Non ci sono solo Donald Trump e i suoi supporter complottisti nel mirino di Facebook. Nelle ultime ore il popolare social network ha rimosso, infatti, le pagine di alcune associazioni italiane dichiaratamente contrarie ai vaccini perché “non rispettano gli standard in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica”. “A quanto pare – spiega il Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione che tramite i suoi legali ha presentato già un ricorso contro la decisione di Facebook -, i nostri articoli di approfondimento veicolati su questo social, in particolare quelli sul vaccino Covid-19, violano le regole della community. Più precisamente ‘non rispettano gli standard in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica’”. Il coordinamento parla di “censura” nei confronti di “chi cerca di fare informazione in modo meticoloso, rispettoso della verità, utilizzando fonti di informazione certificate e riscontri precisi resta un mistero il significato di queste espressioni”.
Il Governo appeso agli appetiti di Renzi. Le condizioni per evitare una crisi in piena pandemia. Italia Viva non punta alle elezioni ma vuole saziarsi col Recovery fund
Non è vero che Conte mi ha offerto il Ministero degli esteri o dell’economia. Non è una questione di posti, noi le poltrone le lasciamo. Lo ha dichiarato ieri sera Matteo Renzi a Stasera Italia, mentre il vertice a Palazzo Chigi tra il premier e le forze di maggioranza era ancora in corso, e questa volta viene voglia di credergli. La vera partita, quella che da tre settimane sta facendo traballare pericolosamente il Governo, non sembra infatti una battaglia per qualche posto al sole in più. O almeno non principalmente per questo. Il braccio di ferro sembra tutto interno al Recovery fund: sull’Italia dovrebbero piovere addirittura 222 miliardi di fondi europei, una maxi finanziaria, e un partito come Italia Viva, che in base agli ultimi sondaggi non arriverebbe al 3%, sembra deciso a giocarsi il tutto per tutto per cercare di ottenere la gestione della più ampia fetta possibile di quelle risorse. IL CONFRONTO. I renziani, già prima dell’inizio dell’incontro a Palazzo Chigi, hanno sostenuto che il Conte 2 può considerarsi giunto al capolinea. Non sono soddisfatti nonostante la revizione del Next Generation Eu compiuta dal ministro Roberto Gualtieri, da loro richiesta, e c’è da capirli. Le risorse da destinare alla sanità sono state aumentate da 9 a 19,7 miliardi, alla coesione e lavoro da 17,1 a 27,6, all’istruzione da 19,2 a 27,9, alle infrastrutture da 27,7 a 31,9, al turismo da 3,5 a 8, con il paradosso che quelli che dovevano essere i due pilastri su cui costruire un piano per risollevare il Paese devastato dalla pandemia, digitalizzazione e green economy, si sono visti ridurre gli stanziamenti. Il maggior denaro da distribuire è tutto però destinato a settori in cui nell’attuale esecutivo Iv non tocca palla.
Twitter censura Trump, ma non i regimi in Cina e Iran. Perchè?
Sta suscitando aspre polemiche la decisione di Twitter di chiudere definitivamente il profilo di Donald Trump. Molti commentatori accusano il social network di usare due pesi e due misure: viene censurato il presidente uscente degli Stati Uniti, mentre non si prende alcuna iniziativa, ad esempio, contro l’ayatollah Ali Khamenei, dal cui account sono partiti messaggi che evocavano la distruzione di Israele. Twitter ha annunciato la chiusura del profilo di Trump nella serata di venerdì 8 gennaio 2021 (quando in Italia era già notte), a poco più di 48 ore dall’assalto al Campidoglio di Washington lanciato dai sostenitori del tycoon in protesta contro i presunti brogli – denunciati dallo stesso Trump ma finora non provati – nelle recenti elezioni presidenziali Usa. Proprio mentre era in corso il blitz dei manifestanti – culminato con 5 morti e decine di feriti e arrestati – Twitter aveva bloccato per 12 ore l’account del presidente statunitense. Poi, la decisione di chiudere definitivamente il suo profilo.
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Trentadue vittime dimenticate. A Viareggio non è successo niente. Dopo il treno deraglia rovinosamente anche la giustizia
Trentadue vittime e circa cento feriti del deragliamento di un treno merci alla stazione di Viareggio il 29 giugno 2009 non avranno giustizia. Il convoglio trasportava gpl, liquido notoriamente molto infiammabile, le cisterne si rovesciarono a causa di un pezzo di ferro corroso e il gas fuoriuscì esplodendo in un inferno di fuoco. Ieri la doccia fredda in Cassazione (leggi l’articolo): scatta per gli imputati la prescrizione per il reato di omicidio colposo grazie alla caduta dell’aggravante della violazione sulle norme sulla sicurezza sul lavoro. Si celebrerà quindi un nuovo processo d’appello solo per il disastro colposo, anche per l’ex Ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti. Una beffa? Di più. IMMENSA DELUSIONE. Il processo di primo grado si era aperto nel novembre del 2013 a Lucca. I capi di imputazione più gravi erano quelli di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e violazione delle normative sulla sicurezza. Poi l’appello di Firenze nel 2019 ed infine la Cassazione nel 2020. Una lunga attesa per cosa? Per niente.
Cashback, 222 milioni da rimborsare: ci sono i soldi per tutti? E per la seconda fase serve una nuova iscrizione?
Oltre 222 milioni di euro. Ammonta a tanto il 10 % della spesa effettuata con carte, bancomat e app dai 3,2 milioni di italiani che hanno partecipato all'Extra Cashback di Natale, fase sperimentale del programma che dal primo gennaio è ufficialmente a regime. Numeri «al di sopra delle aspettative», spiegano fonti di Palazzo Chigi diffondendo i dati del periodo 8-31 dicembre: 5,8 milioni di cittadini iscritti, 9,8 milioni di strumenti di pagamento elettronici registrati, di cui oltre 7,6 milioni dall'app IO, e oltre 63 milioni di transazioni effettuate. Non tutti gli iscritti hanno diritto a ricevere il rimborso, per ottenerlo, infatti, servivano almeno 10 transazioni. Sono 3.230.906 i partecipanti che hanno superato questa soglia per complessivi 222.668.781 di euro: riceveranno l’accreditato sul conto corrente entro il primo marzo?
Cosa fanno girare i due Mattei
Se l’ex assessore Gallera era stanco figuriamoci quanto lo sono gli italiani dei balletti dei due Mattei – Salvini al Pirellone e Renzi a Palazzo Chigi – che in piena pandemia fanno girare le poltrone, oltre a quelle altre cose che in questo momento vi sono sicuramente venute in mente. Commissariato per manifesta inefficienza Fontana e cacciato per affaticamento il suo attendente alla Sanità, in Lombardia si torna all’usato sicuro della Moratti, anche se di certo al momento c’è solo una condanna per danno erariale, mentre resta da vedere come conviveranno un governatore azzoppato e la paladina di San Patrignano. A Roma invece è durato fino a tarda sera un vertice delle forze di maggioranza, dove i renziani hanno rispolverato parole grosse, tipo “non bisogna sprecare i soldi europei del Recovery Fund”. Proprio i seguaci di un signore che ha speso un botto per far comprare alla Presidenza del Consiglio un aereo da nababbi fa la lezione di austerità a Conte e ai 5 Stelle, che lasciano allo Stato metà dello stipendio e ad oggi hanno fatto risparmiare centinaia di milioni con i tagli dei vitalizi e dei parlamentari. Anche oggi però Renzi e i suoi molleranno la poltrona domani, a patto di decidere come spartire i fondi Ue, ovviamente facendo la parte del leone, perché Italia Viva peserà pure il due per cento ma volete mettere quanto pesa la Bellanova? Certo fa impressione vedere dirottati miliardi dalle politiche green ai cantieri, esattamente al contrario di quanto si diceva alle Leopolde. Ma all’epoca non c’era Giuseppi che portava a casa i soldi dell’Europa.
Intervista di Lucia Azzolina al Corriere della Sera
▪️Domani le scuole superiori non ripartono in presenza se non in tre regioni. Ci saranno proteste e sit-in: genitori e studenti ce l'hanno anche con lei, ministra. «Rispetto alle superiori il governo ha fatto tutto quello che poteva e gli impegni li ha mantenuti grazie anche al lavoro importante dei prefetti e della comunità scolastica. Vorrei ricordare che il 23 dicembre è stata firmata all'unanimità l'intesa con le Regioni che prevedeva il rientro il 7 gennaio».
▪️Perché avete cambiato idea? «Per me gli accordi sono importanti, se si scrivono devono essere mantenuti. Invece molte Regioni si sono sfilate: sarebbe bene che le famiglie e gli studenti capissero perché. Si chiude prima la scuola perché socialmente è stata messa nel fondo dello sgabuzzino».
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Giuseppe Conte: io non sono affatto paziente. Al contrario. Sono impaziente.
Il Paese sta attraversando un periodo difficilissimo. L’intera comunità nazionale appare sfibrata da questo lungo periodo (ormai quasi un anno) di pandemia, che sta mettendo a dura prova la nostra economia, la nostra tenuta sociale, persino la nostra tenuta psicologica. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di concentrarci, con la massima attenzione, alla realizzazione del piano di vaccinazione. A proposito, oggi - con circa 550.000 vaccinazioni effettuate - siamo il primo Paese dell’Unione europea per numero di persone vaccinate (la Germania ci segue con circa 500.000 persone vaccinate). È un ottimo risultato che in questa fase iniziale ci conforta e ci deve spingere a continuare su questa strada per essere all’altezza di una sfida che anche nei prossimi mesi si annuncia complessa. Mai come adesso dobbiamo lavorare per introdurre nuove misure di sostegno alle famiglie, ai lavoratori, alle imprese.
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Spostamenti tra regioni: cosa succede dopo il 15 gennaio e i 7 motivi per muoversi senza rischiare la multa
Quando terminerà il divieto di spostare tra regioni o province autonome diverse? All’orizzonte non si intravedono buone notizie. Il decreto n.1 del 5 gennaio 2021 vieta infatti gli spostamenti fino al 15 gennaio, ma lo stop verrà quasi certamente proprogato con il nuovo Dpcm e/o decreto legge attualmente allo studio dell’esecutivo. La stretta era stata introdotta con il dl n.158 del 2 dicembre 2021 che sanciva, nel periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio, l’impossibilità di muoversi liberamente tra le regioni, indipendentemente dal colore dei territori. Una misura poi prorogata con il decreto legge citato ad inizio articolo e che sarà quasi certamente in vigore anche nelle prossime settimane. I “rigoristi” all’interno dell’esecutivo ritengono infatti lo stop alla circolazione indispensabile per rallentare la diffusione del contagio.
Crisi di governo, ultime notizie. Conte lavora al rimpasto, ma Renzi non si fida: “Il premier conta sui voti di Berlusconi. E si sbaglia”
Rimpasto e nuovo patto di legislatura: questa la nuova strategia di Conte per tentare di disinnescare lo scontro con Renzi ed evitare la crisi di governo. Il presidente del Consiglio tende la mano al leader di Italia Viva, che però non si fida: Renzi continua a ripetere che non gli interessano le poltrone ma il futuro dell’Italia e teme che – dietro le quinte – il premier stia lavorando a un accordo con Berlusconi. La crisi di governo assomiglia così sempre di più a una partita a scacchi, giocata all’ultima mossa. Alla resa dei conti, però, dovrebbe mancare poco. Martedì 12 gennaio (o forse già nella serata di lunedì) si terrà il delicato Consiglio dei ministri sul Recovery Plan nel quale potrebbero arrivare le dimissioni delle ministre di Italia Viva, Teresa Bellanova (Agricoltura) ed Elena Bonetti (Famiglia).
Renzi il “becco” le tenta tutte per buttare giù Conte ma dimentica i suoi flop
Matteo Renzi confessa a Tommaso Labate che ha il timore “di finire becco”, e almeno questo sarebbe confortante, un segnale di lucidità. Dice l’uomo di Rignano alla firma del Corriere della Sera: “E poi oh, com’è che si dice, il ‘becco’ che è il modo in cui in Toscana si identifica il marito tradito, è sempre l’ultimo a sapere le cose? Magari hanno già combinato tutto e io non lo so”. Peccato che nello stesso giorno, su La Repubblica, l’ex premier si esibisca invece in un prodigioso saggio di megalomania politica in cui non c’è nessuna traccia del saggio timore del cornuto. Leggere per credere, la sequela delle sparate: 1) “Conosco le aule parlamentari, io”. 2) “Trovo sconvolgente dover spiegare a un professore di diritto che non si possono presentare i testi all’ultimo minuto”. 3) “Capisco che nella cultura del Grande Fratello è difficile da accettare ma i testi di legge non sono post, i decreti non sono tweet, una riforma non è una storia su Instagram”. 4) “Se ci saranno davvero delle modifiche significa che le nostre osservazioni erano giuste”. 5) “Dovrebbero ringraziarci, non attaccarci”. 6) “Il populista (cioè secondo lui Conte, ndr) guarda il numero dei follower e lo share dei messaggi a rete unificata”. 7) “Preferisco essere guidato da persone competenti che provano a cambiare la situazione che non da persone simpatiche che provano a aumentare il proprio gradimento”.
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Renzi si crede indispensabile. L’ex premier invita Conte a non andare in Parlamento. “E’ un errore politico e un azzardo numerico”
“Il governo è immobile: si vive di rinvio in rinvio. Vogliamo sciogliere i tanti nodi aperti, dalle infrastrutture ai soldi per la sanità. Vogliamo chiarezza su scuola, cultura, lavoro. Questo abbiamo chiesto al premier con lettere, sms, documenti, riunioni. La risposta è stata sprezzante e sorprendente: ci vedremo in Parlamento, ha detto Conte. Evidentemente è già convinto di avere i voti in Aula, forse di Forza Italia: mi sembra un errore politico e un azzardo numerico”. E’ quanto ha detto a Repubblica Matteo Renzi, ribadendo le richieste di Italia Viva all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. L’ex premier sottolinea che i numeri per sostituire il suo partito nella maggioranza non ci sono, piuttosto “è più facile che Salvini ne rubi altri tre al M5S che il contrario” e giudica insufficienti le aperture fatte ieri dal Presidente del Consiglio in un lungo post su Facebook (leggi l’articolo).
Richiesta ufficiale di rettifica delle falsità pubblicate da Repubblica sul piano bus a Roma
Il piano trasporti per la ripresa delle attività scolastiche è pronto da settimane. Un lavoro in sinergia e ad esito del tavolo prefettizio con tutti gli enti di competenza. Affermare il contrario vuol dire solo gettare fumo negli occhi dei cittadini, col solo scopo di creare allarmismi ingiustificati. Il nuovo assetto dei trasporti si basa su un radicale potenziamento della rete bus, anche e soprattutto a riguardo della città di Roma: solo con Atac avremo fino a 1.500 corse in più al giorno. L'articolo pubblicato oggi da Repubblica sul tpl è ancora più grave perché non solo colleziona inesattezze e falsità, ma tenta di ingannare i suoi lettori, a discapito di ogni romana e romano. Le gare fatte da Atac per affidare servizi aggiuntivi di tpl sono trasparenti e hanno consentito agli operatori privati di mettere a disposizione ancora più bus rispetto a quelli già in servizio nei mesi scorsi, una risposta concreta ai ragazzi che torneranno sui banchi di scuola. La programmazione del nostro piano, realizzata da Roma Servizi per la Mobilità, ha visto coinvolti più enti e ha permesso di farci trovare preparati in vista dell'inizio delle attività didattiche. Non è stato un lavoro calato dall'alto, ma realizzato con la collaborazione di tutti, frutto di numerosi incontri. Rafforzare la rete bus vuol dire anche ridurre il carico sulle metro, un servizio che, nella nostra città, per essere veramente efficace, richiede una comunicazione veritiera soprattutto da parte degli organi di stampa. Nella nostra comunità ognuno è responsabile su come si contrasta l'emergenza attuale. Le critiche sono sempre legittime. I falsi no, specie in questo momento, sono un'offesa inaccettabile. A seguire la richiesta di rettifica che abbiamo inviato a Repubblica. Smontiamo punto per punto quanto scritto dal quotidiano. Fate girare. Grazie.
Facebook bloccherà Trump fino a fine mandato
Donald Trump è stato bloccato da Facebook fino a fine mandato. La decisione è arrivata dopo l’assalto di ieri al Congresso a Washington, dove si stava tenendo il processo di certificazione della vittoria di Joe Biden. In un primo momento Facebook aveva bloccato il presidente uscente per 24 ore. Mark Zuckerberg, secondo le ricostruzioni di Axios, avrebbe definito la situazione a Washington “un’emergenza” e, in una email ai dipendenti, ha assicurato che si stavano valutando altre misure per tenere la gente al sicuro. Ma nel corso della giornata il fondatore di Facebook ha deciso prolungare lo stop “indefinitamente e per almeno le prossime due settimane fino a quando una pacifica transizione di potere non sarà completata”. Dunque fino all’insediamento di Biden, programmato per il 20 gennaio.
“La riapertura delle scuole di ogni ordine e grado può provocare un’onda epidemica non contenibile”: lo studio
La riapertura di tutte le scuole di ogni ordine e grado rischia di provocare un’onda epidemica di Covid “non contenibile”. Più in generale, allentare le restrizioni anti-contagio quando l’incidenza delle infezioni da Sars-CoV-2 è ancora alta “può portare ad un rapido nuovo picco dei casi, e quindi dei ricoveri, anche se l’Rt è inferiore ad 1”. Lo afferma uno studio basato sui dati della cosiddetta prima ondata della pandemia, condotto dai ricercatori di Fondazione Bruno Kessler (Fbk), Istituto Superiore di Sanità (Iss) e Inail (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro). L’indagine è stata pubblicata oggi, venerdì 8 gennaio 2021, sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science of the United States. L’analisi condotta – precisano i ricercatori – “non permette di distinguere tra infezione trasmessa all’interno degli edifici scolastici e infezione trasmessa durante le attività peri-scolastiche (es. trasporti, possibili assembramenti fuori degli edifici scolastici, attività extra-scolastiche)”. Tuttavia, “riattivare quasi completamente i contatti sociali e le scuole di ogni ordine e grado, come avvenuto in tarda estate, può risultare in un’onda epidemica non contenibile senza severe misure restrittive”. La sola riapertura delle scuole dagli asili fino alle medie, invece, “potrebbe avere un impatto limitato sulla trasmissibilità di Sars-Cov-2 a causa della minor suscettibilità all’infezione dei bambini e ragazzi fino a circa 14 anni di età”.
No, non esiste una lampada Led che uccide il coronavirus (per adesso)
La pubblicità è stata trasmessa anche su La7 durante le feste di Natale. “Nasce Biovitae, la prima lampadina battericida efficace su tutti i batteri e sul coronavirus al 99,8%. I test scientifici lo dimostrano: Biovitae è una luce bianca senza UV, quindi sicura, che mentre illumina sanifica da virus e batteri”. In tanti hanno spalancato la bocca. Davvero le cose stanno così? Biovitae uccide il virus Sars-Cov-" secondo l’azienda di Salerno proprietaria del brevetto. La comunità scientifica non ha queste certezze, non può averle. Manca infatti il parere indispensabile degli esperti delle riviste scientifiche a cui gli studi vengono sottoposti. Se lo studio è valido, si pubblica. Altrimenti no.
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Facebook rimuove le pagine delle associazioni no vax. Burioni: “Anche contro la disinformazione ci vuole un vaccino. Speriamo che sia solo l’inizio”
Messer Due Per Cento: Perché lo fa?
Più leggiamo le spiegazioni di Messer Due Per Cento sulla crisi di governo, giunte ieri a quota 937, più abbiamo la sensazione che quella vera sia la numero 938. Secondo voi, qual è? Sondaggio a risposta multipla. 1. Conte è presidente del Consiglio e lui no. 2. Conte è primo nei sondaggi e lui ultimo. 3. Tra due mesi e mezzo Conte supera i suoi giorni di permanenza a Palazzo Chigi e lui rosica. 4. Per stare fisso su tutti i giornali e le tv deve minacciare la crisi di governo fissa. 5. Così Iv ha più interviste che voti, persino a Bellanova e Rosato, financo a Bonetti e Scalfarotto. 6. Così, mentre il governo fa le notti sul Covid e sulla scuola, lui sta da Porro a fare il fenomeno. 7. Italia viva è morta e lui non ha un cazzo da fare. 8. Anche le pulci hanno la tosse. 9. Gli han detto che Draghi non vede l’ora di mettersi al suo servizio. E lui ci ha creduto. 10. Gli han detto che, se piazza Guerini all’Interno e Rosato alla Difesa, lo fanno segretario generale della Nato, e pure del Patto di Varsavia. E lui ci ha creduto.
Negazionista si ammala di Covid: “Credevo fosse una recita, ora mi hanno intubato”
Un 54enne originario di Fano si è ammalato di Covid dopo mesi trascorsi a negare la gravità del virus. Daniele Egidi, tecnico informatico, ha raccontato la sua storia al Resto del Carlino dopo giorni trascorsi in ospedale, dove è stato intubato. “Sminuivo il lavoro sanitario, quei medici e infermieri che come palombari curavano i malati. Li credevo più o meno attori magari inconsapevoli di una generale messinscena. Invece è tutto vero”, ha dichiarato Egidi, che ora è ricoverato al San Salvatore di Pesaro a causa della polmonite bilaterale, anche se in fase di ripresa. “Sul Coronavirus non avevo capito niente oppure non volevo capire. Rifiutavo inconsciamente l’idea che questa pandemia fosse grave, minimizzavo culturalmente l’emergenza sanitaria. Mi sbagliavo. Appena arrivato in ospedale, prima di andare in camera, ho visto passare davanti a me sette codici rossi, sette persone gravissime che avevano la precedenza. Lì, in quel momento, mi sono detto che ero stato fuori dal mondo, cieco di fronte alla realtà”, ha continuato. Il 54enne non indossava mai la mascherina perché la riteneva inutile, ma a dicembre la sua saturazione è scesa a livelli così bassi da rendere necessario il ricovero. L’esperienza in ospedale lo ha fatto ricredere e lo ha spinto ad affermare che “per rendersi conto davvero di ciò che stiamo vivendo, bisogna passarci”. “Ho visto che non c’era nulla di inventato in quelle immagini televisive degli ospedali stracolmi, delle terapie intensive al collasso, degli ospedali da campo, della gente che muore. Sto cercando di capire perché rifiutavo di accettare l’allarme per il Covid-19”, ha dichiarato.
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Trump per la Meloni non ha fomentato nessuno ma ha invitato i suoi supporter a cessare le violenze. Orlando la bacchetta: “Presto o tardi il populismo entra in conflitto con la democrazia. Può accadere anche da noi”
“Seguo con grande attenzione e apprensione quanto sta accadendo negli Stati Uniti, mi auguro che le violenze cessino subito come chiesto dal Presidente Trump. In questi momenti serve grande prudenza e serietà. Mi auguro che la situazione negli Usa possa tornare al più presto alla normalità”. E’ quanto ha scritto, ieri sera, sulla sua pagina Facebook, il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a proposito dell’assalto al Congresso Usa da parte dei sostenitori di Trump (leggi l’articolo). “Se si soffia sul fuoco di una cosa che c’è nella società, sul malessere, se non ci sono classi dirigenti che cercano di tenere sotto controllo questo demone presto o tardi il populismo entra in conflitto con le regole della democrazia. Credo sia un monito per tutti” ha detto a Omnibus il vice segretario del Pd, Andrea Orlando. “Mi turba – ha aggiunto l’esponente dem – che la destra italiana che aveva applaudito Trump dica solo basta con la violenza o che l’onorevole Meloni abbia detto ‘seguite le indicazioni di Trump e tornante a casa’, Trump è colui che ha innescato questa cosa… Dobbiamo essere tutti più netti, quello che oggi riguarda l’America può riguardare le nostre democrazie”.
Cashback: adesione elevata, fondi per tutti
I fondi per pagare tutti i rimborsi del Cashback di Stato ci sono. E se quanto stanziato dovesse rivelarsi non sufficiente, ne arriveranno altri. Un’ennesima rassicurazione è giunta da Antonio Misiani, Viceministro dell’Economia, intervenuto durante la trasmissione L’aria che tira su LA7 parlando in modo esplicito di un’adesione da parte degli italiani andata oltre le aspettative. Credo che l’adesione sia stata superiore alle aspettative, tanto è vero … potrebbe esserci il rischio che i fondi stanziati non siano sufficienti. Vorrei rassicurare tutti coloro che hanno utilizzato il Cashback, se ci sarà necessità rifinanzieremo per garantire quanto è stato promesso.
Il tweet della Meloni su Trump che lo fa passare quasi per pacificatore
Il tweet Meloni su Trump e sulle scene di violenza che si sono verificate il 6 gennaio a Capitol Hill mentre era in corso la plenaria del Congresso che, alla presenza del VP Mike Pence, avrebbe dovuto ratificare, con un passaggio formale, l’elezione di Joe Biden, ha prodotto un effetto straniante. La leader di Fratelli d’Italia ha voluto dire la sua sui fatti di Washington, così come gran parte del mondo sovranista italiano. I politici che si sono ispirati a Trump negli ultimi anni e mesi, infatti, sono sembrati piuttosto scioccati quando hanno visto l’effetto che le proprie parole possono creare sulla gente arrabbiata e violenta. «Seguo con grande attenzione e apprensione quanto sta accadendo negli Stati Uniti – ha scritto Giorgia Meloni -, mi auguro che le violenze cessino subito come chiesto dal Presidente Trump. In questi momenti serve grande prudenza e serietà. Mi auguro che la situazione possa tornare al più presto alla normalità». Già, ha scritto proprio come chiesto dal presidente Trump.
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Nessuno tocchi Gallera
Siccome corre voce che la Lega voglia privarci di Giulio Gallera, lo diciamo chiaro e forte: non ci provate. In tempi così cupi, manca solo che ci venga a mancare la nostra prima fonte di buonumore. E perché, poi? Perché – dicono i leghisti – “le sue dichiarazioni non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia”. Ma scherziamo? Avete mai visto un comico che concorda battute, gag e sketch con un partito? Non contenti di avergli chiuso i teatri, ora vorrebbero pure imbrigliare la sua creatività artistica. E poi come sarebbe che le sue dichiarazioni non rappresentano il pensiero della giunta? E chi lo decide, il pensiero: Fontana dalle Bahamas o da un caveau svizzero? Gallera è il miglior rappresentante del pensiero (si fa per dire) del governo (si fa sempre per dire) lombardo. E non si vede cos’abbia detto di strano rispetto ai suoi standard. Ha solo raccontato alla Stampa che “abbiamo medici e infermieri con 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare per un vaccino nei giorni di festa” e ovviamente non è vero. Ma perché: le cazzate che han detto lui e Fontana nell’ultimo anno erano forse vere e concordate con la Lega? Poi ha rivelato che “abbiamo preparato un’agenda” e lì ha scoperto che “il 31 era l’ultimo giorno dell’anno”. Fatto vero, fra l’altro, anche se l’ha notato solo lui: infatti altre Regioni hanno seguitato a vaccinare pure il 31, decuplicando le dosi iniettate dal famoso modello Lombardia.
Perché per Salvini (e per tutto il centrodestra) è così difficile cacciare Gallera
Febbrili trattative nella coalizione per gestire la svolta della Giunta lombarda: i leader stanno cercando un difficile punto di caduta che riguarda anche le prossime amministrative e più in generale gli equilibri tra i partiti. Gian Vincenzo Zuccotti, primario di pediatria dell’Ospedale Buzzi di Milano, è da tempo la prima scelta di Matteo Salvini per prendere il posto di Giulio Gallera alla guida dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia. L’avvicendamento, delineato prima di Natale, non sarà affatto una “blitzkireg”, bensì un elemento di un più complesso puzzle politico che impegna il centrodestra su più fronti, anche nazionali. In primo luogo Regione Lombardia è sempre stata il fiore all’occhiello di uno schieramento che vantava proprio la sua capacità di governare i territori come biglietto da visita nei confronti dell’elettorato. Un’immagine messa duramente alla prova dalla vicenda-Covid 19 e che nella seconda ondata non risparmia nemmeno l’altra Regione-bandiera, ovvero il Veneto di Luca Zaia. Le scelte vanno quindi ben ponderate, tenendo conto anche del fatto che il diretto interessato non ci sta a passare come unico colpevole, non senza ragione: Gallera non solo non ha voluto dare retta a chi gli ha energicamente consigliato le dimissioni, ma si è anche stupito del clamore suscitato dalla sua ormai celebre dichiarazione sui medici in ferie. Quest’ultima, stando alle voci intorno a Palazzo Lombardia, sarebbe infatti stata concertata con il resto della Giunta, secondo una linea comunicativa adottata per arginare la crisi.
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Assalto manifestanti pro-Trump a Capitol Hill: 4 morti. Congresso torna a riunirsi per proclamazione Biden. Ipotesi rimozione di Trump, bloccati i suoi account social
L'unico tentativo di colpo di Stato in 240 anni di storia. Il Congresso è stato messo in sicurezza ed è tornato a riunirsi per la proclamazione di Joe Biden, dopo ore di manifestazioni violente di migliaia di sostenitori di Donald Trump che si sono radunati a Washington e hanno letteralmente assaltato Capitol Hill. La polizia conferma: il bilancio attuale è di quattro morti, tra i quali figura la donna che è stata colpita al petto durante gli scontri in cui sono state usate armi da fuoco. Ci sarebbero anche 13 feriti. Intanto, i profili Facebook e Twitter di Donald Trump sono stati bloccati rispettivamente per le prossime 24 e 12 ore. Si fa sempre più insistente la voce di una rimozione immediata di Donald Trump dalla presidenza. La polizia di Washington ha dovuto evacuare due edifici governativi (Madison e il Cannon Building) ed è stato dichiarato il coprifuoco in città. La polizia è intervenuta alle 23.45 (ora italiana) per sgomberare i manifestanti, 13 persone sono state arrestate. Alla ripresa della seduta del Congresso per la proclamazione di Biden, il vicepresidente in carica Mike Pence ha condannato l’assalto dei manifestanti pro Trump: “Non avete vinto, la violenza non vince mai – ha dichiarato Pence – Ora torniamo al lavoro”. Anche Facebook blocca l’account di Donald Trump – Secondo quanto riporta la Nbc, anche Facebook ha preso provvedimenti e ha bloccato l’account di Donald Trump, impedendogli di pubblicare contenuti per 24 ore. Il blocco è esteso anche a Instagram. La decisione di Facebook segue quella di Twitter, che poche ore fa aveva disposto il blocco dell’account di Trump per 12 ore.
Ci sono anche i negazionisti della pandemia. Chi sono i seguaci di Donald che hanno attaccato il Congresso
Gruppi organizzati di estrema destra come i Proud Boys, seguaci della setta complottista di Qanon e il movimento dei Boongaloo: ecco chi sono i manifestanti dell'attacco alla democrazia Usa. L'ex presidente li chiama "Patrioti". Gruppi organizzati di estrema destra come i Proud Boys, seguaci della setta complottista di Qanon e il movimento dei Boongaloo: questi sono gli ultras di Donald Trump che hanno assaltato il Campidoglio mentre era in corso la seduta in cui il Congresso avrebbe dovuto ratificare formalmente la vittoria del presidente eletto Joe Biden e che è ripresa poco fa. Chi sono i pro-Trump che hanno assaltato il Congresso. L'adunata è partita in mattinata, con l'intento di esercitare pressione sui membri repubblicani del Congresso affinché si opponessero alla certificazione della vittoria elettorale. Il corteo più grande è iniziato a Eclipse ed è stato promosso dalla Women For America First, ed è stato promosso dallo stesso presidente uscente che aveva twittato pubblicizzando i raduni durante le vacanze di Natale. I membri dei Proud Boys hanno partecipato su incitazione del loro leader Enrique Tarrio, arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di aver bruciato un poster del movimento Black Lives Matter durante una protesta l'anno scorso e poi scarcerato ma con il divieto di recarsi a Washington.
Usa: Senza precedenti. Assalto dei pro-Trump al Campidoglio: "Elezioni rubate". Quattro morti
Un'azione senza precedenti. Tensioni e scpontri a Washington e il Congresso è in lockdown. Disordini nella capitale, dove decine di migliaia di sostenitori del presidente uscente si sono radunati, in concomitanza con la sessione congiunta che deve certificare la vittoria elettorale di Joe Biden. Esplosi colpi d'arma da fuoco. Il tycoon: "Elezioni rubate, ma ora andate a casa". Una giornata che segnerà la storia degli States. L'ora più buia degli Stati Uniti, un'azione senza precedenti. Tensioni a Washington e il Congresso è in lockdown. Disordini nella capitale, dove decine di migliaia di sostenitori del presidente uscente Donald Trump si sono radunati, in concomitanza con la sessione congiunta del Congresso che deve certificare la vittoria elettorale di Joe Biden. I lavori congiunti di Camera e Senato per confermare la vittoria di Biden sono stati sospesi. Poi la situazione è degenerata. Disordini a Washington, Congresso in lockdown: 4 morti, decine di arresti. Centinaia di persone hanno forzato i cordoni di sicurezza attorno a Capitol Hill e sono riusciti ad entrare all'interno del complesso. Esplosi colpi d'arma da fuoco. Una donna è stata colpita ed è stata trasportata in ospedale, dove è deceduta poco dopo. La notizia della morte viene confermata da più fonti intorno all'1 di notte ora italiana. Guardia Nazionale in arrivo dalla Virginia e uomini dell'Fbi dispiegati negli edifici simbolo della democrazia Usa. L'ora più buia della recente storia statunitense. Nelle prime ore del giorno il bilancio si aggrava.
Renzi bluffa e a tanti fa comodo
Via libera dell’Ema al vaccino Moderna. E’ sicuro ed efficace. Speranza: “Un altro importante passo in avanti contro il virus. A regime somministreremo 70mila dosi al giorno”
Le Regioni propongono al Governo di coinvolgere pediatri e medici di famiglia nella campagna di vaccinazioni anti-Covid. Bonaccini: “C’è forte collaborazione istituzionale. Stiamo lavorando per garantire la massima velocità”. L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha approvato il vaccino anti-Covid Moderna. “Il vaccino Moderna è sicuro ed efficace. Come prossimo passo garantiremo l’autorizzazione alla commercializzazione nell’Ue” ha affermato la Commissione europea. “La sfida è ancora dura – ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza -, ma quello di oggi è un altro importante passo in avanti contro il virus”. “Questo vaccino – ha detto, invece, il direttore esecutivo di Ema, Emer Cooke – ci fornisce un altro strumento per superare l’emergenza. E’ una testimonianza degli sforzi e dell’impegno di tutte le parti coinvolte. Come per tutte le medicine, monitoreremo da vicino i dati sulla la sicurezza e l’efficacia del vaccino per assicurare protezione ai cittadini europei.
"Mi inchino di fronte a voi, medici dello Spallanzani. Chi salva una vita salva il mondo intero"
″È scritto nel Talmud di Babilonia: ‘Chi salva una vita salva il mondo intero’. Voi avete salvato la mia, dedicandomi tempo e passione. Non mi sarà possibile dimenticarlo” e anche se “non so se mi ricorderete, io sicuramente vi porterò nel cuore. Avete un’amica in più”. È il grazie di una paziente Covid curata all’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma, che in una lettera postata su Facebook dal direttore sanitario dell’ospedale, Francesco Vaia, racconta la sua esperienza di malata assistita con amore, guarita e dimessa. “Io mi inchino davanti a chi rischia la propria vita per salvare quella degli altri”, scrive. “Egregio direttore Vaia, egregio professor Nicastri, gentile dottoressa D’Abramo, è finita - è l’incipit della missiva, inviata ai medici ieri sera - La mia degenza nel vostro ospedale si chiuderà tra pochissimo, dopo oltre 45 giorni carichi di emozioni. Ho avuto paura, non lo nascondo: questo virus maledetto incute terrore nonostante voi, uomini e donne di scienza, lo abbiate sufficientemente identificato e parzialmente snidato”. “Ho avuto paura, lo confermo - ripete la paziente - ma qui mi sono sentita spalleggiata, protetta in ogni momento. Diciamo anche ‘coccolata’, perché anche questo serve quando si trascorre così tanto tempo lontano dai propri affetti. Non vi siete risparmiati, sappiatelo. In nulla.
Cashback, ultimo giorno per partecipare a quello “extra” di Natale (fino a 150 euro). Rimborsi potenziali vicini a 200 milioni totali
Da gennaio scatta quello "standard": si potranno ottenere 150 euro ogni sei mesi facendo almeno 50 transazioni al mese. In più i 100mila cittadini che faranno più operazioni, anche piccole, avranno un super cashback di 1.500 euro nel semestre. Intanto la lotteria degli scontrini slitta a febbraio. Si chiude la sera del 31 dicembre la “finestra” per partecipare all’extra cashback di Natale partito l’8 di questo mese. Il meccanismo consente di vedersi rimborsare sul conto corrente il 10% delle spese sostenute nei negozi fisici con carte o altri strumenti di pagamento digitali fino a un massimo di 150 euro (ogni acquisto contribuisce per non oltre 15 euro), a patto di totalizzare almeno 10 transazioni. Indispensabile come è noto iscriversi scaricando la app IO – su cui vanno registrati carte e bancomat – o attraverso gli altri canali come le app di Satispay e Nexi.
Italia Viva boccia il Recovery plan del premier. Il suo? 30 pagine di critiche, 13 righe di idee.
Le 153 pagine confermano gran parte delle cifre circolate nelle scorse settimane e sono divise in "pietre miliari" e "obiettivi" come chiesto dalla Ue. Quasi 5 miliardi per sviluppare i pagamenti digitali. Alla sanità 9 miliardi per assistenza di prossimità, telemedicina e digitalizzazione ma altri 5,5 andranno alla ristrutturazione degli ospedali. Al potenziamento della didattica scolastica e del diritto allo studio 10,6 miliardi. Calano a 21,7 miliardi gli incentivi alle aziende, 3,5 per cultura e turismo. E’ pronto l’allegato alla bozza di Recovery plan con il dettaglio dei 52 progetti per l’impiego dei circa 200 miliardi di euro di fondi europei a valere sul Next Generation Eu. Ma nemmeno il nuovo documento, datato 29 dicembre, soddisfa Italia viva, che nel frattempo ha consegnato al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri un documento di critiche alla parte introduttiva andata in cdm il 7 dicembre (e successivamente modificata). “Sui contenuti non ci siamo, ci separa un abisso“, fanno sapere i renziani nonostante sia confermato l’incremento dei fondi “aggiuntivi” rispetto a quelli “sostitutivi”. “Abbiamo mandato 30 pagine, loro una bozza modificata dopo la conferenza stampa di Renzi e arrivata ieri notte”, dicono. Anche se nelle loro 30 pagine solo mezza è dedicata al piano Ciao annunciato da Matteo Renzi.
Influenza, mai così pochi casi in Italia: contagio quasi azzerato da mascherine e distanza
Influenza stagionale ai minimi storici secondo i dati raccolti dall’Istituto superiore di Sanità nella settimana dal 14 al 20 dicembre. Nel report di InfluNet si legge che “negli stessi giorni del 2019 l’attività dei virus influenzali si intensificava e il livello di incidenza era pari a 4,2 casi per mille assistiti contro 1,7 di questa stagione”. Il motivo: “Le basse percentuali dipendono sicuramente dall’adozione delle misure di prevenzione contro Covid-19”. Mascherine e distanziamento non aiutano solo a sconfiggere la pandemia di Coronavirus. A beneficiarne, infatti, è stata anche l'influenza stagionale che è al suo minimo storico. Stando ai dati aggiornati dall'Istituto superiore di Sanità, infatti, nella 51esima settimana della sorveglianza Influnet, dal 14 al 20 dicembre, sono stati registrati quasi 104mila casi di sindrome simil-influenzale, con un valore di incidenza per mille assistiti di gran lunga sotto la soglia epidemica stagionale. Basti pensare, come si legge sul report, che nel 2019 "in questa stessa settimana l’attività dei virus influenzali si intensificava e il livello di incidenza era pari a 4,2 casi per mille assistiti contro 1,7 di questa stagione".
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