Dietro il buon andamento del mercato del lavoro nel secondo trimestre dell’anno – prima della frenata di luglio – c’è anche un ricorso sempre più frequente al precariato spinto. Dalla Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione di Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal si scopre infatti che tra aprile e giugno la quota di contratti a termine della durata di un solo giorno è salita al 13,3% dal 9,2% del trimestre precedente e quella dei rapporti di lavoro fino a 7 giorni ha toccato il 23,7%, 3,9 punti in più. Risultato: ben il 37% delle nuove posizioni attivate si prolunga non più di 30 giorni, solo lo 0,5% più di un anno. Al tempo stesso i nuovi contratti a tempo determinato continuano ad aumentare: stando ai dati di flusso ne sono stati attivati in totale 2,2 milioni in tre mesi, un nuovo record.
Alessandro Di Battista non si spiega perché Di Maio, da lui definito un trasformista e arrivista senza voti, sia coccolato dal Pd. Non è certo stato tenero Dibba con l’ex grillino nel suo ultimo post su Facebook: “Luigi Di Maio non ha un voto. Chi conosce il fanciullo di oggi, lo evita. Trasformista, disposto a tutto, arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi. Perché il PD dovrebbe concedergli il “diritto di tribuna”, un modo politicamente corretto per descrivere il solito paracadute sicuro, tipo la Boschi candidata a Bolzano nel 2018? Perché? Che rassicurazioni ha avuto mesi fa, quando portava, insieme a Grillo, il Movimento 5 Stelle tra le braccia di Draghi?”. Secondo Di Battista sono queste le domande che i giornalisti dovrebbero rivolgere a Di Maio e che invece non fanno.
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