Via libera dell’Ema al vaccino Moderna. E’ sicuro ed efficace. Speranza: “Un altro importante passo in avanti contro il virus. A regime somministreremo 70mila dosi al giorno”
Le Regioni propongono al Governo di coinvolgere pediatri e medici di famiglia nella campagna di vaccinazioni anti-Covid. Bonaccini: “C’è forte collaborazione istituzionale. Stiamo lavorando per garantire la massima velocità”. L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha approvato il vaccino anti-Covid Moderna. “Il vaccino Moderna è sicuro ed efficace. Come prossimo passo garantiremo l’autorizzazione alla commercializzazione nell’Ue” ha affermato la Commissione europea. “La sfida è ancora dura – ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza -, ma quello di oggi è un altro importante passo in avanti contro il virus”. “Questo vaccino – ha detto, invece, il direttore esecutivo di Ema, Emer Cooke – ci fornisce un altro strumento per superare l’emergenza. E’ una testimonianza degli sforzi e dell’impegno di tutte le parti coinvolte. Come per tutte le medicine, monitoreremo da vicino i dati sulla la sicurezza e l’efficacia del vaccino per assicurare protezione ai cittadini europei.
"Mi inchino di fronte a voi, medici dello Spallanzani. Chi salva una vita salva il mondo intero"
″È scritto nel Talmud di Babilonia: ‘Chi salva una vita salva il mondo intero’. Voi avete salvato la mia, dedicandomi tempo e passione. Non mi sarà possibile dimenticarlo” e anche se “non so se mi ricorderete, io sicuramente vi porterò nel cuore. Avete un’amica in più”. È il grazie di una paziente Covid curata all’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma, che in una lettera postata su Facebook dal direttore sanitario dell’ospedale, Francesco Vaia, racconta la sua esperienza di malata assistita con amore, guarita e dimessa. “Io mi inchino davanti a chi rischia la propria vita per salvare quella degli altri”, scrive. “Egregio direttore Vaia, egregio professor Nicastri, gentile dottoressa D’Abramo, è finita - è l’incipit della missiva, inviata ai medici ieri sera - La mia degenza nel vostro ospedale si chiuderà tra pochissimo, dopo oltre 45 giorni carichi di emozioni. Ho avuto paura, non lo nascondo: questo virus maledetto incute terrore nonostante voi, uomini e donne di scienza, lo abbiate sufficientemente identificato e parzialmente snidato”. “Ho avuto paura, lo confermo - ripete la paziente - ma qui mi sono sentita spalleggiata, protetta in ogni momento. Diciamo anche ‘coccolata’, perché anche questo serve quando si trascorre così tanto tempo lontano dai propri affetti. Non vi siete risparmiati, sappiatelo. In nulla.
Cashback, ultimo giorno per partecipare a quello “extra” di Natale (fino a 150 euro). Rimborsi potenziali vicini a 200 milioni totali
Da gennaio scatta quello "standard": si potranno ottenere 150 euro ogni sei mesi facendo almeno 50 transazioni al mese. In più i 100mila cittadini che faranno più operazioni, anche piccole, avranno un super cashback di 1.500 euro nel semestre. Intanto la lotteria degli scontrini slitta a febbraio. Si chiude la sera del 31 dicembre la “finestra” per partecipare all’extra cashback di Natale partito l’8 di questo mese. Il meccanismo consente di vedersi rimborsare sul conto corrente il 10% delle spese sostenute nei negozi fisici con carte o altri strumenti di pagamento digitali fino a un massimo di 150 euro (ogni acquisto contribuisce per non oltre 15 euro), a patto di totalizzare almeno 10 transazioni. Indispensabile come è noto iscriversi scaricando la app IO – su cui vanno registrati carte e bancomat – o attraverso gli altri canali come le app di Satispay e Nexi.
Italia Viva boccia il Recovery plan del premier. Il suo? 30 pagine di critiche, 13 righe di idee.
Le 153 pagine confermano gran parte delle cifre circolate nelle scorse settimane e sono divise in "pietre miliari" e "obiettivi" come chiesto dalla Ue. Quasi 5 miliardi per sviluppare i pagamenti digitali. Alla sanità 9 miliardi per assistenza di prossimità, telemedicina e digitalizzazione ma altri 5,5 andranno alla ristrutturazione degli ospedali. Al potenziamento della didattica scolastica e del diritto allo studio 10,6 miliardi. Calano a 21,7 miliardi gli incentivi alle aziende, 3,5 per cultura e turismo. E’ pronto l’allegato alla bozza di Recovery plan con il dettaglio dei 52 progetti per l’impiego dei circa 200 miliardi di euro di fondi europei a valere sul Next Generation Eu. Ma nemmeno il nuovo documento, datato 29 dicembre, soddisfa Italia viva, che nel frattempo ha consegnato al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri un documento di critiche alla parte introduttiva andata in cdm il 7 dicembre (e successivamente modificata). “Sui contenuti non ci siamo, ci separa un abisso“, fanno sapere i renziani nonostante sia confermato l’incremento dei fondi “aggiuntivi” rispetto a quelli “sostitutivi”. “Abbiamo mandato 30 pagine, loro una bozza modificata dopo la conferenza stampa di Renzi e arrivata ieri notte”, dicono. Anche se nelle loro 30 pagine solo mezza è dedicata al piano Ciao annunciato da Matteo Renzi.
Influenza, mai così pochi casi in Italia: contagio quasi azzerato da mascherine e distanza
Influenza stagionale ai minimi storici secondo i dati raccolti dall’Istituto superiore di Sanità nella settimana dal 14 al 20 dicembre. Nel report di InfluNet si legge che “negli stessi giorni del 2019 l’attività dei virus influenzali si intensificava e il livello di incidenza era pari a 4,2 casi per mille assistiti contro 1,7 di questa stagione”. Il motivo: “Le basse percentuali dipendono sicuramente dall’adozione delle misure di prevenzione contro Covid-19”. Mascherine e distanziamento non aiutano solo a sconfiggere la pandemia di Coronavirus. A beneficiarne, infatti, è stata anche l'influenza stagionale che è al suo minimo storico. Stando ai dati aggiornati dall'Istituto superiore di Sanità, infatti, nella 51esima settimana della sorveglianza Influnet, dal 14 al 20 dicembre, sono stati registrati quasi 104mila casi di sindrome simil-influenzale, con un valore di incidenza per mille assistiti di gran lunga sotto la soglia epidemica stagionale. Basti pensare, come si legge sul report, che nel 2019 "in questa stessa settimana l’attività dei virus influenzali si intensificava e il livello di incidenza era pari a 4,2 casi per mille assistiti contro 1,7 di questa stagione".
“Vi scandalizzate per Amazon ma vi siete dimenticati di noi, postini precari sfruttati da Poste Italiane”
Poste Italiane assume 1.000 postini, ma 800 saranno precari: "È un metodo studiato, ci sfruttano e poi ci buttano via". I postini precari di Poste Italiane sono pagati, di fatto, 6 euro l’ora, meno di un corriere Amazon e meno di un rider. Lavorano infatti almeno dieci ore al giorno, molto oltre l’orario di uscita e quindi sprovvisti di assicurazione, perché fanno da tappabuchi da una zona sottorganico all’altra delle nostre città. Saltano la pausa pranzo perché altrimenti non riuscirebbero mai a finire il loro giro e consegnare tutta la posta in giacenza. In tempi di Covid-19, a differenza delle api operaie delle grandi multinazionali delle consegne, di solito non hanno in dotazione un palmare ma una bic per far firmare le raccomandate ai clienti.
Il cane morto fulminato mentre passeggia in strada col suo padrone
Stava attraversando la strada col suo padrone e ha poggiato la zampa su un tombino: in un attimo è stramazzato al suolo, già privo di vita. Tragedia martedì sera a Cesano Boscone, in provincia di Milano, dove un cagnolino è morto fulminato in strada a causa di una "fuga di corrente" dovuta - stando alle prime informazioni - alla fitta nevicata delle ore precedenti. A raccontare l'accaduto, con un video in diretta sul proprio profilo Facebook, è stato il sindaco Simone Negri, che si è detto particolarmente dispiaciuto per l'animale e il suo padrone. Teatro del dramma, avvenuto verso le 19, è stato l'angolo tra via Roma e via Tommaseo e - stando alle parole del sindaco - nella stessa giornata si sono verificati altri quattro episodi identici in altri comuni del Milanese. "Le nevicate fanno sì che acqua, neve e ghiaccio finiscano nei tombini e che si creino dei ponti - ha spiegato il primo cittadino -. Appena i cani mettono le zampe nell'acqua vengono fulminati. È una cosa che non dovrebbe succedere perché questi impianti dovrebbero essere isolati. Sono cose oggettivamente molto fastidiose e cercheremo di capire cosa è successo", ha assicurato il sindaco.
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La Meloni se ne vanta, ma a chiedere i poteri speciali per Roma Capitale sono sempre stati i Cinque Stelle. E l’ex M5S De Vito torna a spronare il Governo
Dopo anni di silenzi, torna alla ribalta il tema dei poteri speciali per Roma. “Nella giornata di ieri la Camera ha approvato due Ordini del giorno proposti da FdI e dal M5S – che ringrazio insieme a tutti gli esponenti politici che hanno approvato – che impegnano il governo a dare maggiori risorse e poteri speciali alla nostra Capitale” ha spiegato in una nota il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, eletto nei Cinque Stelle e poi successivamente sospeso dal Movimento. Si tratta di “un tema fondamentale e ineludibile, che dal 2008 è sempre stato contrassegnato da una colpevole inerzia di tutti i governi e legislatori che si sono succeduti, ma a cui mi auguro, come chiedo da anni, che venga dato seguito con risposte concrete” ha aggiunto il presidente dell’Aula Giulio Cesare, secondo cui a queste “buone intenzioni, il Governo deve dare risposte con provvedimenti legislativi che riportino la nostra Capitale al rango che merita. Ho sempre ribadito con forza questo concetto in numerosi atti consiliari in questi anni” ha proseguito il presidente parlando della battaglia che, da sempre, vede in prima fila la sindaca Virginia Raggi.
LA GRAN BRETAGNA NELL’OCCHIO DEL CICLONE COVID
Gli scienziati hanno per formazione l' abitudine di usare le parole con cautela. Se un epidemiologo come Andrew Hayward, professore del University College di Londra e consulente scientifico del governo, arriva a parlare di «catastrofe», la situazione è gravissima. Nella giornata di ieri il Regno Unito ha stabilito un nuovo record: 53.135 nuovi casi di Covid in sole 24 ore. Gli ospedali del Paese sono pieni. In Inghilterra sono più di 20.000 i malati ricoverati a causa del virus. Ad aprile, quando era stato raggiunto il picco della prima ondata, i ricoverati erano duemila in meno. Per Hayward, così come per la maggior parte della comunità scientifica, i numeri parlano chiaro. Le restrizioni in vigore al momento - con livelli diversi a seconda dei casi - «non bastano a contenere il Covid», che nella sua nuova incarnazione, la cosiddetta variante inglese, sembra molto più contagioso. «Dobbiamo imparare dall' esperienza», ha sottolineato. «Abbiamo visto che quando arriva il momento di adottare nuove misure non si guadagna nulla ritardando, anzi, si finisce con la necessità di affrontare un lockdown più lungo e pesante».
Senato, chi sono i “responsabili” che potrebbero aiutare il governo: spunta il progetto Italia23
Mentre dalle parti del governo il clima si fa sempre più pesante, tra i ricatti di Matteo Renzi e il tempo che corre per la stesura del Recovery plan, in Senato c’è chi si prepara al piano B. Sono i cosiddetti responsabili, più volte invocati nei retroscena dei giornali, e che al momento di un voto di fiducia sul governo Conte 2 potrebbero decidere di correre in sostegno del premier. Negli ultimi giorni, come scrive il Foglio, è spuntato anche un progetto dal nome Italia23 che aspirerebbe a essere quella lista di “società civile” pronta a sostenere Giuseppe Conte alle prossime elezioni. E se il tempi per le urne sono troppo prematuri, intanto potrebbero essere loro a correre in aiuto del premier in caso Italia viva decidesse una volta per tutte di farsi da parte. Italia23 al momento è solo un’associazione, anzi per il momento un sito internet, scrive il Foglio, promossi dal senatore Raffaele Fantetti. Quest’ultimo solo a ottobre scorso ha deciso di lasciare Forza Italia, partito grazie al quale è entrato in Parlamento, e passare al gruppo misto in quota Maie (Movimento associativo italiani all’estero). E proprio il Maie è considerato molto filogovernativo visto che il fondatore Ricardo Merlo è sottosegretario agli Esteri. Italia23 è nato l’11 dicembre scorso e al momento c’è solo il proposito di Fantetti di trasformarla in un “think tank”. Ma intanto sul sito c’è una sezione “sospetta” che si intitola “gruppo parlamentare”. E quella potrebbe essere l’etichetta capace di riunire i centristi pronti a dare una mano al governo Conte 2 per evitare le elezioni anticipate. Un’operazione che, secondo il Foglio, ha come registi tra gli altri Bruno Tabacci e Gianfranco Rotondi. Ma chi sono i senatori che potrebbero entrare nel gruppo dei responsabili? Intanto gli ex M5s come Elisa Ragusa e Gloria Vizzini, fresche di adesione alla compagine Centro democratico. Ma anche gli ex grillini Gregorio De Falco, Gianni Marilotti, Luigi Di Marzio. Poi i centristi Paola Binetti, Antonio Saccone e Antonio De Poli. Ma anche i senatori vicini a Toti come Berutti, Quagliariello e Romani. Che potrebbero attrarre alcuni potenziali fuoriusciti di Forza Italia (Bergamini, Napoli e Polverini).
Cosa succederà dall’1 gennaio a chi avrà un “conto in rosso”
Dall’1 gennaio 2021 entreranno in vigore nuove regole previste dall’European Banking Authority (EBA), l’Autorità bancaria europea, per la definizione di default che le banche europee, e quindi anche quelle italiane, dovranno applicare alle posizioni dei loro clienti. In sostanza si tratta dei criteri – più stringenti rispetto alle attuali norme italiane – in base ai quali le banche possono stabilire che un cliente, titolare di un conto corrente, non sia più in grado di ripagare il proprio debito. Negli ultimi giorni sui giornali si è parlato di queste nuove regole soprattutto in relazione ai cosiddetti “conti in rosso”, cioè la situazione in cui un correntista si trovi in una posizione di debito nei confronti della banca. Secondo alcune interpretazioni, in questo caso la banca bloccherebbe tutti gli addebiti automatici, i cosiddetti RID, come ad esempio quelli delle carte di credito o delle bollette delle utenze di casa, con il risultato per il correntista di diventare insolvente nei confronti dei fornitori del servizio. Alcune associazioni di imprese, come Unimpresa, hanno segnalato come ciò comporterebbe grossi problemi per le imprese con una liquidità già ridotta a causa della crisi causata dalla pandemia da coronavirus.
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Un duro inverno attende Verdini. In molti sono andati a trovarlo.
La barba lunga, lo sguardo stanco, in tuta, Denis Verdini incontra l'onorevole Polverini davanti alla sua cella a Rebibbia alla vigilia di Natale: "Renata, le condizioni delle carceri italiane sono incivili! Noi del centrodestra abbiamo sbagliato a non affrontare mai la questione”. "Ma parla per te!", lo rintuzza ridendo la deputata di Forza Italia, che anche quest'anno ha distribuito i panettoni nelle galere. "Guarda qui", le dice Verdini, allargando il braccio sul corridoio rumoroso di voci. "È dura sia per i detenuti che per le guardie carcerarie. Avremmo dovuto fare una grande battaglia politica". Verdini, con quell'aria da attore, facondo e guascone, era una delle maschere della Seconda Repubblica. Tutto in lui era eccessivo, un potente, per giunta ricchissimo, che viaggiava in Maybach, e adesso ha trascorso le feste in una cella di pochi metri quadri. Dal 3 novembre sconta una pena a 6 anni e mezzo per il crack del Credito fiorentino. Ma l'affetto degli amici non è venuto meno. Sono andati a trovarlo Matteo Salvini, che è il compagno della figlia Francesca, Matteo Renzi, Luca Lotti, Maurizio Lupi, e altri ancora.
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HANNO PAURA DI UN PREMIER ONESTO E VANNO IN VISITA DA UN DELINQUENTE?
La vecchia politica italiana non si smentisce mai, nemmeno in tempo di pandemia. In nessun altro paese europeo sarebbe possibile un pellegrinaggio in carcere da un politico appena condannato ok forma definitiva a sei anni e mezzo di carcere. In Italia, invece, si fa a gara ad a andare ad “omaggiare” Denis Verdini, e i due Matteo sì distinguono, come al solito. Secondo il Fatto Quotidiano addirittura è proprio Denis Verdini a fare da regista agli ultimi giochetti di palazzo, il cui obiettivo è tentare di far cadere Conte. Secondo il quotidiano diretto da Marco Travaglio, far visita a Denis Verdini nel carcere di Rebibbia sarebbero stati Renzi, Salvini, La Russa, Lotti, Lupi, e molti deputati di Forza Italia. Un politico condannato per bancarotta ha la fila fuori dalla porta del carcere, mentre un premier ONESTO fa evidentemente paura a tutti coloro i quali non vedono l’ora di mettere le mani sui 209 miliardi del Recovery Fund. Noi continueremo a chiedere l’isolamento politico di tutti i condannati in forma definitiva come Verdini, e a difendere invece il Presidente Conte, la persona adatta a guidare il Paese fuori dalla pandemia!
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La vecchia politica va a Rebibbia e si inginocchia a Denis Verdini. Salvini e molti altri in fila per omaggiare il senatore. Vergognarsi di un condannato? Cose di altri tempi
Tutti in ginocchio da Verdini, il Denis di quella Lunigiana che si sente più Liguria che Toscana, ed evidentemente ancora riverito e potente, seppure momentaeamente in vincoli nelle patrie galere. Uomo dotto, laurea in Scienze Politiche a Firenze con un professore come Giovanni Spadolini di cui diverrà amico. Ex senatore, Presidente del Credito Cooperativo Fiorentino, una banca della galassia DC e poi politico: PRI, PSI, FI ed infine uomo della Provvidenza del governo Renzi con la sua Ala. Denis è un nome francese che corrisponde all’italiano Dioniso, il dio dell’ebrezza e dell’irrazionalità, celebrato da Nietzsche in contrapposizione all’algido e razionale Apollo. Per la vicenda del Credito Dioniso rimedia sei anni e sei mesi in Cassazione e si auto- associa il 3 novembre scorso al carcere di Rebibbia, periferia est di Roma, un quartiere di sinistra e popolare. Sua figlia Francesca sta con Matteo Salvini. Per la Repubblica italiana Denis, ideatore del Patto del Nazareno, è un condannato con sentenza definitiva. Per una parte della politica italiana è invece una icona cui tributare il proprio saluto e manifestare il proprio rispetto. Qualche anno fa sarebbe stato un disdoro mostrare buoni rapporti con un detenuto, ma ora in questa Italia alla rovescia che detiene da anni molti record mondiali negativi sembra divenuto un merito, una medaglia da appuntarsi fieri sulla giubba lisa dei professionisti della politica e così prima del Natale, il 23 e il 24 dicembre, abbiamo assistito allo sconcertante pellegrinaggio dei Re Magi al carcere di Rebibbia. Si parte ovviamente dai parenti ad iniziare dal “genero” quel Matteo, tutto legalità, Patria, Dio e Famiglia (anche se con la sua Francesca non è sposato). Segue un altro “magio”, Matteo Renzi, che fu beneficiato dall’appoggio del transfuga Mr Woolf nella scorsa legislatura, anche se il sospetto che dietro all’inciucio ci fosse l’ex Cavaliere non è mai venuto meno. E poteva mancare il terzo Magio – coinvolto nel caso Consip insieme a Dioniso – l’ex ministro dello Sport Luca Lotti, amico di Renzi, ma rimasto prudentemente nel Pd? Ovviamente no. IL BACIO DELLA PANTOFOLA. Ovviamente la pletora degli omaggianti non si esaurisce qui. Ad incontrare l’ex banchiere, che ora fa sfoggio di un sontuoso barbone bianco da eremita, roba da far ingelosire Mauro Corona, ci sono stati precedentemente anche i frati e le sorelle minori di osservanza destrorsa, oltre che i frati priori. Nell’ordine: Ignazio La Russa, Maurizio Lupi, Daniela Santanchè, Cosimo Ferri, Renata Polverini, ma anche Sua Sanità, l’imprenditore-editore forzista e deputato Antonio Angelucci, Roberto Giachetti, Micaela Biancofiore. Tutti in disciplinata fila a baciare la pantofola di Denis: una scena che ricorda quel grande affresco della politica italiana che fu Todo Modo, film profetico diretto da Elio Petri con Gian Maria Volontè.
Costanzo a 5 Stelle vota per la sindaca Raggi?
In Campidoglio dicono che l'amore sia scoccato durante l'ultima ospitata, a fine ottobre, quando la sindaca è stata protagonista per una serata del suo show. E che ora i due, Virginia Raggi e Maurizio Costanzo, siano inseparabili: «Si sentono spesso, c'è intesa». Un feeling profondo. La prima cittadina grillina, assolta e in piena campagna elettorale per il bis, sta accogliendo di buon grado le proposte del celebre conduttore televisivo. Una dietro l'altra. Prima la trovata del bus a due piani con la musica dal vivo di Ambrogio Sparagna e la sua Orchestra popolare: " Facciamo finta che... tutto va ben!". Oggi la replica con il nuovo progetto per il rilancio del Bioparco, messo in ginocchio dal Covid. E lui? Consiglia la pentastellata, le è vicino e la supporta. Può diventare lo spin doctor che a Raggi mancava e forse cercava. Costanzo, si sa, ha lo straordinario talento di saper leggere le emozioni del grande pubblico. Può intercettarne i bisogni e i desideri, magari traducendo il malcontento in buone idee e pratiche politiche.
Tutte le bufale sul vaccino anti covid
È iniziata in Italia la campagna di vaccinazione contro il coronavirus. Entro fine marzo il nostro Paese vuole raggiungere la cifra di 13 milioni di vaccinati, dice oggi il ministro della Salute Roberto Speranza in un'intervista rilasciata a La Stampa in cui spiega anche perché abbiamo ricevuto così poche dosi rispetto alla Germania, mentre la sottosegretaria Sandra Zampa dice che presto toccherà ai dipendenti pubblici e il professore di statistica medica dell'università Bicocca Giovanni Corrao spiega come funzionerà la graduatoria e chi saranno i primi ad essere chiamati alla profilassi. Con la possibilità di vaccinarsi, sottolinea l'Iss (Istituto superiore di Sanità), "arriva un'arma fondamentale nella lotta all'epidemia, che va ad aggiungersi a quelle di cui già disponiamo, a partire dal distanziamento sociale, dall'uso delle mascherine e dall'igiene delle mani". Tali misure non possono essere abbandonate prima che sia vaccinato un numero sufficiente di persone a creare un'immunità di comunità, sottolinea l'Iss che sul proprio sito ha pubblicato le principali faq (frequently asked questions) e le fake news sul tema, con alcuni miti da sfatare.
In Campania prima De Luca e poi gli altri. Il Governatore si è vaccinato. De Magistris: “Inqualificabile e indegno abuso di potere. La sua dose sottratta a chi rischia la vita”
“Mi sono vaccinato. Dobbiamo farlo tutti nelle prossime settimane. E’ importante per vincere la battaglia contro il Covid-19 e tornare alla vita normale. Senza abbassare la guardia e rispettando le norme”. E’ quanto ha scritto sul suo profilo Facebook il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, annunciando di aver ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid. “Trovo davvero inqualificabile e indegno l’abuso di potere del presidente De Luca – ha commentato, criticando l’annuncio di De Luca, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – che approfitta del suo ruolo istituzionale per vaccinarsi quando il vaccino, nelle prime settimane, deve essere destinato esclusivamente, considerate le pochissime quantità disponibili, a medici, infermieri, operatori sanitari ed anziani delle Rsa”. “La salute del presidente De Luca – ha aggiunto il sindaco di Napoli – viene purtroppo prima del popolo campano. Si dovrebbe vergognare e chiedere scusa! Poi verrà, invece, il momento in cui tutti dovremmo vaccinarci e allora sarà giusto che tutti diano l’esempio, a cominciare da chi ricopre incarichi pubblici ed istituzionali. Ora non tutti, purtroppo, possono ancora vaccinarsi, mentre De Luca appare come un privilegiato della casta arrogante che abusa strumentalmente, a fini di propaganda, del suo ruolo istituzionale. La sua dose viene purtroppo sottratta a chi opera in prima linea e rischia la vita ogni giorno”.
Reddito di cittadinanza, con il Covid è boom di famiglie beneficiarie nelle grandi città: a Milano e Roma +36% rispetto a un anno fa
A livello nazionale l'incremento si è fermato al 19%. A Palermo +24%, a Bari +17%, a Napoli +30%. In Veneto i percettori sono cresciuti solo dell'8%. E i dati sulle città del Nord scontano il fatto che la soglia di redditi da lavoro sotto la quale si ha diritto al sussidio è uguale in tutta Italia e non tiene conto del diverso costo della vita. Anche per questo l'aiuto medio al Sud è più elevato. Crollate nella classifica sulla qualità della vita, nell’anno del Covid le grandi città italiane scalano quella delle nuove povertà. Dopo le immagini della fila per gli aiuti alimentari del Pane quotidiano a Milano e l’allarme della Caritas di Roma sull’aumento degli accessi nelle mense, a confermarlo sono anche i numeri dell’Inps sulle richieste di reddito e pensione di cittadinanza. Un confronto tra i dati aggiornati al 4 dicembre di quest’anno e quelli relativi al dicembre 2019 mostra come il capoluogo lombardo – dove la vita costa cara e i redditi di molte categorie sono crollati a causa dell’emergenza sanitaria – abbia registrato un forte aumento dei nuclei beneficiari del sussidio: +36%. A pari merito con la capitale Roma. A livello nazionale invece l’incremento si è fermato al 19% e oggi le famiglie che ricevono l’aiuto sono 1,2 milioni per un totale di 2,8 milioni di persone, al netto di quelle per le quali è scattato il mese di sospensione previsto dopo un anno e mezzo dal primo versamento.
Palle di Natale. Ovvero gli annunci dei catastrofisti tremendisti apocalittici che sbeffeggiavano Conte, Speranza e Di Maio.
La notizia che i primi vaccini Pfizer sono partiti dalla Germania per l’Italia in tempo per il Vaccine Day europeo del 27 ha colto di sorpresa soltanto chi aveva creduto ai catastrofisti tremendisti apocalittici che sbeffeggiavano Conte, Speranza e Di Maio, “rei” di annunciare i primi vaccini entro fine anno. Più o meno gli stessi che davano per scontato il fallimento dei Dpcm contro la seconda ondata e per certi gli aumenti esponenziali dei contagi, l’overbooking degli ospedali, la strage nelle carceri e naturalmente un bel lockdown bis di qui all’eternità.
Milioni spariti del Carroccio. Altre accuse al tesoriere della Lega. A parlare con i pm è il commercialista Scillieri. Chiamato in causa Centemero, fedelissimo di Salvini
Dopo aver deciso di vuotare il sacco coi pm sulla vicenda della compravendita gonfiata di Cormano, il commercialista Michele Scillieri è diventato un fiume in piena. Nell’interrogatorio di lunedì, durato oltre 10 ore, il fiscalista vicino al Carroccio e nel cui studio è stata domiciliata la “Lega per Salvini premier” ha continuato a fare ammissioni e a far mettere a verbale inedite circostanze. L’ultima di queste rivelazioni è quella secondo cui, alla fine del 2016, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, revisori contabili della Lega in Parlamento e ai domiciliari nell’inchiesta sul caso Lombardia Film Commission, gli avrebbero proposto di creare con loro due e con il tesoriere del Carroccio, Giulio Centemero, uno studio associato. Una proposta che, come sostenuto davanti al procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pubblico ministero Stefano Civardi, Scillieri assicura che “furono loro tre a farmi” ma che, in un secondo momento, decise di rifiutare. Del resto il progetto stava andando avanti tanto che, sempre secondo l’indagato, tra i professionisti era stato tutto definito con l’individuazione dell’immobile, al quartiere Isola di Milano, ed erano persino stati scelti gli arredi. Ma poi il progetto naufragò e fu proprio Scillieri a tirarsi indietro anche se ai magistrati non ha voluto spiegare le ragioni di questo repentino quanto inatteso dietrofront.
Cosa succede se Trump si rifiuta fisicamente di lasciare la Casa Bianca dopo il giuramento di Biden?
Ora che Joe Biden ha ufficialmente incassato il voto dei grandi elettori manca pochissimo al suo insediamento alla Casa Bianca, previsto per il 20 gennaio 2021. Sulle pagine social del neo eletto presidente e della sua vice, Kamala Harris, è partito il conto alla rovescia, ma intanto si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui Donald Trump non sarebbe intenzionato a lasciargli campo libero a mezzogiorno del 20 gennaio, termine ufficiale di scadenza del suo mandato. Il Tycoon potrebbe rifiutarsi di lasciare fisicamente la residenza presidenziale di Pennsylvania Avenue abitata per quattro anni, nell’ennesimo tentativo di negare il risultato delle elezioni e affermare la sua versione dei fatti: e cioè che lo spoglio dei voti sia stato “truccato” e il risultato “rubato”, come ha provato a dimostrare attraverso i vari ricorsi presentati alle corti statali e alla Corte Suprema, puntualmente respinti.
Cashback, c'è un problema: cos'è questa storia del rimborso massimo di 43 euro
I 228 milioni di euro stanziati per fino al 31 dicembre potrebbero non bastare per tutti. Ma da Palazzo Chigi rassicurano: per ora l'importo accumulato in media è di soli 7 euro. I soldi stanziati per il cashback di Natale rischiano di non bastare. Lo scrive oggi SkyTg24 che sul bonus natalizio prova a fare i conti in tasca al governo. Per i rimborsi da erogare nel periodo compreso tra l’8 e il 31 dicembre - il così detto extra cashback di Natale - l’esecutivo ha messo sul piatto 228 milioni di euro. Ma non è detto che basteranno, anzi. L’incentivo a quanto pare ha avuto un successo superiore alle attese. Al 21 dicembre risultavano iscritti al programma 5,3 milioni di italiani, mentre l’App Io è stata scaricata 9 milioni di volte. I conti sono presto fatti: dividendo i 228 milioni per il numero di italiani che hanno aderito al piano Cashless, si ottiene un rimborso medio di 43 euro a testa. Come stanno le cose? Intanto non è detto che tutti coloro che hanno registrato la propria carta raggiungeranno le 10 transazioni necessarie a far scattare il bonus. In secondo luogo non va dimenticato che i famosi 150 euro sono la somma massima rimborsabile. In molti casi il bonus potrebbe essere inferiore. E in effetti da Palazzo Chigi rassicurano: per ora l’ammontare dei rimborsi è pari a soli 7 euro.
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IL CINEMA RITROVATO FUORI SALA Il progetto per “riscoprire” almeno 15 film al mese
Contrariamente al luogo comune sulla perenne crisi del cinema, quello di film è, da diverso tempo, il principale consumo culturale e ha superato abbondantemente quelli di musica, libri, teatro, sport, musei e mostre, ecc. In crisi è il sistema delle sale cinematografiche. Secondo una ricerca del 2018, Sala e salotto, patrocinata dall’Anica, la principale associazione delle imprese cinematografiche e audiovisive, in Italia solo il 2% degli atti di visione di un film avviene in una sala cinematografica e rappresenta la piccola punta della piramide stratificata della visione. Di fatto il 98% dei film si vede sulle tv generaliste o su canali digitali gratuiti, sulle tv a sottoscrizione, tramite piattaforme online, in abbonamento o con pubblicità, ricorrendo alla pirateria, mediante dvd o acquistando singoli spettacoli. Questa è la situazione. La chiusura delle sale dovuta alla pandemia ha quindi accentuato non provocato un fenomeno già esistente da anni per cui, nel 2020, è quasi certo che la percentuale di visioni di film in sala sarà attestata sotto l’1%.
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Fratelli d’Italia o fratelli di ‘ndrangheta? La Meloni e tutti i suoi “mafiosi” calabresi
A Reggio Calabria si respirava un’aria “nuova” all’interno del partito di Fratelli d’Italia. Infatti, dopo l’operazione “Libro Nero” che aveva portato all’arresto del consigliere regionale Sandro Nicolò, la Meloni aveva mandato in riva allo Stretto un cavallo di razza per riordinare e riportare la legalità nel partito che si rifaceva ai principi di patria, famiglia e legalità. Pertanto era stato nominato l’ex missino, colonnello dei carabinieri nonché deputato Edmondo Cirielli. Il deputato vanta una lunga storia politica ricca di successi e cariche prestigiose. Il buon Cirielli ricopre l’incarico di Presidente della Provincia di Salerno, consigliere regionale della Campania ed è stato deputato per varie legislature. Ma al nostro moralizzatore mancava qualcosa nel Curriculum vitae per essere un politico di levatura nazionale: un’ indagine… Che in Italia non si nega a nessuno. E infatti facendo una piccola ricerca in rete il nostro onorevole risulta indagato per corruzione aggravata con voto di scambio politico mafioso/camorrista. Ma guarda un po’ il caso… il moralizzatore di Reggio è peggio dei suoi conviviali!!!
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