Ecco come la Lombardia è diventata rossa per sbaglio. Sala contro Fontana: “Mostri i dati invece di buttarla in rissa. Indice di contagio è fatto tecnico non politico”
Ecco cosa è accaduto tra il 13 e il 23 gennaio. Tutto ruota attorno a una riclassificazione dei casi, ma i vertici del Pirellone attaccano l’Iss: “Algoritmo non funziona”. La risposta: “Più volte segnalate anomalie nei loro dati”. Il sindaco di Milano contro le polemiche del governatore. Il sindaco di Milano sulle accuse del Pirellone dell'Istituto superiore di Sanità: "Il sistema è collaudato, essendo in funzione da mesi, una sola Regione (la Lombardia per l’appunto) sostiene che l'algoritmo di compilazione ha una falla mentre per tutte le altre Regioni ha sempre funzionato senza problemi. Possibile che ci abbia visto giusto solo la nostra Regione?". Lunedì flash mob di protesta sotto il Pirellone. Beppe Sala rompe il silenzio sui dati errati che hanno portato la Lombardia in zona rossa per una settimana, quando non avrebbe dovuto subire le restrizioni massime per prevenire il contagio. Il sindaco di Milano è netto: “La Lombardia faccia vedere i dati”. E ancora: “Buttarla in rissa non fa emergere la verità”, perché il calcolo dell’indice Rt è un fatto eminentemente tecnico, non politico!”, scrive su Instagram commentando la presa di posizione della Regione che respinge la ricostruzione dell’Istituto Superiore di Sanità sulla “rettifica” chiesta dal Pirellone.
Le accuse (sbagliate) di Enrico Mentana ai "furbastri" del vaccino
Enrico Mentana scrive con orgoglio di non avvalersi di un social media manager per la sua pagina Facebook: "La curo direttamente". Forse - azzardiamo, se non è lesa maestà! - farebbe bene invece a farsi dare una mano da un esperto, o quantomeno da qualcuno che vagli ciò che il direttore del tg di La7 "passa" e scrive sui social mediamente ogni due ore, se non altro per evitare una figuraccia come quella che ha fatto oggi sui numeri delle dosi di vaccino somministrate finora in Italia e sui presunti "furbastri" che hanno saltato la fila (tre su dieci, dice). O forse farebbe bene a continuare a curare la sua pagina Facebook da sé, ma verificando le notizie prima di gridare allo scandalo: sarebbe il minimo, dopotutto, per un direttore così esperto e seguito anche sui social.
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La congiura contro Conte e la fine del renzismo
Adesso o si scatena un Vietnam parlamentare che porterà alla caduta di Conte oppure la maggioranza si assesterà e la congiura di palazzo ai danni del premier avrà come unico effetto l’estinzione definitiva del renzismo. Nel paese il renzismo è in realtà politicamente già estinto da tempo, il fallimento della congiura suggella giusto l’estinzione di quello che ne rimane nei palazzi e nei media. Al di là del pallottoliere, a far naufragare la sciagurata congiura contro Conte è stata soprattutto la tenuta del Pd che ha sbattuto definitivamente la porta in faccia al renzismo invece di abboccare. Un fatto politico rilevante. Il renzismo è stato una vera e propria calamità naturale per il Pd causandogli addirittura due sostanziose scissioni. Prima quella che ha portato alla fuoriuscita di Bersani e compagni, poi quella della mossa italomorente. Il renzismo ha trascinato il Pd a destra facendogli tradire la sua storia e il suo elettorato che ha contraccambiato riducendolo ai minimi storici nelle urne.
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Governo, i responsabili non si trovano. Orlando: “Sento il voto molto più vicino”
Sono passati appena tre giorni dalla fiducia incassata dal governo Conte al Senato, che apriva alla possibilità di allargare una maggioranza fragile ma ancora presente con dei “responsabili”. Eppure l’ipotesi del ritorno al voto sembra già più vicina. Se da una parte Matteo Renzi ribadisce: “siamo pronti al confronto”, Pd e Movimento Cinque Stelle ribadiscono la volontà di chiudere definitivamente le porte a Italia Viva, ritenuta poco affidabile dopo il ritiro delle ministre che ha aperto alla crisi di governo. Lo scandalo che ha colpito l’Udc e il suo segretario Lorenzo Cesa, indagato per ‘ndrangheta, è un ulteriore ostacolo per il premier. “Sono pronta a tutto per salvare la legislatura”, dichiara oggi la senatrice centrista Paola Binetti al Messaggero, ma per Giuseppe Conte diventa difficile dialogare con un partito che si trova senza guida. A pesare è anche l’imbarazzo dei 5 Stelle di fronte all’indagine di Catanzaro, dato che il Movimento ha chiuso le porte a “tutti i soggetti condannati o indagati per mafia o reati gravi”.
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Giustizia, Recovery Plan e ora la grana Udc. Ma Conte non si ferma. Dieci giorni di fuoco per l’Esecutivo. La priorità è blindare i numeri
Accelera su tutti i fronti il premier. Entra nel vivo il dibattito sul Recovery plan: Giuseppe Conte vedrà oggi i sindacati, lunedì le imprese, martedì sindaci e governatori. Ieri ha incontrato una delegazione di ex pentastellati, oggi si terrà una riunione dei componenti della commissione Affari costituzionali della maggioranza alla presenza anche del governo per accelerare sulla legge elettorale di tipo proporzionale. Ma soprattutto ieri sera in Cdm Conte ha ceduto, come aveva promesso, la delega sui Servizi a Pietro Benassi, attuale consigliere diplomatico del presidente del Consiglio. Sa benissimo che il governo si gioca tutto nel giro dei prossimi giorni. E che urge la costituzione di un gruppo consolidato, autonomo, in Parlamento che sostenga l’esecutivo. Salvo rinvii, il 27 si voterà in Parlamento la relazione sulla giustizia del ministro Alfonso Bonafede. Matteo Renzi ha fatto sapere che voterà no e il centrodestra spera di unire i suoi voti a quelli di Iv al Senato per battere il governo. Ma non è detto che finirà come sperano Meloni e Salvini. A sorpresa lo stesso Renzi prova a rientrare in partita: “Siamo ancora in tempo per fermarci, il mio appello è ‘non fate un baratto di singoli parlamentari, tornate alla politica’”. Ma il premier non ha alcuna voglia di trattare con lui. Ecco allora che l’operazione dei costruttori va avanti. Si mira a far nascere una forza centrista, liberale, europeista e anti-sovranista nel segno di Conte.
Europa terrorizzata dalle varianti del virus: "Usate la mascherina FFP2"
Le nuove varianti del coronavirus Sars-CoV-2, sviluppatesi anche in Paesi che hanno lasciato correre l’agente patogeno, come il Brasile, spaventano l’Europa. La situazione è «seria», spiega un alto funzionario Ue, e i capi di Stato e di governo dell’Ue ne parleranno domani sera, a partire dalle 18, nella nona videoconferenza sulla Covid-19 dall’inizio ufficiale della pandemia sul territorio europeo, ormai undici mesi fa. I leader faranno il punto, dopo le vacanze di Natale, sull’andamento dei contagi e sulle misure restrittive introdotte dagli Stati membri per contenerli. Una parte della videoconferenza sarà dedicata a sottolineare la «serietà» della situazione con particolare riferimento alle «nuove varianti» del Sars-CoV-2, sia quella britannica che quella sudafricana, come pure quella brasiliana. Tutte e tre preoccupano, per la loro maggiore contagiosità (nell’ordine del 50-70% in più secondo la Commissione, tanto che cominciano a circolare raccomandazioni di utilizzare mascherine altamente protettive, come le Ffp2), ma soprattutto per il timore che qualcuna possa presentare mutazioni tali da sfuggire ai vaccini sviluppati. Non ci sono prove che così sia, ma con il Sars-CoV-2 non si sa mai e l’Ue si prepara in vista di eventuali brutte sorprese. I vaccini possono comunque essere modificati in caso di necessità, tanto che ieri la Commissione ha invitato nero su bianco l’Ema e le case farmaceutiche che sviluppano i vaccini a prepararsi a questa eventualità. La Commissione ha anche sottolineato l’importanza di aumentare la capacità di sequenziare i campioni virali provenienti dai test con esito positivo, per tracciare la diffusione delle varianti. La variante britannica sarà «una parte importante della discussione» di domani, osserva la fonte Ue, e l’Irlanda costituisce un «caso interessante», per così dire.
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La lista della discordia Conte/Renzi. I 30 commissari per 59 opere
Di Maio: "Renzi aiuta Salvini e Meloni"
“Il tentativo di spallata” al governo “ha avvantaggiato Meloni e Salvini, non Renzi”, dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’intervista a La Repubblica, parlando della crisi aperta dal leader di Italia Viva. “I numeri ci dicono che il governo ha la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato. Sono fiducioso, penso che nei prossimi giorni ci sarà un consolidamento della maggioranza proprio intorno al Recovery Plan”, aggiunge. “Voglio fare un appello”, ha detto il ministro, “il Recovery equivale al Piano Marshall del dopoguerra. Allora i padri costituenti si misero insieme non solo per ricostruire l’Italia grazie a quel progetto, ma per contribuire alla costruzione di un’Europa moderna. Dobbiamo sentire, seppur con modestia, quello spirito. Metterci insieme come forze e realtà europeiste per scrivere un Recovery Plan all’altezza della situazione”. “Ci siamo rivolti ai parlamentari animati da uno spirito europeo che però, attenzione, prevede delle sfide”, sottolinea Di Maio, “Dovremo lavorare per superare il patto di stabilità, prorogare ulteriormente il temporary frame, batterci perché la conferenza sul futuro superi la regola dell’unanimità su alcuni argomenti per evitare il veto dei piccoli Paesi. Tutto questo richiede una forza parlamentare maggiore e sono fiducioso che ci sia”. Fino a Forza Italia? “Io in questo guardo alle tante persone che anche in questi giorni hanno voluto osservare qual era il progetto del governo per decidere liberamente se sostenerlo”, ha risposto Di Maio.
2 per mille ai partiti, il Pd resta in vetta ma perde 1 milione. In calo anche la Lega, exploit Fdi (+90%). Azione ha i sostenitori più ricchi. Il M5Stelle lo ha rifiutato
Pd e Lega si confermano ai primi posti con 7,4 e 2,3 milioni, ma perdono rispettivamente un milione e quasi 700mila euro rispetto all’anno prima. Fratelli d’Italia registra un nuovo exploit e incassa l’88% in più rispetto al 2019, superando i 2,1 milioni. La “vecchia” Lega Nord per l’Indipendenza della Padania continua sulla strada di un lento declino e mette a segno 646mila euro, poco più dei Verdi che dopo l’ottima performance registrata nell’anno di Fridays for Future perdono un po’ di terreno. In calo anche il bottino di Forza Italia. Italia viva, nata nel settembre 2019 e appena resasi responsabile della crisi di governo, prende 725mila euro. Sono i dati sul 2 x mille ai partiti politici destinato dagli italiani con le dichiarazioni dei redditi 2020, che in generale mostrano un lieve aumento delle scelte espresse – a mettere la firma sono stati 1,37 milioni di contribuenti, pari al 3,32% – e dunque dei soldi distribuiti alle forze politiche, che salgono da 18 a 18,9 milioni. Nella lista completa (disponibile qui) manca il Movimento 5 Stelle, che come è noto ha sempre rifiutato i finanziamenti pubblici e anche questo contributo che dal 2014 li ha sostituiti.
Regno Unito, record di decessi: 1.820 in 24 ore. In Spagna oltre 41mila nuovi casi. Olanda verso il coprifuoco: è la prima volta dal dopoguerra
Per il secondo giorno di fila la Gran Bretagna fa registrare un nuovo record di vittime giornaliere causate dal coronavirus. Sono 1.820, contro i 1.610 di ieri, i decessi delle ultime 24 ore. Il Paese è alle prese con una variante più aggressiva del virus che il lockdown nazionale sta solo lentamente frenando e che fa sentire ora i suoi effetti sui decessi a un paio di settimane dai picchi sui contagi. Sono invece quasi 39mila i nuovi casi certificati su quasi 580mila test. Ma un altro paese che oggi registra un record negativo è la Spagna, che nelle ultime 24 ore ha contato 41.576 nuovi casi, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Il 7 gennaio, nota El Pais, il numero era di 42.360 ma includeva anche i dati del giorno precedente. I Paesi Bassi si apprestano a imporre, da domani, il coprifuoco tra le strette che saranno annunciate oggi in tutto il Paese per limitare la circolazione del coronavirus, secondo quanto riportano i media locali. Si tratta della prima volta che un provvedimento del genere viene intrapreso dalla Seconda Guerra Mondiale. Alcune fonti hanno riferito all’emittente Nos che i ministri stanno discutendo sulla misura che dovrebbe partire dalle 20.30 fino alle 4.30 del mattino. Sul tavolo anche altre restrizioni alle visite domiciliari, nuove limitazioni al numero delle persone ai funerali e un potenziale divieto di volo dalla Gran Bretagna e dal Sudafrica per i timori legati alle varianti del virus. Il premier Mark Rutte ha dichiarato che “nessuno lo vuole. È una misura severa. Nessuno sta esultando. Il divieto arriverà solo se la Camera dei rappresentanti sarà d’accordo”.
Il fallimento di Renzi: voleva silurare Conte, e invece si ritrova all’opposizione con Salvini e Meloni
È stata – ed è – una partita complicata, che si è chiusa oltre il tempo regolamentare, con una proclamazione sospesa e un finale thrilling. Ma, alla fine, Mattei Renzi ha perso la sua sfida. In un’Aula arroventata, dopo la zuffa, la gazzarra, le urla, le polemiche sul computo del risultato, e addirittura dopo la moviola sul voto sul filo di lana del Senatore ex grillino Lello Ciampolillo, la spallata non è riuscita. La scena dei segretari d’Aula che rivedono i video mentre la presidente del Senato Elisabetta Casellati attende per proclamare l’esito finale per un quarto d’ora è un fotogramma cult: una contaminazione quasi grottesca fra la lingua della politica e l’estetica del Var. E poi c’è addirittura il sottofinale: quello che si rivela quando si scopre che dopo Ciampolillo – ammesso in extremis perché è arrivato alle 22.14 – ha votato anche Riccardo Nencini (si potrebbe dire ai supplementari) e che entrambi hanno votato sì. Ora, come è ormai noto ai lettori, Nencini non è uno qualunque: è il proprietario del simbolo che ha permesso a Renzi di costituire il suo gruppo alla Camera. Il che significa che, da domani, Renzi e i suoi potrebbero ritrovarsi come degli abusivi e parcheggiati al gruppo misto. Il risultato finale del governo, che durante la sospensione era fermo a quota 154, migliora perché con questi due ultimi voti sale a quota 156, molto più della maggioranza richiesta (la metà di chi ha espresso un voto): quindi, tolti i 16 astenuti (tutti renziani) i no si sono fermati a quota 140. Come abbiamo scritto prima del voto, l’uomo di Rignano ha perso la sua sfida per un motivo bel preciso: se l’è giocata fino all’ultimo, ma forse è stato battuto peggio di come si poteva immaginare alla vigilia, e non solo per un fattore aritmetico. Per mandare a casa Conte, Renzi aveva bisogno di fare e in modo che il governo finisse in minoranza.
‘Ndrangheta, il segretario Udc Lorenzo Cesa indagato per concorso esterno: “Mi dimetto”
Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione antimafia “Basso profilo” della Dda di Catanzaro. L’abitazione romana del parlamentare è stata perquisita stamane dalle forze dell’ordine su disposizione della procura di Catanzaro. La maxi-operazione con decine di arresti è avvenuta su tutto il territorio nazionale su richiesta della procura antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri e per ordine del giudice. In manette sono finiti maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come “Bonaventura” “Aracri”, “Arena” e “Grande Aracri”, nonché di imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali. Lorenzo Cesa conferma di avere “ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017” e spiega: “Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente”.
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Cashback tra superbonus e "taglio": cosa sta succedendo e perché se ne torna a parlare
Cashback, si riparte a pieno regime. Da ieri gli utenti si sono resi conto che sono state recuperate tutte (ma davvero tutte) le transazioni effettuate nel circuito PagoBancomat che non comparivano nell’app IO tra quelle conteggiate ai fini del rimborso. L'aggiornamento del sistema pare essere stato completato, con il conteggio che riporta per tutti gli iscritti (o quasi) la data di oggi 21 gennaio 2021. Cashback: transazioni recuperate e classifica Supercashback. Negli scorsi giorni Bancomat Spa aveva comunicato che "la visualizzazione su App IO delle transazioni a circuito PagoBANCOMAT sarà ripristinata a partire dal 20 gennaio” e aveva quindi precisato che “è garantita la validità di tutte le transazioni effettuate sinora, conformi alle regole di partecipazione al Cashback, che saranno quindi nuovamente visibili al momento del ripristino del servizio". Per avere diritto al rimborso entro la fine di giugno bisogna fare almeno 50 transazioni. C'è anche un'altra novità. La App IO ha anche aggiornato la classifica del Supercashback, il maxi-rimborso da 1.500 euro che intende premiare i 100mila iscritti che al 30 giugno di quest'anno avranno effettuato il maggior numero di transazioni (non conta l'importo totale). La classifica non compare ancora a tutti gli utenti, ma la funzione è in via di implementazione. Cashback: "La quota di piccoli pagamenti è stata estremamente alta". Il governo pare soddisfatto di questi primi due mesi scarsi del progetto.
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Conte rassicura il Colle. Maggioranza blindata in due settimane. Verifica rapida e allargamento dei numeri in Senato. Poi patto di legislatura e ritocchi alla squadra
Rafforzare la maggioranza: premier e alleati concordano su quello che ora è l’obiettivo prioritario dell’esecutivo. Solo in un secondo momento sarà possibile pensare di rimettere mani alla squadra di governo. E ovviamente, e soprattutto, di definire un patto di legislatura di ampio respiro. Giuseppe Conte tira dritto e, dopo un vertice di maggioranza, sale al Colle per riferire, in un incontro “interlocutorio”, al presidente della Repubblica gli sviluppi della situazione politica. Sergio Mattarella vuole rassicurazioni che, per procedere da qui a fine legislatura, non si faccia affidamento sull’apporto di voti racimolati qua e là. Le urgenze sono tante, a partire dal Recovery e bisogna fare in fretta e fare bene. No a maggioranze raccogliticce che non consentano di governare ma solo di vivacchiare. Conte vuole prendersi un po’ di tempo per trovare altri volenterosi, costruttori o responsabili che dir si voglia. Le aree da cui pescare rimangono sempre le stesse: l’Udc che per ora si è sfilata ma un domani chissà, i senatori totiani, la stessa Iv – a Renzi si spera di portare via più parlamentari che si può – e tutta quell’area moderata di Forza Italia insofferente alla guida sovranista di Lega e FdI.
Renzi si rottama da solo. Voleva far fuori Conte finisce come al Papeete. Matteo ha messo a rischio il Paese. Per condannarsi all’irrilevanza
Salvini e Meloni danno lezioni. Ma loro per vent’anni hanno collezionato disastri. Dal sì al Mes al voto favorevole sul Trattato di Dublino. Ecco i capolavori della Destra nel segno di Silvio
Vaccini prima ai ricchi. La Moratti fa subito rimpiangere Gallera. L’assessora lombarda la spara grossa: “Più fiale a chi produce più Pil”
“Complicato governare con chi dissemina mine”. Conte in Senato chiude i conti con Renzi e chiede i numeri per andare avanti con un nuovo patto di legislatura
Con un discorso poco politichese e più centrato sui temi concreti, dall’emergenza sanitaria alle sfide economiche, Giuseppe Conte è intervenuto al Senato affrontando la prova più dura, dopo i 321 Sì alla fiducia ottenuti ieri alla Camera (leggi l’articolo). Il premier ha rivendicato quanto fatto dal Governo, chiamando in causa chi ha avuto la responsabilità di aver aperto una crisi in un momento talmente delicato, senza però affondare il colpo su Renzi come fece con Salvini al termine dell’esperienza gialloverde. Il filo con Italia Viva però è tagliato, perché “è molto complicato governare con chi semina il percorso di mine”. In questi giorni – ha detto il premier – ci sono state “continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza”. Conte ha quindi rinnovato l’appello ai volenterosi: “Chiediamo un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Certo i numeri sono importanti, oggi lo sono ancor di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese ed è ancora più importante la qualità del progetto politico”.
Zona rossa, la Lombardia oggi ci prova per davvero: "Sospendiamola per 48 ore"
Moratti sollecita Speranza a una decisione di sospensiva in attesa dell'aggiornamento degli indici Rt basato su dati nuovi. La Regione presenta ricorso contro l’ordinanza ministeriale istitutiva. Che cosa può succedere nelle prossime ore. Il tentativo c'è davvero. Una sospensione lampo. Questa la speranza coltivata e sollecitata da Palazzo Lombardia, che oggi presenterà ricorso contro l’ordinanza ministeriale istitutiva della zona rossa scattata ieri. Obiettivo preciso: farla decadere subito. Zona rossa: oggi il ricorso della Lombardia. Il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti, sollecita il ministro della Salute Roberto Speranza a una decisione di sospensiva in attesa dell'aggiornamento degli indici RT basato su dati che configurerebbero per Regione Lombardia un livello di rischio attuale tutt'altro che da zona rossa, "La revisione sollecitata per martedì sulla base di questi dati - commenta Letizia Moratti - potrà essere molto più puntuale e oggettiva e dimostrare il minor grado di rischio di Regione Lombardia. Si tratta di una sospensiva di 48 ore che sono certa troverà poi una conferma definitiva per l'intera Regione a seguito del ricalcolo aggiornato degli indici che alla data del 16 gennaio a Regione Lombardia risulterebbe di 1,01 in decremento dall'1,17 di domenica 10 gennaio".
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E' COSI' CHE SI FA INFORMAZIONE IN ITALIA?
Alberto Berlini nel suo articolo in today.it/politica dal titolo: I banchi a rotelle nelle scuole vuote, così scrive: L'immagine degli errori fatti dal governo è quella di una classe vuota con i banchi a rotelle accatastati. L'operazione che avrebbe dovuto portare alla riapertura delle scuole dopo l'estate è costata 450 milioni di euro, cui aggiungere l'altra manciata di decine di milioni per l'acquisto di banchi tradizionali per permettere il distanziamento. Ma se i banchi a rotelle, ordinati dai presidi scolastici sono stati solo 440.245 pezzi contro i 2.009.991 banchi tradizionali richiesti con 1.374.425 sedie tradizionali, ribadiamo scelte fatte liberamente dagli 8.088 dirigenti scolastici, ci sembra che le informazioni date da quel giornalista su quel giornale siano per lo meno fuorvianti se non insufficienti o scritte per dare una notizia negativa contro questo governo e contro la ministra Lucia Azzolina. Ci chiediamo: E' COSI' CHE SI FA INFORMAZIONE IN ITALIA? informazioni false e fakenews ce le aspettiamo dai tanti giornali schierati a destra che vivono solo per gettare fango contro questo governo Conte, ma today è uno di questi?
PER NON SCORDARE: Presidi che hanno scelto banchi tradizionali e quelli che hanno scelto i banchi con rotelle
Conclusa la rilevazione, i dirigenti scolastici fanno una scelta tradizionale: i banchetti con seggiola incorporata, sponsorizzati dalla ministra, richiesti solo per 440 mila alunni. I presidi hanno risposto al ministero dell'Istruzione: ci servono due milioni e mezzo di banchi monoposto. Per l’esattezza, 2.540.236. Hanno dato l'indicazione, in nome delle loro scuole, 8.088 dirigenti scolastici. Trecento istituti sono rimasti fuori dalla rilevazione: in queste ore il ministero sta cercando di rintracciarli per capire se non sono interessati al Bando Arcuri, quello che ha fatto partire una gara “fino a 3 milioni di pezzi”, oppure hanno già nelle loro classi i banchetti a un posto diventati obbligatori per la ripartenza delle scuole a settembre secondo i dettami del Comitato tecnico scientifico. E' interessante notare come la scelta delle scuole italiane sia stata conservativa. Nonostante la forte sponsorizzazione al banco-sedia (con rotelle) da parte dell’ex sottosegretario Salvatore Giuliano - li ha provati per otto anni nell’Istituto Majorana di Brindisi che dirige - e il caloroso abbraccio della ministra Lucia Azzolina, che ha mostrato la foto dell'oggetto a Palazzo Chigi, a fianco del premier Giuseppe Conte (“sono la soluzione”), le richieste del banco innovativo hanno riguardato soltanto 440.245 alunni e sono state il 17 per cento del totale. I banchi tradizionali richiesti sono stati 2.009.991. Le sedie tradizionali, invece, 1.374.425.
Conte tira dritto: no a Italia Viva. Avanti con questo Governo o si va elezioni anticipate
Un patto di ferro con il Pd e il M5s: si va avanti senza Italia Viva, a qualunque costo, anche con una maggioranza relativa al Senato. L’alternativa sono solo le elezioni anticipate a giugno. Sarebbe questo l’orientamento del premier Giuseppe Conte, che nelle ultime ore sta prendendo atto del niet di molti potenziali responsabili e della difficoltà, almeno da qui a martedì, di costruire una maggioranza alternativa a quella con IV. Ma l’avvocato non ha nessuna intenzione di arrendersi né di ascoltare le sirene di Italia Viva. E’ stato lo stesso Renzi, in un’intervista al Corriere della Sera, a rilanciare sul rientro di IV in maggioranza. Senza i responsabili, dopo il no dell’Udc, sembrerebbe l’unica soluzione per garantire al Governo una navigazione tranquilla (almeno in termini numerici) fino a fine legislatura. Ma lo strappo di Renzi non è stato affatto digerito e, forte dell’appoggio del Pd e dei Cinque Stelle, Conte si sta convincendo a non cedere. Martedì ci sarà il voto di fiducia in Senato: se Italia Viva confermerà l’astensione, l’esecutivo potrebbe incassare la fiducia anche con meno di 161 voti. A quel punto la linea sarebbe quella di lasciare liberi i ministeri prima occupati da Bellanova e Bonetti in attesa che i responsabili si palesino cammin facendo, magari ingolositi dalle poltrone rimaste vacanti. Un Governo che, insomma, si trascinerebbe in attesa di rafforzarsi più avanti, col placet del Quirinale e persino dell’Unione europea, spaventata dall’ipotesi di elezioni anticipate e di un nuovo esecutivo sovranista in piena pandemia.
Salvini: “Provo pena, schifo e disgusto per la compravendita di senatori”
”In questo momento prevale lo sconcerto, la pena e il disgusto nel centrodestra. C’è il caos totale
della scuola. Conte Renzi, Di Maio, Tabacci, Mastella, i ‘responsabili’, la compravendita dei senatori, è qualcosa che non mi appassiona, anzi, mi fa una pena e uno schifo indicibile”. A dichiararlo è Matteo Salvini. Il leader della Lega ha commentato così le ferventi trattative di queste ore per mettere assieme una maggioranza di Governo alternativa a quella attuale, dopo lo strappo di Renzi e di Italia Viva. “Se Conte ha i numeri per andare avanti lo faccia, altrimenti si faccia da parte”, ha detto Salvini. “Io non faccio il calcio mercato, andiamo in Aula lunedì e martedì e facciamola finita… L’importante è che non la tirino troppo a lungo, si faccia presto”, ha risposto il leghista alla domanda su possibili responsabili nelle file del centrodestra. ”Ho sentito che Renzi dice ‘non voglio fare un governo con Salvini’. Renzi non si ponga il problema perché il dubbio di fare un governo con lui non mi sfiora”, ha proseguito il leader del Carroccio. “Non stiamo cercando nessuno e non stiamo promettendo niente a nessuno, anche perché non abbiamo nulla da promettere. Se Conte non avesse i numeri è perché magari qualche parlamentare M5S si va a rileggere il programma con cui è eletto e va a riguardarsi i video di Di Battista, di Di Maio, e non voterà la fiducia, non è perché Salvini gli ha promesso qualcosa. Ma perché ci sarà della gente che avrà un sussulto di coscienza. Se così fosse, il centrodestra è pronto ad offrire un’altra proposta di governo totalmente diversa. Berlusconi è andato a processo per la cosiddetta compravendita dei senatori, ora invece sono costruttori, anime pie”, ha concluso Salvini.
Leggi tutto: Salvini: “Provo pena, schifo e disgusto per la compravendita di senatori”
Responsabile è mollare Renzi
Altro che Mes. L’ira di Gualtieri. Grazie a Renzi l’Italia ha già perso milioni di euro tra spread in aumento e titoli che risentono della crisi
La crisi ha un costo. Specie in questo periodo. E a fare i conti, com’è giusto che sia, ci ha pensato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (nella foto). Il titolare del dicastero di Via XX Settembre ha spiegato che la decisione di Renzi di uscire dal governo ha di fatto comportato una perdita, tra spread in aumento e titoli che ne risentono, pari ora a quasi 8 milioni di euro. Si è detto “che si voleva il Mes per fare risparmiare l’Italia, oggi sta accadendo l’opposto, mi sembra evidente che non era quella la ragione fondamentale”, ha detto rispondendo a una domanda sul Mes, uno dei temi posti da Italia Viva prima della dimissione delle ministre Bellanova e Bonetti. In due giorni, ha detto Gualtieri, per effetto dell’aumento dello spread “gli italiani hanno perso quasi 8 milioni, 7,6”.
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Secondo quando indicato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il programma che dovrebbe portare al nuovo digitale terrestre si è concluso... -
Cosa sa di te WhatsApp? C’è un modo (semplice) per scoprirlo
Non sono stati mesi semplici per WhatsApp quelli che hanno aperto il 2021. Il popolare servizio di messaggistica istantanea è stato infatti travolto da un... -
Lo Stato indipendente chiamato Facebook
Ormai è più di un social network: dalla app di appuntamenti, fino all'e-commerce. E arrivò anche la propria moneta. Era nata coma piattaforma per i... -
Covid: la disinformazione corre sui social
Bufale e disinformazione fanno sì che la covid non venga percepita come una minaccia: per questo chi si informa solo sui social network tende a non... -
Il Fatto e le fake news sul 5G
Oggi il Fatto spiega ai suoi lettori l’isteria da antenne 5G e in particolare le fake news sui rischi per la salute. Il quotidiano spiega... -
Digitalizzazione, Italia ultima in Ue per competenze. “Solo il 13 per cento ha accesso alla banda...
Il nuovo rapporto della Commissione: il 42% della popolazione ha solo una competenza di base, i laureati in discipline Ict sono l'1%. E arranca lo... -
Immuni: pronta la soluzione per smartphone Huawei
I problemi di Immuni con i terminali Huawei potrebbero essere prossimi ad una soluzione. La novità giunge direttamente dalla Cina, infatti, e da... -
Il complottismo fa guadagnare i complottisti
Il complottismo rende perché raccoglie attenzione, produce pagine viste e monetizza l'advertising: ecco come si finanzia chi cavalca l'indignazione. Quanto... -
Zoom: attenzione a ciò che scaricate, in rete circolano versioni infettate da malware
Non è la prima volta che vi raccontiamo di malintenzionati e hacker che tentano di sfruttare la situazione difficile in cui la pandemia di... -
Google e la storia del tracciamento COVID-19 su Android
Anche Diego Fusaro si iscrive ai complottisti di Google, Android e del tracciamento COVID-19. Dopo la storia del complotto di Android che ti...