo il numero più elevato di perdite, che da gennaio a oggi si stimano attorno alle 1800 persone.
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Così Open Arms si smaschera: ecco il vero obiettivo dell'ong
La Open Arms rifiuta il porto spagnolo, invoca un' "emergenza sanitaria" non riscontrata e insiste sullo sbarco in Italia. Il premier spagnolo Pedro Sanchez apre il porto di Algeciras alla nave di Open Arms, ma l'ong rifiuta l'invito perchè "sette giorni di navigazione sono troppi"; peccato che ne hanno sprecati diciassette per cercare di entrare a tutti i costi a Lampedusa. Secca la replica del Ministro degli Interni, Matteo Salvini: "La Ong spagnola rifiuta il porto offerto dalla Spagna! Incredibile e inaccettabile, organizzano crociere turistiche e decidono loro dove sbarcare??? Io non mollo, l’Italia non è più il campo profughi d’Europa".
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Renzi scopre le sue carte: "Ecco di chi mi fido davvero"
L'ex segretario del Pd in un'intervista a ilGiornale spiega il suo piano per superare la crisi: "Un governo istituzionale". Matteo Renzi, intervistato dal direttore de ilGiornale, Alessandro Sallusti, traccia gli scenari possibili di queste calde ore di crisi. L'ex segretario del Pd prosegue sulla sua strada e chiede di evitare un passaggio alle urne: "Serve un governo istituzionale per rientrare nella Ue". Ma in un eventuale patto con i Cinque Stelle per dar vita ad un nuovo esecutivo c'è qualche rischio di cui lo stesso Renzi è consapevole. L'ex premier teme una "grillizzazione della sinistra".
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Omelia del prete anti migranti: "Sbarcano con catenine d'oro"
Durante le celebrazioni per il patrono San Rocco, il parroco di Sora (Frosinone) don Donato Piacentini ha detto che "non bisogna soccorrere le persone che hanno telefonini oppure catenine al collo. Guardiamo prima la nostra patria". Al fronte anti-sovranista delle gerarchie ecclesiastiche non è iscritto il parroco di Sora (Frosinone), don Donato Piacentini. Convinto sostenitore di Matteo Salvini, come dimostrano i post pubblicati sul suo profilo Facebook, nella sua omelia di piazza durante le celebrazioni del patrono San Rocco il sacerdote ha preso posizione contro l'accoglienza predicata da una larga parte della Chiesa.
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Lampedusa, il medico nei guai perché i migranti stanno bene!
La polizia pronta a interrogarlo dopo che ha smentito l'emergenza sanitaria sulla Open Arms. Lui: "Parlano i referti". Vietato dire che i migranti stanno bene e sulla Open Arms non c'è nessuna emergenza sanitaria, nemmeno se a certificarlo è un medico. Quello di Lampedusa che ieri aveva spiegato come tra i tredici naufraghi fatti scendere dalla nave della ong spagnola per gravi patologie ci fosse solo un caso di otite. Dichiarazioni che sono costate a Francesco Cascio, responsabile del poliambulatorio dell'isola siciliana, pure un interrogatorio da parte degli inquirenti: il dottore - ora in vacanza - verrà infatti presto ascoltato dalla polizia giudiziaria su incarico della procura di Agrigento. "In questa polemica c'è qualcosa che non quadra", ha detto il medico all'Adnkronos, "Poi se vogliono dire che sono stato cuffariano facciano pure, non mi importa. Ma i fatti sono quelli.
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Cane randagio libera un quattrozampe legato fuori da un negozio
Dmitriy Timchenko e un suo amico hanno assistito a una scena che ha dell'incredibile mentre si trovavano di fronte a un negozio a Novorossijsk, in Russia. Un cane randagio locale che Dmitriy di solito vedeva vagare per la zona ha incontrato un Pit Bull legato a un palo fuori da un negozio. La proprietaria dell'animale era solo entrata a fare la spesa, ma il randagio deve aver pensato che l'altro quattrozampe avesse bisogno di aiuto e così lo ha liberato tirando con i suoi denti il guinzaglio. I due hanno poi iniziato ad allontanarsi e in quel momento Dmitriy e il suo amico sono intervenuti, temendo che il Pit Bull potesse perdersi e lo hanno riconsegnato alla sua proprietaria. Una scena che difficilmente dimenticheranno.
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Salvini va avanti: "Il 20 sfiduceremo Conte". E rilancia sul taglio dei parlamentari. Giorgetti: "Ha deciso da solo"
Il leader della Lega ripropone l'idea di tagliare subito deputati e senatori e di applicare la riforma dalla prossima legislatura: vuole andare alle urne subito con le norme attuali. Centinaio riapre le porte al dialogo con i grillini. La Ruoco dice no. E Giorgetti: "Sulla crisi ha deciso il capo. Ma forse era meglio rompere prima".. "Il 20 agosto sfiduceremo Conte. Se tagli i parlamentari puoi aspettare 6-7 mesi senza governo e senza maggioranza, oppure votare subito. La legge lo permette. E poi attuare il taglio. Non vorrei che qualcuno tirasse a perdere tempo". Matteo Salvini rilancia la sua proposta di votare subito la riforma costituzionale che "sforbicia" i parlamentari e di rinviarne l'attuazione alla prossima legislatura. un percorso complesso che divide i costituzionalisti che vedrebbe il Quirinale perplesso.
Sergio Mattarella, doccia gelata per Salvini: "Così cambia le carte in tavola". Azzardo fatale, si mette male
Si va dallo "stupore" alla "ira", ma su Sergio Mattarella i retroscenisti sono concordi: non ha preso affatto bene la mossa di Matteo Salvini, che in Senato ha aperto al M5s sul taglio dei parlamentari precisando però che subito dopo si deve andare al voto, facendo sì che a causa dei tempi tecnici dell'iter legislativo la riforma diventi effettiva solo dalla legislatura successiva, nel 2024. "Così cambia le carte in tavola", sarebbe stato il commento del presidente della Repubblica una volta ascoltate le parole del leader della Lega. Si prospetterebbe uno scenario che "non sta né in cielo né in terra". Di più, "un azzardo assoluto" e una mossa "istituzionalmente scorretta". Al Colle, spiega il Corriere della Sera, hanno seguito "con preoccupazione" le dirette televisive dall'Aula di Palazzo Madama, dove il clima era incandescente e i colpi di scena non sono mancati.
La Spagna adesso "chiude" i porti. Respinti i minori di Open Arms
Open Arms ha chiesto alla Spagna di accogliere i 31 minori a bordo. Ma da Madrid è arrivato un secco "no". La Spagna di far sbarcare i migranti della Open Arms in un porto iberico non vuole saperne. Non sono bastati gli appelli social anche di rappresentanti del mondo dello spettacolo come Javier Bardem, il governo Sanchez va per la sua strada: da accogliente è diventato "serrado", con i porti chiusi. E dunque l'indifferenza di Madrid davanti alla nave ong che è in mezzo al Mediterraneo con almeno 150 persone a bordo. Madrid ha infatti respinto l'appello lanciato dal capitano di Open Arms che ha chiesto di poter far sbarcare in Spagna i 31 minori che si trovano a bordo.
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