Pierferdinando Casini, l'uomo chiave della maggioranza: numeri alla mano, cespugli decisivi
Più che delle poltrone, Pd e M5S farebbero bene a preoccuparsi del pallottoliere. I numeri, infatti, sono impietosi. E certificano che, da soli, democratici e pentastellati non hanno la forza per dar vita a un governo giallorosso. Per far tornare i conti sarà necessario rivolgersi ai "cespugli", i piccoli partiti "nascosti" nel gruppo misto e in quello delle autonomie. Cosa che, però, renderebbe la maggioranza molto più ballerina. Il problema, come sempre, è il Senato, aula dove è più difficile ottenere la fiducia. Vediamo la situazione nel dettaglio. Il principale gruppo di Palazzo Madama è quello del Movimento Cinque Stelle, composto da 107 senatori. Ma ieri Gianluigi Paragone ha fatto sapere che, «per coerenza», non sosterrà l' inciucio. E così si scende già a 106. Il Partito democratico porta in dote 51 voti, che fanno arrivare il conto a quota 157. E qui iniziano i guai.
Conte, "l'amico della Boschi". Quella voce maliziosa Legittimo sospetto sul premier: così è nato l'inciucio?
Oggi è il giorno di Giuseppe Conte, che alle 9.30 al Quirinale riceverà dal presidente Sergio Mattarella l'incarico-bis da premier. Dopo 14 mesi alla guida di un esecutivo con Lega e M5s, l'ormai ex avvocato del popolo cambia con disinvoltura casacca e al verde sostituisce il rosso del Pd. E allora torna alla mente la vocina "maligna" che si era diffusa nella primavera 2018, quando il suo nome era iniziato a circolare a sorpresa come candidato a Palazzo Chigi. "Fanno premier Conte, quello amico della Boschi?". Era un virgolettato rubato a niente meno che Matteo Renzi e riportato da vari quotidiani, dal Giornale a La Stampa.
La “trappola” per M5s-Pd alle Camere: le 11 commissioni a guida Lega. E lo saranno fino a dicembre 2020
Problemi giallorosé. I presidenti in carica lo rimarranno altri 15 mesi: solo applicando il regolamento possono far impazzire la maggioranza. La strada per formare un governo tra Pd e 5 Stelle sembra ormai imboccata e, al netto delle dure trattative sui posti e sul programma che sono in corso, la parte difficile arriverà dopo e cioè quando quel governo dovrà… governare.
Ecco il manuale segreto della mafia nigeriana: “Pena di morte per chi tradisce la fratellanza”
Il libro con codici e regole dell’organizzazione Maphite: «Occhi aperti e bocca chiusa. Nella vita contano solo i soldi». Ferree regole e punizioni che suonano come campane a morte per chi sgarra. Rigide gerarchie che attingono a piene mani dal gergo militare (Capitani, tenenti, sergenti e soldati), ancestrali riti di affiliazione, obblighi di versare una royalty alla casa madre per ogni profitto criminale e imperativi di assistere le famiglie dei carcerati per almeno tre mesi successivi all’arresto.
Oggi l’incarico a Conte. I paletti di Mattarella su ministri e programma
Per il Quirinale spetta al premier scegliersi i collaboratori. Il presidente attende l’incaricato da lunedì con un progetto preciso. Alle 9,30 di stamane, nel salotto presidenziale, Sergio Mattarella conferirà a Giuseppe Conte l’incarico di mettere in piedi il suo secondo governo. Ma non sarà una semplice stretta di mano e via. Al Quirinale si prevede un colloquio non breve né banale. Il presidente illustrerà all’ex “Avvocato del popolo” tutto quanto si attende questa volta da lui. Gli dirà, o farà rispettosamente intendere, come tante cose siano cambiate rispetto a 14 mesi fa quando Conte era stato catapultato nel ruolo più impegnativo della politica senza la minima esperienza nel ramo, oltretutto stretto come un vaso di coccio tra due ingombranti vice.
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In calo i consensi per Salvini
Il ministro leghista paga la scelta di aver aperto la crisi a Ferragosto. Mattarella in testa all’indice di fiducia, il 43 % per un esecutivo contro il 33 che propende per il voto subito.
Luigi Di Maio: «Abbiamo detto a Mattarella che c’è l’accordo col Pd con Conte presidente»
Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni M5S al Quirinale, ha confermato che l’accordo con il Partito Democratico è forte e lo ha detto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E il nome dell’incaricato sarà proprio Giuseppe Conte, nome su cui – alla fine – è arrivato anche il sì del Pd dopo una lunga trattativa tra lui e Nicola Zingaretti. Ha poi svelato di aver ricevuto dalla Lega l’offerta di guidare un nuovo esecutivo gialloverde nell vesti di presidente del Consiglio, ma ha rispedito la richiesta al mittente, pure ringraziando. «In politica ci sono due categorie, quelli che la fanno e quelli che se ne approfittano. M5s non si sottrarrà ai propri impegni – ha proseguito Luigi Di Maio dopo le consultazioni M5S -. Gli italiani nel 2018 avevano votato per vedere risolvere i propri problemi, non per risolvere i problemi di qualche partito. C’è un accordo politico con il Pd per fare un governo con Giuseppe Conte presidente. Sulla testa degli italiani è arrivata una crisi inaspettata. Si è deciso di far saltare tutto e oggi il M5s non si sottrae alle sue responsabilità. Non esistono soluzioni di destra o di sinistra, ma soluzioni. Questi schemi sono stati ampiamente superati. Sono i programmi veri protagonisti della politica».
PD-M5S, OK ALL’AVVIO DI UN GOVERNO CONTE 2. Di Maio: “Prima il programma, poi vengono i nomi. Lega mi aveva offerto di fare il premier, ho detto no”
Via libera a un nuovo esecutivo da pentastellati e dem. Il leader grillino: "Destra e sinistra schemi superati". Sul tavolo resta il nodo del ruolo che dovrà ricoprire Luigi Di Maio, ma lui: "Si parla di me, ma la Lega mi aveva offerto la presidenza del Consiglio e ho detto no". L'altra questione aperta è il voto su Rousseau, M5s: "Si farà e avrà ultima parola". Il leader della Lega: "Premier indicato dal G7, arriva il Monti bis. Bisogna votare". C’è l’accordo politico tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle per il Conte 2. Entrambe le delegazioni lo hanno comunicato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La Cina va a caccia di jihadisti. Ora li va a prendere in Turchia
In Turchia vivono decine di migliaia di uiguri fuggiti dallo Xinjiang. In questa regione cinese autonoma, la più occidentale e più estesa della Cina, ci sono circa 22 milioni di persone, il 46% dei quali di etnia uigura, cioè una minoranza etnica musulmana riconosciuta da Pechino. Il governo cinese ha sempre cercato di sinizzare gli uiguri, imponendo loro costumi e usanze locali e, al tempo stesso, limitando le pratiche legate alla religione musulmana. Negli anni scorsi Pechino ha inasprito il controllo sulla regione a causa della piaga del terrorismo islamico, e adesso, grazie alle nuove tecnologie, tra cui telecamere a riconoscimento facciale e applicazioni in grado di schedare ogni singolo cittadino, la morsa delle autorità centrali è diventata più asfissiante.
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Brexit, la Regina autorizza lo stop richiesto da Boris Johnson: il Parlamento inglese si ferma fino al 14 ottobre!
La proroga della sospensione delle Camere consentirebbe al primo ministro di trattare con l'Unione europea senza condizioni, anche mettendo sul piatto il 'no deal'. La procedura, definita una "forzatura inaccettabile" dall'opposizione alla Brexit, è prevista dalle leggi britanniche ed è una prerogativa della Regina su richiesta di Downing Street. La sterlina per l'1% dal dollaro e dall'euro. Una petizione anti-sospensione sul sito del Parlamento britannico ha superato le 250.000 firme (ne bastavano 100mila) e ora la discussione è obbligata. La Regina Elisabetta ha acconsentito alla richiesta del primo ministro britannico Boris Johnson di sospendere il Parlamento inglese per cinque settimane, dalla seconda settimana di settembre e fino al 14 ottobre.
SI DEL PD ALLA NASCITA DEL GOVERNO CONTE 2. Zingaretti: “Accettiamo che il M5s indichi il premier. Non è staffetta, ma una nuova sfida da cominciare”
Secondo giorno di consultazioni al Quirinale. Il M5s atteso alle 19. La delegazione dem ha dato l’ok all’iniziativa per un nuovo esecutivo: “Abbiamo il coraggio di tentare”. Ultimo round di consultazioni al Quirinale. Il Pd dà il via libera a un nuovo esecutivo, ma ribadisce la necessità di "discontinuità". Quindi, niente doppio vicepresidente. Sul tavolo resta il nodo del ruolo che dovrà ricoprire Luigi Di Maio: "Invece di attaccare me, pensino a soluzioni". L'altra questione aperta è il voto su Rousseau, M5s: "Si farà e avrà ultima parola" Il Partito democratico al Quirinale di fronte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto sì a un nuovo governo con Giuseppe Conte premier. Come deciso dalla direzione dem e anticipato da Andrea Orlando, il Pd “ha accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri”, come ha spiegato Nicola Zingaretti dopo la consultazione al Colle.
Governo Pd M5s, il totonomi: otto ministri al M5S e otto al Pd. Gualtieri o Reichlin in Europa
Otto ministri a M5S, otto al Pd. Vicepremier Dario Franceschini, con delega ai Rapporti con parlamento, Luigi Di Maio alla Difesa, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Vincenzo Spadafora. Agli Esteri due ipotesi: Pasquale Salsano (ambasciatore in Qatar) o Enzo Amendola (Pd), anche se non è tramontata ancora la scelta di Paolo Gentiloniche, in alternativa, potrebbe fare il commissario europeo. Ancora: il bersaniano Vasco Errani alla Sanità; al Lavoro Nunzia Catalfo (madre del reddito di cittadinanza, M5S) o Graziano Delrio (se il ministero andrà al Pd). Lo schema più accreditato, per ora, soprattutto dalle parti del Pd, è questo. La richiesta di Luigi Di Maio di sostituire Matteo Salvini al Ministero dell'Interno viene ritenuta irricevibile dai Dem.
Virginia Raggi torna ad acquistare bus: «Passi avanti decisivi»
In queste ore di caos politico, Roma può godere di una «Buona notizia». A darla è la sindaca Virginia Raggi, che sui social network ha annunciato l’acquisto di altri 97 nuovi bus per potenziare il trasporto pubblico della capitale. La speranza dei pendolari è che non vada a finire come con gli autobus israeliani. Non è passato molto da quando esplose il caso dei bus israeliani a Roma. A giugno emerse infatti che i 70 bus che Atac aveva noleggiato e fatto arrivare da Tel Aviv non potevano circolare per le strade della Capitale, perché avrebbero violato le normative comunitarie sulle emissioni inquinanti. Non proprio un dettaglio da poco, che aveva scatenato l’ironia e il disprezzo dei romani, e non solo.
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Il titolo choc di Libero: «Grillini da vergini a escort»
Libero Quotidiano ci ha sempre abituato a titoli forti per riassumere una situazione. E lo fa, spesso e volentieri (se non quasi sempre), quando c’è da attaccare un qualcosa che va contro la propria linea editoriale e politica. Dopo qualche mese di toni sempre accesi, ma senza vette, oggi il giornale diretto da Vittorio Feltri torna a fare notizia per la sua apertura: «Grillini da vergini a escort». Il tutto accompagnato da un «Si concedono a pagamento», facendo riferimento alla trattativa per un governo giallorosso con il Partito Democratico. E proprio per questo, dopo la fine dell’esperienza nel letto della Lega, Libero ha deciso di fare il paragone «Grillini escort». Il titolo forte accompagna l’articolo di Renato Farina che tenta di fare una cronistoria del Movimento 5 Stelle. La verginità, a cui si allude nel titolo, va in contrapposizione con l’aver smussato gli angoli di quello che non si è mai definito un partito ma che, dal voto del 4 marzo 2018, ha iniziato a comportarsi come tale. Ed ecco che, senza alcuna delicatezza dialettica, arriva il paragone grillini escort: la contrapposizione tra quel che erano e quel che sono diventati.
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Mattarella ottiene il rinvio del voto su Rousseau. A Conte darà 7 giorni per la squadra e il “caso Di Maio”
Mattarella oggi incasserà il nome e il “perimetro”, poi darà una settimana all’Avvocato per programma e nodo “Luigi”. Il secondo giro di consultazioni è iniziato e sarà quello buono. Nel senso che oggi pomeriggio al Quirinale il capo dello Stato si aspetta dalle delegazioni di M5S e Pd la presenza di un “quadro programmatico comune”. È il fatidico “perimetro” che Sergio Mattarella desiderava già la settimana scorsa, al primo giro di colloqui al […]
Minniti o il tecnico Gabrielli al Viminale Di Maio vuole anche un posto per Spadafora
Alla Farnesina Gentiloni o Moavero, per le Infrastrutture è in corsa Delrio. Accuse reciproche di poltronismo. Addebiti incrociati. «Prima i programmi», si rinfacciano gli avversari e potenziali alleati. Ma prima ancora delle cose da fare, sui tavoli dell'ipotetico governo giallorosso c'è il risiko dei ministri, e soprattutto quello dei vicepremier.
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Pd e M5s: l'inciucio che i dem non vogliono. Slavina nel partito: chi sono i big pronti a lasciare Zingaretti
In caso di alleanza con i Cinque Stelle, per il Pd si metterebbe male. "Se si dovesse trovare l'accordo, restituirò la tessera". Parola di Franco Nicolodi,esponente dem della Val di Non, in Trentino. "Il M5s è un partito di destra e non capisco perché dobbiamo andare noi a togliere le castagne dal fuoco a queste persone - ha proseguito sulle colonne di Italia Oggi -. Dopo tutti gli insulti che ci hanno rovesciato addosso non mi sembra il caso di andare a braccetto. All'interno del Pd ci sono interessi per un ritorno al governo finalizzato alla distribuzione delle poltrone ai soliti noti". E ancora: "Ci scommetto che un posto nel futuro governo sarà riservato a loro. Andranno a governare con Luigi Di Maio e Danilo Toninelli? Io penso che queste persone, figure di tale caratura, andrebbero mandate a casa. Altroché una nuova maggioranza. Io uscirò dal Pd se il Pd stringerà un'alleanza con loro".
Matteo Renzi, il piano per affondare il Pd: dopo la Leopolda, scissione ed elezioni con il suo nuovo partito
Erano lontani i tempi in cui dichiarava al popolo italiano che in caso di sconfitta del referendum sarebbe tornato a casa. Ad oggi Matteo Renzi è tra i protagonisti di questa crisi di governo. Proprio a lui il Pd deve una possibile alleanza con gli ex nemici Cinque Stelle. Per molti Renzi non ha commesso alcun errore: adesso, infatti, è nella posizione di chi può rivendicare la nascita del governo per poi affondarlo con un motivo qualunque. I più informati - svela La Stampa - giurano che l'ex premier abbia già pronta la sua road map: riunione alla Leopolda dal 18 al 20 ottobre, trasformazione dei suoi "comitati civici" in partito, scissione, crisi di governo ed elezioni in primavera col suo nuovo partito. Il piddino ha seguito la trattativa tra M5s e dem (intenti a dar vita a un esecutivo giallorosso) attraverso le sue "quinte colonne" (Marcucci e Ascani prima di tutto), ma senza mai uscire di scena.
Franco Bechis e la trappola ai Cinque Stelle: "Il Pd è disposto a divorare tutto, come ha sempre fatto"
"Questo esecutivo secondo l'ultima consultazione vera, avrebbe contro più del 60% degli elettori italiani e se si metterà a smontare anche i decreti sicurezza e la chiusura dei porti agli sbarchi degli immigrati - come si ventila - rischia di averne contro ancora di più". Franco Bechis mette nero su bianco le sorti dell'Italia: condannata ad avere un governo senza che il popolo lo abbia mai votato (anche se per noi non è una novità). "Pur di restare in piedi anche il M5s si snatura profondamente, perché dopo avere costruito la sua fortuna popolare nel presentarsi come il movimento dei cittadini che non sarebbe andato a nozze con nessuno, ora è diventato il contrario: è disposto ad andare con tutti. È entrato in Parlamento come la vergine della politica, ne uscirà come escort consumata ad ogni esperienza - prosegue la firma del Tempo -.
Rc Auto: nel 2019 segnalati 119 siti fake
E' la denuncia dell'Unione Nazionale Consumatori, dopo che l'Ivass ha segnalato oggi l'ennesimo sito internet irregolare, www.agenzia-assicurativa.com, che distribuiva polizze assicurative false. Per l'Rc Auto nel 2019 si contano già 112 siti fake. E' la denuncia dell'Unione Nazionale Consumatori, dopo che l'Ivass ha segnalato oggi l'ennesimo sito internet irregolare, www.agenzia-assicurativa.com, che distribuiva polizze assicurative false.
M5s: Di Battista detta nuove condizioni: pretendo queste tre cose
Via Facebook Dibba prova a condizionare la trattativa con il Pd: revoca delle concessioni autostradali ai Benetton, riformare lo sport per togliere potere clientelare dalle mani di Malagò; realizzare una legge durissima sui conflitti di interessi e contro l’accentramento di potere. Alessandro Di Battista via Fascebook torna a dettare condizioni perentorie per un accordo di Governo M5s-Pd «Insisto. Un grande potere contrattuale - afferma- deve imporre grande coraggio sui temi. Io, da cittadino e da persona che negli anni ha dato anima e corpo al Movimento pretendo:
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In Onda, Diego Fusaro massacra Bersani in diretta: "Smettila, proprio tu. Ma lo sai chi difendete?"
Guarda In Onda, e come al solito Diego Fusaro è costretto a saltare sul divano di fronte alle parole degli ospiti di Parenzo e Telese su La7. Lunedì sera è stato il turno di Pier Luigi Bersani: "Sono pronto a sostenere Conte ma alcune correzioni sono necessarie", spiega l'ex segretario del Pd, confluito poi in LeU. Si dice disposto "a dare consigli" a Zingaretti e preme per nuove politiche sul lavoro come priorità dell'eventuale governo giallorosso. "Bersani che parla di difesa del lavoro dopo che le sinistre fucsia e arcobaleniche hanno massacrato lavoratori a colpi di Jobs Act è tragicomico", incalza Fusaro su Twitter.
Pd e M5s, l'inciucio che i dem non vogliono. Slavina nel partito: chi sono i big pronti a lasciare Zingaretti
In caso di alleanza con i Cinque Stelle, per il Pd si metterebbe male. "Se si dovesse trovare l'accordo, restituirò la tessera". Parola di Franco Nicolodi,esponente dem della Val di Non, in Trentino. "Il M5s è un partito di destra e non capisco perché dobbiamo andare noi a togliere le castagne dal fuoco a queste persone - ha proseguito sulle colonne di Italia Oggi -. Dopo tutti gli insulti che ci hanno rovesciato addosso non mi sembra il caso di andare a braccetto. All'interno del Pd ci sono interessi per un ritorno al governo finalizzato alla distribuzione delle poltrone ai soliti noti". E ancora: "Ci scommetto che un posto nel futuro governo sarà riservato a loro. Andranno a governare con Luigi Di Maio e Danilo Toninelli?
Sondaggio clamoroso Gpf: "Oltre il 67% vuole Conte alla leadership del M5s". Ora si spiega tutto, perché Di Maio lo vuole premier
Tutta la trattativa tra Pd e M5s ruota attorno alla figura di Giuseppe Conte (che ha ottenuto il benestare anche del Pd). Il premier uscente non vorrebbe lasciare la sua poltrona a Palazzo Chigi, così come il Movimento non vorrebbero perdere "l'avvocato degli italiani". Il motivo? Evidentemente sul tavolo dei grillini è giunto l'ultimo sondaggio dell'Istituto del Gpf. Il 67,4 per cento degli intervistati, tra il 24 e il 26 agosto, risponde che Conte dovrebbe fare da guida del M5s. Solo il 14,3 risponde Di Maio, mentre Alessandro Di Battista è il leader ideale per il 13,9 per cento. Il presidente di Gpf Roberto Baldassari spiega che quella del premier uscente è un'opzione più che credibile nel dualismo Di Maio-Di Battista che "si mangiano consensi l'un l'altro, in una lotta fratricida".
Salvini, Trenta e Toninelli: divieto d’ingresso per nave Lifeline. Orfini: “Non è discontinuità”.
Migranti, Salvini firma il divieto d’ingresso per nave Eleonore con 101 naufraghi. Ok anche di Trenta-Toninelli. Viminale: “Siamo compatti”. A differenza di quanto fatto meno di due settimane prima, quando a tenere banco era il caso della nave Open Arms, i ministri Cinquestelle hanno messo le proprie firme sul documento preparato dal Viminale. Difesa: "È atto dovuto". Nel testo si legge che il rischio è quello legato ai "rischi di ingresso sul territorio nazionale di soggetti coinvolti in attività terroristiche o comunque pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica".
Nuovo governo, è ripartita la trattativa tra Pd e M5s. Patuanelli dopo l’incontro con i capigruppo dem: “Clima positivo, il confronto prosegue domani”
Dopo le tensioni della mattina, nel primo pomeriggio il dialogo tra i due partiti è ricominciato. Il Quirinale ha terminato il primo giro di consultazioni e domani aspetta democratici e 5 stelle. In serata attesa per l'assemblea congiunta dei 5 stelle. Cerno (Pd): "Discontinuità deve valere per i gialli e per i rossi".
Vaticano, Bruxelles, Trump: quegli sponsor del Conte bis
Improvvisamente tutti si sono pazzi per Giuseppe Conte. Da Bruxelles a Donald Trump, passando per il Vaticano, si sprecano gli endorsement per la riconferma nel governo giallorosso. Mentre sembra essere ripartito il dialogo tra Pd e M5S, si allunga la lista di chi desidera che Giuseppe Conte resti a Palazzo Chigi. Il premier, reduce del vertice a Biarritz, ha da poco ricevuto l’endorsement anche del presidente degli Stati Uniti. Gli endorsement di Trump e di Bruxelles.
Leggi tutto: Vaticano, Bruxelles, Trump: quegli sponsor del Conte bis
Materassi e urla per la strada. Il degrado nella Milano di Sala. Degrado a Milano: in via Ricordi dormono per strada con materasso
Gli abitanti di via Giovanni Ricordi si sono svegliati con uno spettacolo surreale: un materasso sul marciapiede con una coppia che dormiva. Il degrado dilaga vicino piazzale Loreto. Il degrado a Milano non conosce fine. Se ne sono accorti, questa notte, gli abitanti di via Giovanni Ricordi, non lontano da piazzale Loreto, che si sono svegliati all'alba con uno spettacolo a dir poco surreale: due uomini che hanno deciso di portare un materasso sul marciapiede e dormire. Una scena decisamente strana, che ha però ricordato a tutti la situazione in cui vive il capoluogo lombardo.
PD E M5S, POLTRONE E FERRI CORTI. "La pazienza ha un limite", "Non se ne parla". Nella notte cala il gelo sull'inciucio: i retroscena
"Non se ne parla proprio". Nicola Zingaretti l'ha ripetuto più di una volta a Luigi Di Maio: frenate brusche e timide accelerazioni nella trattativa tra Pd e M5s, cominciata ufficialmente alle 18 di lunedì a Palazzo Chigi e proseguita dalle 21 e ben oltre la mezzanotte, alla presenza del potenziale premier-bis Giuseppe Conte e il suo probabile vice Andrea Orlando. I retroscena sull'inciucio riferiscono di momenti di gelo e ostacoli difficili da superare. "Il nodo è l'economia", ricorda chi tiene a sottolineare come l'accordo sarà sulle "idee" e "i programmi" e non sulle persone. Ma il problema, spiegano i più realisti, sono soprattutto le poltrone. Dai 5 Stelle, riporta il Corriere della Sera, si lamentano di come l'apertura del Pd su Conte premier sia "di facciata", utile solo a far partire la trattativa.
Governo, riunione M5s-Pd a Palazzo Chigi. I dem: “In salita su manovra e contenuti”. Il M5s: “Non hanno chiarito su Conte e hanno parlato solo di ministri”
Girandola di incontri tra Pd e M5s, poi il vertice notturno a cui partecipa anche Conte. Ma l’esito è negativo: si riparte oggi alle 11. I dem tra l’altro hanno chiesto ai 5 Stelle anche di non far votare i militanti su Rousseau, come però accade (per esempio) nella Spd in Germania. E dal pomeriggio al Quirinale le nuove consultazioni: Pd e M5s saliranno mercoledì. Le trattative tra democratici e 5 stelle in corso fino a notte: i due leader si sono incontrati in serata per vedere anche il presidente del Consiglio uscente. I dem al termine: "Divergenze sulla manovra economica". I Cinque Stelle: "Chiariscano ufficialmente su Conte". Nuovo incontro tra le delegazione a partire dalle 11, mentre alle 16 inizia il secondo giro di consultazioni al Quirinale.
Crisi di governo, il Pd va verso il via libera a Conte. Zingaretti: “Il confronto è partito, la strada è giusta”. Alle 21 il premier incontrerà il leader dem e Di Maio
Il Pd va verso il via libera a Conte. In serata il premier vedrà Di Maio e Zingaretti. Il segretario dem: “Siamo sulla strada giusta”. Il Quirinale ha convocato nuove consultazioni: inizieranno martedì, ma Pd e M5s saliranno al Colle nel pomeriggio di mercoledì. Vertici in corso tra le dirigenze delle due forze politiche. Il nodo resta sempre Conte. Il segretario si sta facendo convincere dai suoi sul premier: i dem convocato la direzione per domani alle 18. Si va verso il via libera al Conte 2. L’ultimo giorno di trattative tra Pd e 5 stelle è anche quello della svolta. Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio si sono incontrati alle 18 e dopo un vertice lampo di venti minuti, si sono dati appuntamento alle 21 per incontrare il premier uscente. “Finalmente il confronto è partito”, ha detto il segretario democratico.
Sergio Mattarella, l'ultimatum ai partiti: "Entro le 19 serve un quadro della situazione". Asse Pd-M5s lontano
Sergio Mattarella presenta l'ultimatum a tutti i partiti, in particolare ai Cinque Stelle e al Partito Democratico disposti (forse) a dare vita a una nuova alleanza. Prima di stilare il calendario delle Consultazioni previste a partire da martedì 25 agosto, il Quirinale infatti sarebbe in attesa delle risposte dalle varie forze politiche, per capire come procede il confronto e se effettivamente c'è la possibilità di dar vita ad un nuovo governo. Il presidente non vuole arrivare al giro di consultazioni con ancora tutti i nodi sul piatto, ipotesi altamente probabile visto la difficile trattativa tra Pd e M5s. Questo, mentre la Lega è tornata a chiedere all'ex alleato un incontro faccia a faccia per riannodare i nodi di un nuovo governo gialloverde. Per questo - si apprende in ambienti parlamentari - il Colle avrebbe sollecitato i partiti a fornire entro le 19 di lunedì un quadro della situazione. Piccolo dettaglio: il Pd ha in agenda la propria direzione per martedì alle 18, che rischia di arrivare a decisioni già prese. Non un bel segnale per i tifosi dell'inciucio.
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